giovedì 17 giugno 2010
Nevica su Quattropuntozero - Lineare (Discodada, 2010)
Recensione scritta per Indie for Bunnies
Tracklist:
1. Mario Non Ha Paura
2. Billy Corgan
3. Stanotte Ho Ucciso Iola
4. Succede A Martino
5. Al Limite
6. Bianca E' Calma Per L'Ambiente
7. Le Ragioni Che Non Ho
8. Rapporti Umani Interrotti
9. Lineare
10. La Cura Del Demone
Un disco coi controcoglioni. Si potrebbe chiuderla qui, a questo punto. Il cantautore italiano Gianluca Lo Presti se le fa e se le dice, si apre uno studio, e da anni compone da solo con progetti come questo. E' elettronica minimale, ma piena di distorsioni e bassi potenti e precisi. I testi abbastanza terra terra parlano di tutti (i riferimenti alle lotte sindacali, ai travestiti, alla musica di Billy Corgan, ecc.), con quell'ombra di qualunquismo, quel cancro che si mangia i testi, seppur belli, di artisti politicizzati come i Ministri o molti rapper. L'importante è avere qualcosa da dire. Se lo diciamo bene è meglio. Tolto questo unico elemento difficile da mandare giù, si può anche trovare dei messaggi condivisibili nella svolta più diretta di Lo Presti.
L'apertura è affidata a "Mario Non Ha Paura", che inizia un vortice di sentimentalismo dark che sfonda le casse con i suoi distorti incredibilmente grezzi, rozzi, duri. "Succede a Martino" segue questa riga, ma il pattern di batteria ricorda più i motivi trip-hop che ritroviamo anche nella splendida "Billy Corgan", nonostante una linea vocale molto vicina ai primi lavori dei Bluvertigo (quando Morgan era Morgan). Basso incredibilmente pulsante in "Rapporti Umani Interrotti", dove il musicista legge un testo sopra una base fortemente tesa e a suo modo, emo. Sono storie di vita, dove non mancano la vita, la morte, i rapporti, appunto, umani (in questo caso interrotti da un decesso: non vedi che la gente sparisce come niente). Come si diceva, le basi sono minimali: per questo sono particolarmente catchy, utilizzando i suoni giusti per entrare nelle teste di tutti, come nella bellissima combo "Bianca è Calma Per L'Ambiente" e "Le Ragioni Che Non Ho", con quei echi quasi Notwist che non guastano mai. Impeccabile "La Cura Del Demone", il pezzo più propriamente "notwistiano", uno dei più azzeccati di questo Lineare, veramente coinvolgente con quei suoi pad che conferiscono al pezzo un'aura quasi di distensione e, in certi momenti, di panico. Il cantato spesso ricorda il già citato Morgan e Samuel dei Subsonica, per citare gli artisti più mainstream che Gianluca apprezzerà, ma ci sono anche molti altri riferimenti.
Riassumendo e spaccando in due pregi e difetti di questo album, questo sforzo da solista del cantautore italiano si fregia di una grandissima qualità compositiva, di una produzione notevole e di motivi che colgono nel segno. I testi invece soffrono di una forte componente "scontata", qualunquistica, della mancanza di buonsenso nella scelta di alcune parole, anche se superano in ogni caso la sufficienza quando si presentano uniti a delle linee vocali adeguate ai contesti. L'atmosfera creata è fantastica e anche se nel tentativo di dare una parvenza di logica consequenzialità (o di linearità, per citare il titolo) lo rende fin troppo simile a sé stesso in tutte le dieci tracce, di per sé traccia una strada incredibilmente facile da percorrere, funzionale, che una volta iniziata si rifarà cronicamente, inarrestabilmente. Un disco elettronico tra i più fighi degli ultimi anni. Nonostante tutto.
Voto: 8+
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