lunedì 14 marzo 2011

PFM - Chocolate King (Numero Uno, 1975)


PFM, non credo ci sia bisogno di presentazioni eccessive. Una delle più grandi realtà del Progressive Made In Italy, uno di quei gruppi che in realtà compete anche con i più grandi di questo genere, insomma un nome, una garanzia. Iniziarono sotto il nome de "I Quelli"; erano canzoni più che altro Rock'n'Roll che Progressive ma già si intravedeva da parte di ognuno destrezza nello strumento. Ogni componente all'interno del panorama italiano risulta tra i migliori in assoluto. Storia Di Un Minuto (1972) è il primo album e tra l'altro il più ricordato soprattutto per la presenza di canzoni come "La Carrozza Di Hans", "E' Festa" e "Impressioni Di Settembre", vere icone di questa band, canzoni sempre riproposte in live. Il gruppo in futuro cercherà successo all'estero e vincerà per due volte il premio come miglior gruppo emergente sulla stampa Inglese pubblicando anche per l'etichetta discografica creata dagli Emerson, Lake and Palmer, la Manticore. Per l'approdo della musica Progressiva Italiana anche sulla west coast la PFM decide di andare alla ricerca di un frontman e lo troverà in Bernardo Lanzetti, chiamato dai fan "The Voice Impossible", il Gabriel italiano, ex cantante in quel momento degli Acqua Fragile. Il risultato sarà un bottino di tre album straordinari ma forse anche fin troppo sottovalutati, alla fine infatti la band deciderà di tornare a lavorare in Italia ma soprattutto di tornare a cantare in Italiano con Passpartù (1978).

Il primo album dell'era Lanzetti rimane storico, Chocolate Kings è uno dei pilastri del Prog Italiano, ma messo molto da parte. From Under è il brano d'apertura in cui la voce di Lanzetti è perfetta e precisa perchè amalgama sinuosamente momenti più soft a pure esplosioni Rock, lo strumentale è tutto affidato nelle mani degli altri membri, Mauro Pagani al Violino e Flauto Traverso spesso è protagonista e si scambia con il virtuosismo di Mussida e Premoli, chitarra e tastiera fino ad arrivare a Franz Di Cioccio dove in alcuni momenti lascia intravedere degli autentici solo di Batteria; da non ti menticare lo straordinario Patrick Djivas, immenso bassista che arrivò nella band dagli Area, insomma mica poco. Il ritmo, nei frangenti più spinti è incalzante, veloce e persuade l'ascoltatore. Harlequin forse è il brano più bello dell'album, poche volte riproposto live ma ultimamente ripresentato anche al Prog Exhibition a Roma. Cosi come in quasi tutte le canzoni dell'album c'è un esplosione nella parte centrale, questa volta contrassegnata da un accelerazione repentina che porta a una mutazione quasi in chiave Hard. Non a caso si diceva che al posto di Bonham i Led Zeppelin provarono a chimare proprio Di Cioccio. In assoluto Chocolate Kings è la canzone che ha la funzione di simbolo, non a caso è la title track dell'album. Non sarà la più bella ma è sicuramente quella che avrebbe in un live l'effetto di una "E' Festa" perchè porta a smuovere il pubblico. Suonata pochissime volte dal vivo, anche perchè è impossibile per Di Cioccio arrivare alle tonalità di Lanzetti, tuttavia un'ottima riproposizione proprio con Lanzetti la troviamo nel cofanetto 10 anni live (1996), diviso in 4 cd, una raccolta di live a partire dai tempi delle cover di Jethro Tull e King Crimson. Out Of The Roundabout, il brano successivo, è quello più riproposto dal vivo, praticamente in ogni concerto, oggi però è Lucio Fabbri, che tra l'altro sostituisce egregiamente Mauro Pagani che abbandonò il gruppo già da Jet Lag, a interpretarla. Paper Charms è il pezzo più lungo, quasi 9 minuti, e pensare che la PFM raramente è arrivata, nonostante la grandezza, a comporre un brano di 10 minuti. Comunque sia, anche Paper Charms per la sua complessità è uno di quei brani che in live, riproposto ad un pubblico esperto farebbe davvero colpo. E' un brano che bisognerebbe risentire perchè inizialmente quasi colpisce di meno però è proprio in questo che sta la caratteristica del Progressive, più si riascolta più si scopre qualcosa, il pluriascolto di un pezzo aiuta a percepirlo e ad apprezzarlo maggiormente.

Chocolate Kings verrà criticato in America e non molto preso bene probabilmente per i testi, quelli che parlano della cosi detta "mamma cicciona che va in giro col mitra e la cioccolata" simboleggiante proprio gli USA. Lanzetti rimarrà poco tempo, solamente tre album, il secondo, Jet Lag (1977), sarà molto più ispirato al Jazz, il terzo, Passpartù sarà un capolavoro di ritmica, tra l'altro con una bellissima copertina. Le redini andranno in mano a un grande Di Cioccio, leader carismatico e dalla ottima voce oltre che grande batterista. La band subirà però un calo, Suonare Suonare (1980) è amato da alcuni e non aprezzato da altri, cosi come Miss Baker (1987), mentre PFM?PFM! (1984) rimane di sicuro il più brutto e meno Progressive album della band che come altri gruppi Prog negli anni '80 a perdere colpi e a diventare più "semplice". Il ritorno avverrà nel 1996 con uno splendido Ulisse (1996) seguito da altri capolavori fino ad arrivare a un nuovo addio di Premoli che già lasciò la band dopo Suonare Suonare. Come vedete c'è tanto da dire, sono un'emblema della MUSICA Italiana, parliamo di musica in maiuscolo attenzione! E l'impressione è che questi "vecchietti" non la manderanno a dire perchè in fondo sono ancora giovani dentro.
VOTO: 8 1/2

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