venerdì 2 aprile 2010
The Maniacs - The Maniacs (Against 'Em All Records, 2009)
Tracklist
C'è chi si diverte a dare una durata temporale a un genere, come se gli stili musicali appartenessero solo e soltanto a certi periodi storici diventando poi così vecchi e fuoriluogo da dover essere abbandonati da chi li suona e, soprattutto, da chi li ascolta. Se per il punk rock non è mai così, essendo un genere che spopola più o meno da quando è stato creato, in tutte le sue neanche troppo diversificate sfaccettature, c'è però da ammettere che si sta sempre più stabilizzando, insieme alle due grandi famiglie dell'hard rock e del metal, come un'etichetta incapace di trovare scappatoie per evolversi, sempre troppo simile a sé stessa e che continua ad inciampare sugli stessi difetti.
I The Maniacs hanno qualche caratteristica diversa dai soliti Green Day, Offspring e nomi vari del panorama commerciale, e nonostante il genere sia quello (con qualche variante più hard rock) non tutte le canzoni hanno una struttura così "banale" come quelle delle band sopracitate. E' un punk/hard rock granitico, squadrato, senza tante variazioni sul tema ma molto diretto, che ha trovato in Olly degli Shandon/The Fire un produttore (e non che le band siano tanto diverse tra loro, peraltro), speranzoso di far ottenere la fama a questa formazione. Di meriti ce ne sono: una bella cover della celeberrima Maniac di Michael Sembello (avanti, la conoscete tutti...), un paio di potenziali hit per le stanche rotazioni di Virgin Radio (soprattutto Everyday) e un'attitudine pop nella composizione di alcuni passaggi comunque sempre potenti e all'altezza del genere proposto, come ad esempio My Idiot Dog e Money, Money, Money. C'è qualche incursione grunge, che li accosterebbe più ai Foo Fighters o ai Silverchair, ma non esageriamo con i paragoni. Parlasi di canzoni come Changing Myself, Crash e R. Democracy, dove non manca quello spirito punk rock che in questo caso è proprio ciò che trattiene le canzoni ad un livello qualitativo più basso rispetto a quanto potrebbero.
Niente in questo disco è particolarmente originale, neppure i testi. C'è da dire però che in un genere come questo, bistrattato in Italia e più generalmente in Europa, non avendo più niente da inventare, si gioca sull'orecchiabilità e sulla potenza, caratteristiche che i The Maniacs incarnano molto bene, proponendo quindi un lavoro fresco e a passo coi tempi. Se poi volevate sentire del "nuovo" punk rock, non so proprio dove lo potreste cercare. Ma non certo qui. Strumentalmente niente di eccellente, ma la produzione è piuttosto buona e nei pezzi più "calmi" (si fa per dire) si possono gradire particolarmente anche la qualità dei distorti più leggeri e del mix di batteria, simile a quello del gradevolissimo debut album dei The Fire, "Loverdrive".
In sostanza un bel disco che non ti propone niente di nuovo. E cosa vuoi farne di un disco così? Se sei un fan del genere, non lasciartelo scappare.
Voto: 6+
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