Setlist
Foto di alta qualità della serata (by Eleonora Cagnani)
Sabato 20 Febbraio 2010 al CSO Rivolta di Marghera. A Venezia si respira un'aria rock, nei maglioni a righe e nell'aria che sa di alcol, oltre a quella delle ciminiere, e quando il rock lo portano Capovilla e soci si parla sempre di grandi concerti e gente che poga e suda in maniera, volendo, esagerata.
Subito dopo la fine del breve set dei veneziani Love in Elevator arrivano sul palco gli attesissimi Pierpaolo Capovilla, Gionata Mirai e soci. La formazione è nuova: Manzan di Baustelle/Bologna Violenta a chitarra, synth e violino, un nuovo bassista, solito batterista supercialtrone (in senso positivo) a distruggere il suo set al limite del minimale. La potenza del Teatro degli Orrori la conoscono tutti quelli che hanno perso l'udito (e la schiena) ai loro concerti. Distorto che ti spacca la faccia, cambi di tempo che ti lasciano di sasso, grida impazzite del Pierpaolo-profeta che col suo modo di fare da "sempre ubriaco" ti stupisce, anche quando si getta sul pubblico e cade per terra (in testa a Jacopo di GTBT che l'ha dovuto anche aiutare a rialzarsi), si mette in bocca qualsiasi cosa gli passi il pubblico (spinelli o sigarette, bottiglie di vino, qualsiasi cosa...) e ti balbetta di televisione, di fare l'amore e di partigiani. L'importante è ascoltarlo. Per lui un concerto rock è "fare cultura", e se questi sono i modi dovrebbero essere tutti molto contenti di starci.
Gli errori molto frequenti di batteria e chitarra sono comunque ridotti nel loro "impatto negativo" da un sound che nel suo overall è talmente pieno e maestoso da coprire sé stesso: in effetti anche l'acustica del Rivolta non aiuta molto ma in un concerto così "fisico" ascoltare non è una priorità.
La setlist passa praticamente per tutto l'ultimo disco, "A Sangue Freddo", con l'eccezione di due brani, e spiccano per resa Majakowskij, A Sangue Freddo e Due (in apertura). Un po' troppo farfugliata con la voce Alt!, proposta solo di recente ai concerti, e molto deludente la nuova versione di Direzioni Diverse, più atmosferica nella versione direttamente presa dal remix dei corregionali Bloody Beetroots. Ma non lamentiamoci troppo, perché un concerto così ha ben pochi difetti, e lo capiamo ulteriormente se dopo 1 ora e 30 di ritmi serrati e distorsioni al limite del "grezzo", ci sparano un bis con cinque pezzi dal primo ruvido disco: Vita Mia, E Lei Venne!, Dio Mio, Compagna Teresa (una delle migliori in assoluto) e la novità (in questo tour) L'Impero Delle Tenebre.
Un concerto così, dedicato praticamente più ai fan che a "gente di passaggio", lascia comunque il segno. Che sia l'atteggiamento sopra le righe di Pierpaolo, la batteria sclerata di Franz o il pogo schiacciaossa qualcosa rimarrà in mente, e a me è rimasta la bellissima Per Nessuno, inedito escluso dall'ultimo disco e reperibile nel singolo di A Sangue Freddo. Tiro punk schizofrenico, testo molto malinconico (come sempre, come l'altra sorpresa in scaletta Maria Maddalena), un bel modo di stupire. In ogni caso il Teatro degli Orrori più che un concerto propongono un'esperienza. Un'esperienza che consiglio.
* foto di Monelle Chiti
* video di Falafilm
Il teatro mi ha stupito. Veramente! Gran bel concerto..con dei testi non banali insomma!
RispondiEliminaAdesso devo approfondire e poi tornare a risentirli.
I love in elevator non mi sono piaciuti per niente.
De gustibus. No?