lunedì 7 febbraio 2022

1000STREETS - Electro Way (EPOPS Music, 2021)



Primo album in studio da parte di questo collettivo di talentuosi musicisti di Trieste. Come indicato dal nome stesso del progetto, anche se il lavoro prosegue in una direzione artistica omogenea, questa strada si dirama in tanti generi musicali quanti sono quelli che hanno influenzato i membri dell'ensemble. Questo tipo di varietà si riflette, ovviamente, anche nella musica proposta e il risultato finale è decisamente pregevole.

Ad un primo ascolto la cosa che si nota di più, oltre alla gradevolezza della musica, è la buona resa della commistione tra vintage e moderno. Le dimostrazioni più lampanti sono "Mainerio", dedicata al compositore cinquecentesco Giorgio Mainerio nella quale musica da camera, rap e swing creano un connubio musicale tanto improbabile quanto funzionale e "Golden Tank #1000" che vede la partecipazione dei Radio Zastava che suona come musica prodotta da qualche orchestra jazz di un secolo fa che ha in qualche modo avuto accesso ad attrezzature moderne. Oltre alla superba capacità musicale dei componenti dell'ensemble, l'album vanta anche di una buona scelta per quanto riguarda il cantato, affidato a diversi ospiti per ogni brano: di questi vale la pena citare soprattutto il trio vocale Les Babettes nella divertente "Tommy on the Bone". La sequenza del disco funziona molto bene, in particolar modo la pausa chill di "Intermission" posta a metà disco e la conclusiva "To Kolophio", un po' hip hop, un po' cinematica. La durata dell'album è anche particolarmente azzeccata: con i suoi 30 minuti il disco non solo non rischia di diventare indigeribile, un pericolo in cui questo tipo di musica può facilmente cadere, ma lascia anche spazio a ripetuti ascolti in modo da poterlo assimilare e goderselo più in fretta. In aggiunta alle considerazioni musicali, un'altra cosa che colpisce ad un ascolto attento è quanto l'album suoni piacevole all'orecchio a livello di suoni: la cosa smette di stupire quando ci si rende conto che il mastering è stato fatto agli Abbey Road Studios di Londra. Non mancano, comunque, i classici trucchi di produzione, come la simulazione di un grammofono che perde i giri su "Golden Tank #1000", usati però in maniera intelligente ed efficace.

"Electro Way" si presenta come un lavoro ben confezionato, realizzato da un team di musicisti e produttori validi e perfettamente consci dei propri obiettivi e di come raggiungerli. Il risultato sicuramente ripaga le aspettative e si presenta come un lavoro frizzante ma non frivolo, apprezzabile sia ad un ascolto superficiale sia ad uno più profondo. Con queste premesse, sicuramente un secondo lavoro sarebbe altrettanto interessante: speriamo di non doverlo attendere troppo a lungo. Nel frattempo, l'ascolto è consigliato.

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