lunedì 3 gennaio 2011
Brainkiller - The Infiltration (Rare Noise Records, 2010)
Recensione a cura di FABIO GALLATO
Su gentile concessione di IMPATTO SONORO (articolo originale qui)
Tracklist:
1. U Can't Stomp Z Train
2. Casketch
3. Spider
4. Gilberto's Fantastic Safari
5. Ice Fishing
6. Pianer
7. Eapy
8. Michelsketch
9. Vindicator
10. Unfiltered
11. Last Mask
I Brainkiller vivono in un non-luogo musicale ancorato tra passato, futuro, schizofrenia e genialità. Sarà che vengono dal Texas, sarà che hanno preso il vecchio concetto di jazz-rock e lo hanno frullato in un mare di incredibili derivazioni e spigolose contaminazioni, “The Infiltration” è un manifesto di creatività e stile che va al di là di ogni misero tentativo di inquadrarlo in un qualche schema musicale algido e senza cuore.
I Brain Killer vanno a cena indistintamente con John Coltrane e Chet Baker, con Kurt Cobain e Robert Plant, con Thurston Moore e Blixa Bargeld. Non disdegnano superalcolici con Johh Zorn, ma nemmeno con Bartòk.
Il risultato è una tracklist che scorre via snella, divertita e divertente, tra elucubrazioni da big band e riflessioni da camera, in un’atmosfera che si sottrae incredibilmente al rischio mortale di snobismo e complessità (s)forzata, riuscendo perfettamente nell’ambizioso tentativo di avvicinare al (non-)genere anche i meno avvezzi.
Sperimentazione e classicismo, big muff e trombone, nostalgie crepuscolari e marcette sudamericane, piano elettrico e laptop, “The Infiltration” si apre a 360° in un mondo libero e arioso come non mai, un mondo dove forme classiche e riconosciute si liquefanno e si ricompongono costantemente in un oceano di colori nuovi, sorprendenti ma dopotutto rassicuranti e familiari.
Voto: 7.5
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