martedì 6 novembre 2018

Ruggero dei Timidi - Giovani Emozioni (Self, 2018)

Ruggero dei Timidi presenta, con la sua consueta ironia, questo "Giovani Emozioni" come il disco della maturità, di nuovo un lavoro profondamente radicato nella musica italiana degli anni '70 e '80, che elogia a modo suo con dieci pezzi a essa ispirati, prendendo a riferimento nei titoli, nei contenuti, a volte nella forma espressiva, nomi del calibro di Francesco de Gregori ("Rimming"), senza mai canzonare né scimmiottare, conservando per tutta la durata del disco una certa riverenza nei loro riguardi. 
E' così che il crooner friulano declama il suo amore per la musica nostrana, mentre i decenni passano e rendono "Il Pescatore" di De André un classico, un brano ormai "tradizionale", che si può finalmente rivedere in una versione chiamata "Vibratore", liberamente ispirata, senza mancargli di rispetto né turbare gli animi dei sostenitori più accaniti. E quell'erotismo mascherato da poesia che abbiamo sentito in Mina, meno velato in Donatella Rettore e conclamato in Cristiano Malgioglio traspare da dietro la coltre da ballad canonica di "Mettimi un Cuscino in Faccia ma Amami",  o della più bizzarra "Mano Amante Mia", tema che non può che far sorridere un po' tutta la popolazione maschile. Gli arrangiamenti saltano di palo in frasca toccando il country, il rock, il pop, le ballad romantiche di origine folk, ma tutto con una confezione solida, esteticamente valida, moderna, in qualche modo a passo coi tempi, visto che siamo da quasi vent'anni nel periodo delle reunion, della nostalgia, del ritorno di qualche costume sorpassato da tempo. Citare Celentano, Vasco, Zucchero e mille altri nomi che hanno accompagnato la nostra formazione musicale - anche involontariamente - è il carico che chiude la partita. 

Supera così Ruggero la sfida di rinnovarsi, di non suonare sempre uguale, e anche di lasciar perdere i tentativi latinoamericani che un po' avevano spiazzato in precedenza. Un bellissimo lavoro dove il recupero delle nostre tradizioni si scopre essere rielaborazione, novità, in qualche caso allegria da taverna, e non mero passatismo transitorio. 

PS. La copertina è un'opera d'arte. 

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