Partiamo dalla musica: i Trabant suonano benissimo un genere che centinaia di gruppi al mondo suonano peggio di loro. Per questo motivo, e anche per il fatto che sono italiani, non li conosce (quasi) nessuno ed il triste scotto che paga la gente che non si vuol vendere in Italia lo riscattano con la "qualità", davvero notevole, di un'esibizione a dire il vero piuttosto contenuta in durata. Hit potenzialmente radiofoniche come "Ah! Oh! Aficionados" e "Waste of Time", per non parlare di "187 PC", non possono che infiammare il pubblico (si tratta della festa di Carnevale al Tetris), mascherato così come è stranamente agghindato ogni elemento della band, con quell'electro-punk che band come i Klaxons hanno portato in classifica anche di recente. Le canzoni del passato (soprattutto dal disco "Music 4 Losers") suonano molto bene, ma si aprono nuovi orizzonti più originali con i brani del futuro disco, con dei groove molto precisi e puliti, che apprezzeremo meglio dopo l'uscita dell'album e nei set live che seguiranno.
Sul palco si muovono molto bene, e non solo perché è carnevale. La tenuta dello stage è ottima e si apprezzano particolarmente la precisione della batteria (Jack dietro le pelli davvero una macchina da guerra) e l'intonazione della voce, messa a dura prova da riff non proprio semplici da suonare mentre si canta (e si balla).
Insomma una band coi controcoglioni che merita, in definitiva, molta più attenzione. Si spera di sentirli molto spesso prossimamente.
Insomma una band coi controcoglioni che merita, in definitiva, molta più attenzione. Si spera di sentirli molto spesso prossimamente.
* foto di Alessia Radovic
* In assenza di video della serata linko una performance per TELECAPODISTRIA del 24 Aprile 2008. Da non perdere. Le altre tre parti del video su YouTube.
Son proprio bravi. Non ho altro da aggiungere.
RispondiEliminaConcordo. Assolutamente un gruppo che merita. Non so dove cavolo reperire Music 4 Losers che era un bel disco (non dirmi che ce l'hai originale o I kill you!) e sono finite le copie. In ogni caso viva Trieste, sempre più motivi.
RispondiElimina