giovedì 14 maggio 2015

Patrizia Laquidara - RovigoRacconta, Piazza Vittorio Emanuele, 10/5/2015

Patrizia Laquidara
Foto di Andrea Mazzetto
Apro questo articolo chiedendo scusa ai miei lettori perché, stavolta, sarà necessario che io parli in prima persona. Non amo molto farlo quando parlo di musica perché, oltre ad essere un po' sgradevole, si rischia spesso e volentieri di cadere nell'autoreferenzialità. In questo caso però è necessario farlo perché, anche se a denti stretti, sono costretto ad ammettere che prima di assistere al suo concerto in Piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo (all'interno della rassegna RovigoRacconta), non conoscevo Patrizia Laquidara. Questa cosa la dico  con ancora più rammarico dopo aver scoperto una sua collaborazione con Ian Anderson dei Jethro Tull, uno dei gruppi a me più cari, come chi segue questo blog saprà bene, ormai. Per fortuna, non è mai troppo tardi per imparare.

Patrizia LaquidaraDaniele Santimone
Foto di KaOs-Art
Devo premettere che non ero presente a RovigoRacconta in veste di giornalista ma, più semplicemente, in quella di spettatore, per cui, benché io abbia assistito a molti altri eventi degni di nota (i JapaneseButGoodies con Enrico Brizzi nel reading del suo libro "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", gli Psycodrummers, una lettura di Charles Bukowski dell'attore Alessandro Haber con il duo elettronico Alfa Romero...) non c'era niente che mi vincolasse ad una particolare performance. Questo per dire che, il piano iniziale era, molto volgarmente, di guardare un po' del concerto e poi di trascorrere il resto della serata altrove. Ovviamente, non è stato così. Per prima cosa, noto sul palco la presenza di due eccellenze: il chitarrista Daniele Santimone, che avevo già avuto il piacere di conoscere grazie al suo bellissimo CD "A Little Bartok" inciso in collaborazione con Ares Tavolazzi e Riccardo Paio, e il bassista Stefano Dallaporta, musicista per Ricky Portera e Maurizio Solieri, tra gli altri. L'inizio del concerto è particolarmente interessante, con la ninna-nanna Cubana "Durme Negrita" a cui, nel finale, si è sovrapposta quella Veneta "Nana Bobò", omaggio alla madre e alla nonna di Patrizia in occasione della festa della mamma. Il resto della serata è stato un miscuglio di brani originali, tra cui "Rose", "Senza Pelle", il cui testo è stato scritto da Giulio Casale, anche lui presente a RovigoRacconta, e "Mielata", e reinterpretazioni personali di brani del repertorio popolare moderno, come "Smells Like Teen Spirit" dei Nirvana e "Can't Get You Out of My Head" di Kylie Minogue.


Patrizia Laquidara
Foto di Andrea Mazzetto
Patrizia non tiene un atteggiamento da diva sul palco, eppure riesce a catturare totalmente l'attenzione del pubblico, in maniera garbata anche se molto presente. Ciò che ha ipnotizzato gli spettatori, comunque, è stato il cantato: oltre ad avere una timbrica molto particolare, la Laquidara utilizza la sua voce come uno strumento musicale vero e proprio e non solo come un mezzo per musicare le parole, grazie anche alla sua notevole estensione vocale, che le permette di passare da alti a bassi estremi in maniera assolutamente naturale. I due musicisti che l'hanno accompagnata si sono dimostrati certamente all'altezza del loro compito ( ...come se avessimo avuto dubbi!). Daniele Santimone ha esibito un playing raffinato, gustoso e perfettamente funzionale alla musica, mentre Stefano Dallaporta ci ha riconfermato di essere un eccellente bassista, offrendo un sostegno solido, mai invasivo, ma presente e portante: impossibile dare questa qualità alla musica senza di lui. Insomma, un connubio invidiabile. Immediatamente dopo il concerto, della durata di circa un'ora e un quarto, corro subito al banchetto del merchandising. Dei tre album in vendita, scelgo di comprare "Funambola" uscito nel 2007, dalla cui scaletta mi sembra di scorgere la maggior parte dei brani che ho preferito durante la serata, e mi reco dietro al palco per congratularmi con i tre personaggi che ci hanno regalato (letteralmente: la serata era ad ingresso gratuito) dell'ottima musica. Oltre a fare i meritatissimi complimenti a Dallaporta e a Santimone, decido di avvicinare Patrizia Laquidara per farmi autografare il recente acquisto. Mentre firma la copertina, sono costretto a sputare il rospo: "Devo purtroppo ammettere che non ti conoscevo prima di stasera" spiego "ma credo di essermi innamorato di te. Vuoi sposarmi?". Lei mi guarda e ride. Accidenti, non mi ha preso sul serio!

Stefano Dallaporta, Patrizia Laquidara, Daniele Santimone
Foto di Andrea Mazzetto

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