giovedì 1 luglio 2010

Colya - 54 E Non Sentirli (Autoproduzione, 2010)

 
La recensione è stata scritta per Indie for Bunnies
Tracklist:
1. Io Non Ti Vedo
2. Colya
3. I Saldi
4. Personale Peccato Originale
5. Vivere Una Favola
6. L'Aria
7. Niente
8. Ma Che Mi Avevano Detto
9. Strumentale
10. Come Quando Piove
11. La Mia Eta'
12. Perchè

I Colya sono una formazione emergente altamente interessante. Fiorentini, quindi toscani, anche loro, come la miriade di band che ultimamente sta sorprendendo tutta la scena italiana, per la grande (radio)attività, magnetica come poche, della regione. Questi ragazzi propongono un rock molto alternative, che spezza nodi sinaptici altalenanti di secondo in secondo tra gli echi dei Muse ("Colya" ricorda molto alcune delle canzoni più ballabili della formazione britannica, nella strofa, salvo poi diversificarsi nel ritornello, più che altro per l'apporto vocale del buon Nardi, anche chitarrista e violinista) e quelli del panorama grunge (vedasi, per questo, "Personale Peccato Originale"). La tradizione alternativa italiana partita coi CCCP, evoluta coi Litfiba e i loro spigoli più classici, poi portata a compimento da Marlene Kuntz ed Afterhours negli ottimi nineties, è immancabile anche in questo disco dei Colya, dal singolo "Io Non Ti Vedo", alle linee vocali (a volte molto simili a quelle di Cristiano Godano del periodo pseudo-grunge) di "Ma Che Mi Avevano Detto" e passando anche per "Come Quando Piove".
La produzione del disco è ancora molto indipendente, senza tanti filtri e smussamenti da major. Questo conferisce al disco un'anima più rock, o meglio, più garage, vagamente malinconica nell'overall, senza mai diventare troppo "depressiva" (niente emo per i Colya). I testi molto interessanti ricordano quelli di Canali, di Samuel Romano o di Manuel Agnelli, ma paragoni a parte hanno comunque un tratto personale, disilluso, compiaciuto, in linea con la musica.
Quello che i Colya vogliono comunicare arriva dritto a destinazione, complice quello spirito grunge che sorge all'inizio del disco e tramonta solo nel finale, portando con sé tutta l'opera. Quando varcheranno le soglie del successo potremo avere la prova definitiva del valore, già molto evidente, di una band come questa, manca solo la giusta pressione per vedere cosa sapranno tirare fuori in situazioni difficili, magari di fretta. Ottimo lavoro.

Voto: 7.5

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