mercoledì 24 novembre 2010

9° Compleanno di Rock TV @ Alcatraz, Milano 20 Novembre 2010

La TV del figlio di Galliani compie nove anni. Aspettate, non ho detto niente di positivo, ma mi correggo subito: in realtà Rock TV, per chi possiede Sky, è una delle poche ancore di salvezza se si vuole vedere qualche video decente (a parte alcuni programmi di MTV Brand New), e nonostante il suo peggioramento progressivo non si può ancora parlare di una programmazione scadente come quella di Deejay TV o analoghi.
Come di consuetudine il canale 718 festeggia in un importante locale di Milano il suo compleanno, chiamando band amiche e non a riempire la serata con un bel po' di musica. Stavolta è toccato all'Alcatraz e le band che si sono esibite sono diventate moltissime. La qualità sarà rimasta alta come quando suonavano i Bluvertigo, ecc.? 

L'Alcatraz si riempie quasi completamente e lo show inizia alle nove puntuali mentre ancora la gente fa la coda sotto la pioggia battente di Milano. Mi sono perso la prima band (penso i Dufresne) e appena entro mi trovo faccia a faccia con i secondi in scaletta, i Meganoidi, band che ho sempre apprezzato. Questa sera propongono una combo di brani del loro repertorio più rock, cioè "Mia", primo singolo estratto dal loro ultimo full-length Al Posto Del Fuoco, e la loro hit più celebre "Zeta Reticoli". Eseguite molto bene ed apprezzate dal pubblico, lasciano parzialmente l'amaro in bocca per la loro poca adattabilità ad una situazione del genere (si preferivano magari i brani più ska-punk dei primi dischi, dai quali non mancavano singoli appetibili e perfetti per l'occasione). Lo stesso problema si riscontrerà un'ora più tardi con i Tre Allegri Ragazzi Morti, che propongono i due singoli del loro ultimo Primitivi del Futuro, strappando difficilmente gli applausi della gente che ancora è rimasta legata ai loro primi dischi. Effettivamente presentarsi davanti a gente che visibilmente ha voglia di saltare (e in qualche caso pogare) in questa nuova veste reggae può anche risultare noioso, nonostante "La Faccia della Luna" sia un pezzo molto azzeccato su disco. Altra nota amara viene dalle tre canzoni eseguite dai Rezophonic, il carrozzone "di beneficienza" (scusate per la definizione limitativa) portato in giro da Mario Riso. Eseguono "Can You Hear Me?", con alla voce praticamente tutti i cantanti che abbiamo sempre visto all'opera con il progetto, ma dopo questo bel momento "L'Uomo di Plastica" e "Spasimo" vengono rovinate dalle "guest star", se proprio le si vuole definire così, Francesco Sarcina e Giuliano Sangiorgi. Il primo si crede fin troppo una rockstar per essere ancora apprezzabile su un palco quando non sta facendo canzoni dei primi dischi delle Vibrazioni e sbaglia le parole, mentre l'ottimo Max Zanotti (ex Deasonika) è visibilmente irritato (lo stesso era successo con Sangiorgi pochi minuti prima) dalle stonature e dalle dimenticanze dei due.
Tra le altre band le due più incisive sono state The Fire e Marta Sui Tubi, i primi grazie alla splendida voce di Olly e alla scelta dei brani ("Scars" è effettivamente uno dei brani migliori dell'ultimo mediocre disco), i secondi per il loro stile particolare e la loro tecnica stupefacente, anche se questo aspetto ai più potrà non arrivare. Sentire "Cinestetica" live ci voleva. 
La presenza di un paio di band metal nella scaletta pensavo avesse rovinato tutto, ma alla fine il loro peso si è sentito relativamente poco (in particolare quello degli Extrema, mentre i Labyrinth si sono rivelati molto più noiosi), lasciando il titolo di band più noiosa della serata a Roy Paci, che si presenta in veste "pseudo-punk", sparando la sua tromba a mille sopra un tappeto di distorsioni quasi incomprensibili. I Vanilla Sky deludono per la poca incisività, anche se la cover di "Just Dance" live rende molto bene.
La serata viene conclusa dai Lacuna Coil, band che personalmente non apprezzo più di tanto per i loro ultimi dischi, ma che ha saputo coinvolgere e creare un minimo di attenzione dopo una serata a suo modo interessante, ma parzialmente mal riuscita. La presentazione della serata, affidata ad Alteria, Ste & Tato, tra i personaggi più in vista nella Rock TV degli ultimi tempi, non è proprio il massimo ma si apprezzano comunque i momenti di DJ Set che riescono a creare un ottimo grado di coinvolgimento tra i presenti (soprattutto quando le casse suonano Queen, System Of A Down e Rage Against The Machine). Da segnalare anche l'assenza ingiustificata della band di Sarcina, pubblicizzata da tempo come presente, e quella di Pino Scotto, volato a Napoli per assistire la madre malata.


In fin dei conti la serata è stata divertente, ma mancava un certo collante tra le band e non tutti hanno saputo tenere alti livello tecnico, attenzione del pubblico e scelta dei brani, tre aspetti che in questo tipo di kermesse non vanno assolutamente trascurati. Ma per dieci euro, chi si lamenta?

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