martedì 10 luglio 2012

Subsonica - Lido di Staranzano, Gorizia 9/7/2012

Sono le 22 precise e nella cornice del Lido di Staranzano salgono sul palco i Subsonica.
Prima di tutto qualche cenno sulla location: non la conoscevo (mea culpa, non sono una gran patita della tintarella) e sono rimasta positivamente sorpresa. A sinistra un bel po’ di verde e a destra il mare e le luci in lontananza. Ad un certo punto anche le zanzare si sono fatte prendere dalla musica, lasciando in pace la povera gente.
I Subsonica non hanno bisogno di gran presentazioni, festeggiano quest’anno 15 anni di carriera. Il pubblico li ama e si lascia coinvolgere e trascinare nel lungo repertorio che passa da Istantanee del 1997 a Benzina Ogoshi del 2011. Quest’ultimo pezzo critica coloro che hanno definito la band dei venduti al commerciale, facendo notare di non essere “riusciti a bissare Microchip emozionale”.
Si è giunti quasi alla fine e la scelta di Tutti i miei sbagli, Nuova ossessione e Disco labirinto una dietro l’altra fa ancora una volta saltare il pubblico che unito in un unico coro canta insieme a Samuel.
Altri pezzi della serata: Ratto, Liberi tutti, Preso Blu, Cose che non ho, Depre, Corpo a corpo, Veleno, Piombo, La glaciazione, Il centro della fiamma, Up Patriots to arms (Franco Battiato cover), Il diluvio, Perfezione, I Chase the Devil (di Max Romeo).

Un piccolo plauso va all’organizzazione del concerto. Noi del Friuli Venezia Giulia sappiamo quanto sia importante avere in zona un gruppo come i Subsonica, soprattutto se si tratta della provincia di Gorizia o di Trieste. Non è stato tanto riuscire a portare la band (che sempre grazie a Onde Mediterranee ci era già venuta nel 2002) quanto averlo fatto nel migliore dei modi, con un’ottima gestione dello spazio, presenza di parcheggi gratuiti e un listino prezzi accessibile. Sembrano cose scontate ma girando per concerti ci si rende conto che nel 2012 in molti casi l’unica cosa che conta è il profitto.
Complimenti a Onde Mediterranee e SummerLab! Magari nei prossimi anni si riuscirà ad espandere il Festival a tutta l’estate, sarebbe un grande passo avanti per il FVG che grazie alla musica diventa un unico territorio, non più diviso tra friulani, bisiacchi, giuliani e triestini (tanto per citare Max Casacci).



(Recensione a cura di Alessia Radovic)

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