Elio e le Storie Tese sono dei veri mattacchioni. I loro album sono vere e proprie miniere da scoprire e scavare, sono i classici album che anche al trentesimo ascolto offrono spunti nuovi e citazioni nascoste. Una tecnica che Elio & company paiono amare particolarmente è quella della traccia nascosta. Su 15 degli album ufficiali, 5 contengono sicuramente una traccia fantasma e altri 3 contengono un bonus che potrebbe essere considerato una traccia fantasma. Vediamo di più nello specifico.
Il loro disco "Italyan, Rum Casusu Çikti" (tradotto dal turco-cipriota "Si è scoperto che l'Italiano era una spia Greca") del 1992 è il primo album a contenere questa pratica. L'album è sicuramente uno dei migliori prodotti dal gruppo e contiene molti dei loro classici, tra cui "Supergiovane", "Il Vitello Dai Piedi di Balsa" e "Servi Della Gleba". Proprio quest'ultimo brano è quello che interessa a noi. Se sfogliate il libretto, noterete che prima del testo effettivo di questo brano c'è una parte che non appare su album. La traccia precedente, intitolata "Servi Della Gleba?" (un omaggio a "In The Flesh?" e "In The Flesh" dei Pink Floyd, che però non erano consecutive) non contiene questa introduzione. Al termine dell'album, qualche secondo dopo di "La Vendetta Del Fantasma Formaggino" si sente, per qualche secondo, un nastro velocizzato. Rallentando questo frammento fino ad arrivare a circa 1:38" è possibile sentire questo misterioso intro. Come già fatto notare, questo disco è del 1992, per cui decriptare tale operazione risultava molto più difficile di oggi (al giorno d'oggi tale operazione è abbastanza facile, si può fare ad esempio con il programma gratuito Audacity). Per questo motivo, a inizio della ghost track, Elio dice "Bravo! Ce l'hai fatta!". Il brano in se è un poetico e tenero frammento per voce e pianoforte, nel quale viene citata anche "La Donna Cannone" di Francesco De Gregori. E' una delle ghost track più conosciute del gruppo, che a volte l'ha anche eseguita dal vivo (è presente infatti all'inizio di "Servi Della Gleba" sul live ufficiale "Made in Japan" del 2001) ed è stata riregistrata per la compilation "Del Meglio Del Nostro Meglio Vol.1" nel 1997, con il titolo "Introservi". Le due versioni successive, però, differiscono leggermente sia nel testo che nell'arrangiamento rispetto all'originale (che resta disponibile soltanto come traccia fantasma di quell'album).
Nel disco successivo, del 1993, intitolato "Esco dal mio corpo e ho molta paura", un album dedicato ai primissimi brani del gruppo (nonché il primo a contenere Christian Meyer alla batteria, precedentemente sostituito in studio, ma non dal vivo, dal Tedesco Curt Cress), tra gli altri brani, è presente anche "Ho molta paura", un bizzaro collage di vari brani non inclusi integralmente nel disco. Il brano, sul retro copertina dura 2:50", ma la traccia ufficiale dura 3:32". Al termine della traccia, infatti, sono presenti due messaggi minatori lasciati sulla segreteria telefonica di Rocco Tanica (in stereo, uno per canale). L'autrice di tali messaggi è tutt'ora ignota (a noi, ma è possibile che il buon Tanica l'abbia denunciata e sappia benissimo chi sia) ed è identificata dal complessino come Nasty Sciura. Altri suoi messaggi sono presenti campionati nell'inquietantissima "L'eterna lotta tra il bene e il male", inedito pubblicato sulla già citata antologia "Del Meglio Del Nostro Meglio Vol.1". Questo frammento spesso è considerato il finale di "Ho molta paura", ma a mio parere è una vera e propria ghost track, proprio perché non c'entra assolutamente niente con il brano in questione.
Ma la ghost track più famosa di Elio e le Storie Tese è senza dubbio quella contenuta sullo splendido "Eat The Phikis" del 1996. Pochi sanno, però, che questo disco non contiene una, ma ben due ghost track. La tredicesima traccia del disco, intitolata "Neanche un minuto di non caco" (ovvero, la leggendaria versione de "La terra dei cachi" suonata integralmente in soli 55 secondi la prima serata del Festival di San Remo), dura in realtà 15 minuti. Al termine del brano, dopo qualche campionamento da cartone animato, il disco tace per qualche minuto. Il silenzio è rotto dalla voce del sintetizzatore vocale Eloquens: "Attenzione, in questo brano c'è troppo poco eco" (da notare che la parola "eco" è femminile...). A questo punto parte un mixaggio leggermente differente del brano "T.V.U.M.D.B.", già presente su disco (e con una splendida interpretazione vocale di Giorgia): oltre a esserci troppa poca eco (da segnalare che sul libro "Vite Bruciacchiate", un po' l'autobiografia di Elio e le Storie Tese, si fa riferimento al "riverbero eccessivo" su questo brano, forse questo il motivo per cui entrambe le versioni sono state inserite su disco), c'è anche qualche leggero cambiamento qua e là, ma niente di drastico. Al termine di questa alternate version, ci sono altri minuti di silenzio seguiti da 2-3 minuti di suoni velocizzati. Per sentire queste misteriose registrazioni, il procedimento che dobbiamo utilizzare è più o meno lo stesso che abbiamo usato per la ghost track di "Italyan, Rum Casusu Çikti", ma questa volta occorre anche riprodurre al contrario. Il risultato più vicino a un pitch corretto dovrebbe durare più o meno 14:50". Si tratta di un quarto d'ora di prove in studio, probabilmente registrate con un registratore a cassette portatile (in un paio di punti il pitch è un pochino altalenante), una sorta di documentario audio "Making of" del disco. Vale la pena spendere un po' di parole su questa ghost track, perché "Eat The Phikis" è uno dei dischi meglio arrangiati e più elaborati di Elio e le Storie Tese. Non a caso, molte delle registrazioni nella ghost track risalgono a due anni prima dell'uscita del disco (è la voce stessa di Rocco Tanica a dirlo). Il primo frammento che si sente è una versione elettronica de "La Terra Dei Cachi" (probabilmente ancora una demo). Il testo è un po' diverso ("il visagista delle dive/altro bello stronzo") e l'arrangiamento è piuttosto divertente. Su "Del Meglio Del Nostro Meglio Vol.1" tra "Pipppero" e "Abitudinario", compare una versione ri-registrata di questo arrangiamento, abbastanza fedele alla versione nella ghost track. Segue una registrazione nella quale Elio e Rocco stanno scrivendo un testo (mai pubblicato, per cui non si sa a quale melodia volessero appiopparlo). Nel testo che in quel momento stanno componendo, il protagonista immagina di essere il capo del mondo che però, invece di svolgere i suoi compiti, delega tutti i suoi doveri al vice-capo del mondo e passa l'intera giornata a giocare ai videogiochi sul suo pc. Purtroppo, però, non è il capo del mondo e deve accontentarsi di giocare con i giochi del suo pc "che comunque sono molto belli". L'idea è molto divertente (e diverte anche gli stessi Elio e Rocco, che non fanno altro che ridere durante la stesura) e perfettamente nel loro stile. La terza parte della traccia fantasma è una prova in studio di un brano tutt'ora inedito, identificato come "Politica" (o meglio, Elio ripete la parola "politica" continuamente nel testo). Si tratta di un brano hard rock cantato in falsetto, sulla falsariga di "Yes, I Love You" pubblicata su "Tutti Gli Uomini Del Deficiente". Il testo di questo brano è ancora grezzo e nonostante contenga alcuni giochi di parole tipici del gruppo (chi altri potrebbe snocciolare una frase come "crogiuolo di partiti a forma di truogolo"?) è chiaramente ancora non finito e non sembra promettere molto bene. In realtà tutto il brano sembra abbastanza sottotono, probabilmente la vera ragione per cui non è mai stato pubblicato da nessuna parte. Segue una versione piano e voce di un brano che, al momento della pubblicazione di "Eat The Phikis" era ancora inedito, ma ora non lo è più. Si tratta della mitica parodia di Ligabue "Bis", pubblicata tre anni dopo sull'album "Craccracriccrecr". La stesura qua pubblicata ha ancora un testo molto diverso ed è interessante comparare le due. Purtroppo però questo brano è proprio quello disturbato dalla velocità non costante del nastro e quindi l'ascolto potrebbe risultare fastidioso. Proseguendo, ci sono due frammenti della realizzazione dell'ottima "Burattino Senza Fichi". La prima parte che si sente è la strofa, suonata e cantata da Rocco Tanica. Purtroppo le parole non si capiscono quasi per niente (il volume del piano è molto più alto rispetto alla voce), però si nota subito che non solo il testo è completamente diverso, ma non viene fatto neanche un riferimento a Pinocchio. Per questo motivo è probabile che il brano inizialmente avesse un altro titolo. Il secondo frammento, risalente chiaramente ad un'altra session, mostra sempre Rocco Tanica comporre il brano, ma questa volta il ritornello che è praticamente uguale, a parte una gustosa citazione a "Get Back" dei The Beatles ("Geppetto, geppetto, geppetto" sull'aria di "Get back! Get back! Get back!"). Successivamente, si sente un frammento strumentale di piano che non si riesce ad identificare, anche se potrebbe essere una prova di arrangiamento del finale di "Li Immortacci" (come vedrete più avanti, all'interno della ghost track ve ne sono anche altre). Seguono le prove di arrangiamento per "La Cinica Lotteria Dei Rigori", simpatica sigla del programma "Mai Dire Gol" nel 1994, in seguito pubblicata nel 1998 sul disco di inediti e rarità "Peerla". Si tratta di uno dei momenti più interessanti della ghost track, soprattutto quando fanno le armonizzazioni (chiamate da Faso "Trio lescano armonizations"). Oltre a provare le armonizzazioni per "La Cinica Lotteria Dei Rigori", ne provano anche per dei cori (in seguito non inseriti) di "Li Immortacci" ("si chiama Micheletto ma il negretto nun vo' fa", su una melodia basata su quella di "Beat It" di Micheletto Jackson). Un altro momento saliente della ghost track è la composizione di "Tapparella" ("tema per un lento, probabilmente argomento festa, balli, lenti"), ancora embrionale, ma con il testo già molto simile a quello definitivo. Solo la musica è più blueseggiante. Dopo altre prove per i cori di "Li Immortacci", la voce di Rocco introduce delle prove per "La Canzone del Delatore" scritta per Claudio Bisio, ma purtroppo non sono presenti perché dopo un paio di secondi di piano, la ghost track termina. Insomma, come potete capire da questa pedante descrizione, si tratta di una ghost track molto generosa e affascinante, soprattutto per chi fa musica, perché consente di vedere come lavorano in studio Elio e le Storie Tese.
Giunti a "Craccracriccrecr" nel 1999, le ghost track smettono di essere velocizzate e vengono presentate "in chiaro", probabilmente perché ormai, scoprirle era diventato troppo facile. La traccia fantasma di questo disco si potrebbe definire in un certo senso una versione pornografica di "Alan's Psychedelic Breakfast" dei Pink Floyd. Registrata con una tecnica chiamata olofonia, il surreale brano è introdotto da una voce distorta che afferma che l'ascoltatore sta per "fare l'amore con Elio e le Storie Tese" e il brano è poco più che questo. Un po' come guardarde un porno in 3D, solo dal punto di vista dell'audio. La citazione a "Alan's Psychedelic Breakfast" sono gli interventi bluesy di chitarra acustica che si sovrappongono a tutto ciò. Al termine dell'"amplesso", Elio propone di far ascoltare a "questo meraviglioso essere umano" (cioé l'ascoltatore) alcuni brani inediti (probabile citazione alla ghost track di "Eat The Phikis"), ma i suoi compagni di gruppo, per tutta risposta, si sganasciano dal ridere. Una piccola curiosità: al termine del brano si sente un coro apparentemente scollegato a tutto il resto. Si tratta soltanto di una pista vocale di Feiez isolata da tutto il resto. Come ben sapete, il largo factotum del gruppo (così chiamato affettuosamente dagli altri perché di grossa corporatura e perché capace di suonare moltissimi strumenti) è scomparso il 23 Dicembre del 1998, in seguito ad un'emorralgia interna, cronologicamente nel mezzo delle session del disco. Per cui il disco, oltre a essere dedicato a lui, si apre con un suo assolo di sassofono e si chiude con un suo coro.
Quella contenuta sul primo live album ufficiale di Elio e le Storie Tese, "Made in Japan" del 2001, non è una vera e propria ghost track poiché la durata dell'ultima traccia del secondo CD ("Tapparella") è la stessa riportata sul retro, ma è comunque un interessante bonus del quale non si fa menzione da nessuna parte né sul CD né sul libretto: si tratta del finale del concerto di James Taylor al Night Express di Milano il 29 Settembre del 1997, durante il quale Elio e le Storie Tese fecero da backing band per il cantautore Statunitense. Durante questo finale, inserito anche su disco, Taylor, appunto, presenta i nostri eroi.
Lo stesso discorso si può fare per l'album "Cicciput", del 2003, trionfale ritorno in studio dopo quattro anni di assenza. L'ultima traccia "Pagàno karaoke", una versione strumentale di "Pagàno", uno dei loro brani migliori, dura 7:18", come effettivamente segnato sul retro. Il brano vero e proprio però finisce a circa 5 minuti e mezzo. Ciò che si sente dopo, a volte è segnato come la quattordicesima traccia del disco intitolata "Elio, vai avanti tu". Questo frammento, della durata di circa due minuti, non è altro che un loop continuo della voce di Enrico Ruggeri, preso da "Gimmi I.", che appunto ripete la frase incriminata con vari effetti applicati sul suono. E' abbastanza fastidioso, ossessivo e irritante, a dire la verità, ma probabilmente lo scopo era quello.
Ma il premio ghost track più brutta spetta a quella contenuta sul triplo CD live "Grazie per la splendida serata", del 2005. Dopo una decina di minuti di silenzio nell'ultima traccia dell'ultimo CD ("Budy Giampi") parte un groove di basso e batteria con sopra alcuni versi di Mangoni, probabilmente registrato durante un soundcheck. Molto irritante e ricorda molto i versi che fanno i prigionieri di guerra quando vengono torturati. Ce n'era bisogno? Probabilmente no, ma abbiamo pur sempre altri 32 ottimi brani da sentire nel disco, quindi perché lamentarsi?
L'ultimo album (per ora) a contenere una ghost-track è "Studentessi" del 2008, un album che ha molto rassicurato noi fan che, dopo tanti anni di assenza in studio (e due album live di fila), ci chiedevamo se Elio e le Storie Tese non avessero esaurito la loro linfa. Durante i primi secondi di "Plafone" ho subito tirato un sospiro di sollievo e ancora di più durante "Il Congresso delle Parti Molli", uno dei brani più belli che il complessino abbia mai creato, soprattutto la meravigliosa coda finale. Comunque, questo disco, contiene non una ma due ghost track. Niente di particolarmente interessante a dire il vero, in questo caso sembra sia più una consuetudine che altro. Dopo l'ultimo pezzo, la quarta parte di "Effetto Memoria", simpatico brano realizzato a puntate durante il disco (nel quale ogni membro del gruppo si scambia gli strumenti), al solito silenzio segue una prova di Maurizio Crozza. Sia su questo album che sul precedente "Cicciput", Crozza fa una parodia di una pubblicità progresso dedicata alla Toscana: su "Cicciput" dice di non portare via i sassi dalla Toscana perché questo significherebbe spargere la Toscana per tutto il mondo (che a quel punto "potrebbe chiamarsi direttamente Toscana"), su "Studentessi" invece dice che ormai c'è l'allarme opposto: adesso la Toscana è invasa dai sassi e vanno portati via. Tutto questo senza riuscire a rimanere serio. In questa prima ghost-track, della durata solo di qualche secondo, sia lui che Elio si sganasciano dalle risate, incapaci di parlare. Segue un altro po' di silenzio e poi il disco si chiude definitivamente con una reprise della terza parte della già citata "Effetto Memoria". La terza e quarta parte erano cantate da Claudio Baglioni, il quale canta anche la versione ghost-track, accompagnandosi però con la sola chitarra acustica. Abbastanza carino, dopotutto.
(Per questo articolo ringrazio il sito www.marok.org [vera e propria bibbia di Elio e le Storie Tese] che spesso mi è venuto in soccorso per certe citazioni di cui non ero sicuro. Segnalo anche che in tale sito è possibile scaricare le due ghost track decriptate di "Italyan, Rum Casusu Çikti" e "Eat The Phikis". Per amor di cronaca va però fatto notare che la prima è leggermente più veloce di quello che dovrebbe essere e la seconda è su un file mp3 compresso, per cui perde ulteriormente un po' di qualità [già bassa di suo]. Tuttavia, presumo che molti di voi si accontentino dei file presentati che risparmiano tempo e consentono comunque di farsi un'idea di ciò che avviene nelle due tracce nascoste)
Articolo molto interessante. Per sentire le tracce c'è da "lavorare" un po', però nelle serate del prossimo inverno ci sarà di che divertirsi... ;-)))
RispondiEliminaAlberto
Ne vale la pena :-)
RispondiEliminaGrazie per il commento!