lunedì 10 gennaio 2011

The Ex-Kgb - “первый Пу́тин” (Primo Putìn)



Tracklist:
1. Ex Kgb
2. It Never Stops
3. Dangerous Toys
4. Pussy Galore
5. Do You Want To Know
6. A New Way
7. Super Gas
8. I'm Moving
9. Ex Kgb

Una band che pensa di essere un gruppo di ex spie. Brucianti rivelazioni da fare invidia ad Assange. Un rock pieno di groove che farà ballare e pogare mezza Italia, di cui il vero ed inimitabile propulsore è il batterista Alberto Stocco.
Questo sono, in sintesi, i The Ex-Kgb, veneti, che hanno prodotto un disco divertente e divertito, con un mood sempre molto sostenuto, che può far sorridere o meno, però sicuramente vi farà muovere. Il titolo fa riferimento ad un aneddoto scaturito dalle ricerche dell'università Ca' Foscari di Venezia e alcune TV russe, che parla delle possibili origini venete del primo ministro Putin. E qui ci sta un bel riferimento a Wikileaks.
Sicuramente la piattaforma musicale sulla quale è costruita la musica degli Ex-Kgb è fatta di un insieme molto vario di ingredienti diversi: c'è tanto post-punk, piccoli filamenti reggae e dub che si nascondono (troppo)bene sotto una coltre di funk rivelatore, per creare una formula molto personale di rock'n'roll duro e puro.
Prodotto dal celebre Ronan Chris Murphy, storico produttore losangelino già dietro al mixer per King Crimson, Terry Bozzio e altri, si porta dietro un sound tipicamente seventies, anche se alcuni pattern ricordano gli anni ottanta più che il decennio precedente. E' con questo tuffo nel passato che si possono stabilire i primi veri riferimenti a band storiche come gli Who, la band che ha involontariamente fatto da "prologo" alla scena punk che poi qualcuno ha saputo evolvere nel già citato post-punk che i nostri amici hanno saputo miscelare bene nel disco (vedasi "Pussy Galore"). Tutti i brani hanno un loro perché all'interno del disco, non ci sono né riempitivi né pezzi brutti, anche se a un certo punto si rischia di andare a sbattere contro un'infrangibile barriera di "già sentito" ("Do You Want To Know" e "Super Gas") che può mandare a monte tutte le belle parole finora dette. Ma, lungi da me stroncare una band che ha probabilmente molto da dare alla scena italiana anche nei live, ci si limiterà ad un augurio: se il prossimo disco utilizzerà ancora con questo sound, ma con un pizzico di evoluzione, si potrà davvero parlare di sorpresa. Finora si può parlare di un buon album.

Voto: 6.5 

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