I Serpenti sono un duo. E già questo è un elemento interessante, di per sé. Vengano dalla ricchissima scena underground della capitale della musica italiana (Milano), e hanno deciso di far ballare tutti, anche chi questo genere proprio non lo manda giù. Lontani dai suoni troppo dance che impazzano in discoteche dove la qualità della musica è sempre inferiore ogni anno che passa, propongono dieci brani di elettronica pulita ma per niente iperprodotta, che ricorda per certi versi gli episodi più disco della carriera dei Subsonica e qualche elemento del panorama dance internazionale (i Chemical Brothers o i più recenti Justice vi dicono niente?). E' musica sicuramente orecchiabile, molto radio-friendly, all'insegna del ritornello facile da ricordare e, perché no, da canticchiare sotto la doccia. Si perché anche dopo il primo ascolto canzoni come Baciami, Sinuoso Vortice e Libellula, grazie a dei refrain veramente azzeccati, non si dimenticano più. Ad irrobustire il suono ci pensano linee di synth e di basso potenti ed originali, utilissime al fine di far impazzire i corpi degli ascoltatori davanti ad immaginari strobo accecanti. Sempre a tempo, si intende. Ed i ritmi di certe canzoni, come Un Brivido, si possono definire solamente con il termine “indiavolati”. Impossibile non danzare con questa musica, soprattutto ai concerti. C'è spazio per qualche episodio più lento, ma non per questo meno potente e meno d'impatto, come Se Lascio Perdo e Da Sola, in realtà tra i brani più riusciti di questo “Sottoterra”, un disco che punta in alto (e che probabilmente li consacrerà al successo nel mondo del pop e dell'elettronica, magari anche controvoglia). Sono anche i testi e la voce, peraltro molto sensuale, di Gianclaudia, a richiamare l'attenzione. Qualche volta banali (come in Diversa Da Me), a meno che non siano diretti ad un pubblico prettamente adolescenziale, gli scritti della frontwoman di questi Serpenti sanno anche, nella loro semplicità, lasciare il segno, soprattutto in un'ottica di vendibilità della musica (sappiamo quanto contano nel panorama italiano, e per le radio, le liriche di una canzone) e contengono qualche interessante elemento erotico, seppur mai ostentato troppo schiettamente.
“Sottoterra” è, in sintesi, una botta di musica elettronica ma dall'animo rock, con l'ambizione di un disco pop d'alta classifica (anche se non sono queste le ammissioni dei membri della band) e che può lasciar presagire, per il futuro di questi due ragazzi, il passaggio al mondo del mainstream. Non che glielo auguri, viste le condizioni della musica da chart italiana, però se tutti i gruppi che sfondano fossero così ci metterei la firma (l'importante è non fare la fine de Il Genio).
Veramente un gran bel disco, fresco, semplice, originale, dotato di una genuinità ineguagliata in questo strano duemilanove. E di dischi così, soprattutto nella scena elettronica underground, non se ne vedono da tempo.
Voto: 8
"Si perché anche dopo il primo ascolto canzoni come Baciami, Sinuoso Vortice e Libellula, grazie a dei refrain veramente azzeccati, non si dimenticano più."
RispondiEliminaInfatti!! Sono andata avanti più di una settimana a cantare "baciami"...
bella recensione!!
Infatti ti ci vedo proprio a cantarle, sul serio eh! :D
RispondiEliminaIo li conosco da una settimana, grazie al mio prof. di musica (hahhahaa) e già nn riesco a smettere di ascoltarli.. specialmente Se lascio perdo... sembra scritta per me... Poi Sinuoso vortice...l'ho ballata un sacco ahahhahaha... :-)
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