lunedì 10 agosto 2015

Misfatto - Rosencrutz is Dead (Orzorock Music, 2015)


I piacentini Misfatto, dal 1990, sono impegnati nella creazione di un'opera unitaria, formata al momento di tre capitoli, fusi tra loro da un'inestricabile coerenza tematica, musicale ed atmosferica. "Rosencrutz is Dead" è il terzo capitolo, e segue a "Heleonor Rosencrutz", personaggio di cui si continua - come appare ovvio - a parlare, anche qui. 
I sette brani, di nuovo, si attaccano a quei linguaggi che dall'inizio i sei hanno messo sul piatto, tra psichedelia acida e pop rock, anche se stavolta serpeggiano in maniera più presente (e più matura), disseminati qua e là, momenti ambient di sicuro effetto sul piano dell'evocazione di immagini. Lo scopo evidente appare quello di dare alla produzione discografica finora pubblicata il senso di un viaggio continuativo, probabilmente ora terminato con la morte della protagonista, utilizzando i propri idoli - dichiaratamente Doors e Beatles - come luminari e come punti di partenza. Sono nomi immediatamente distinguibili, ascoltando i brani, ed è inevitabile notare qualche richiamo che ricade fortunatamente più nella citazione involontaria che nel plagio. 
La title-track e "Kamaleon" risultano, al terzo ascolto, i pezzi che più esaltano le qualità della band, i veri punti di forza del disco, forse anche per l'energia sprigionata dai momenti di apertura che ci ricordano le origini rock dell'album di esordio, finora il più aggressivo del sestetto. Il leader Gabriele Finotti, da filosofo della band, è quello che si nota di più, e non è strano notare che dal libro di cui è autore ("La Chiesa Senza Tetto"), tutto il percorso sia stato compatto e uniforme, fedele ad una linea seguita senza contraddizioni, con la coesione necessaria a lasciare ai posteri l'opera omnia sua e dei suoi Misfatto come una costruzione artistica monolitica e complessa. Un merito che travalica la musica e che rimarrà riconoscibile negli anni. 

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