mercoledì 23 marzo 2022

Santo e Stone - Cronico (Vero x Vero, 2022)



Santo e Stone, al secolo Davide Sanfratello e Federico Dipasquale, sono due musicisti Torinesi che, nonostante la giovane età, hanno dei buoni trascorsi nell'ambiente rap e hip hop: il primo pubblicando a nome Sanguefreddo, il secondo come produttore. In tempi più recenti hanno deciso di collaborare insieme, pubblicando alcune uscite indipendenti e, per finire, il loro primo album in studio intitolato "Cronico" e uscito nel gennaio di questo anno.

Il disco è composto da nove riflessioni esistenzialiste nelle quale il duo si pone domande sul significato della vita o, perlomeno, delle azioni che compongono la vita quotidiana. L'atmosfera generale è parecchio tormentata già a partire dai due pezzi di apertura, la sardonicamente intitolata "Outro" (seguendo lo stesso ragionamento, la chiusura del disco è affidata a "Intro") e "Farfalle" che proiettano l'ascoltatore in un clima travagliato e di tensione: la prima dedicata ai danni causati dalle azioni dell'uomo ("se volere è potere e il potere uccide, sono allora un peccatore che non può voler la morte"), la seconda un grido di angoscia e un tentativo di dare una soluzione alla sensazione di smarrimento in un mondo apparentemente insensato nella sua cupezza ("vorrei dipingere ogni cosa che provo, è una messa alla prova quella vera dell’uomo, così posso vedere le emozioni che provo"). Detto questo, ci sono anche pezzi come "Vita" e "Caramelle gommose", due inni all'amore visto come un faro in mezzo all'oscurità, che sebbene mantengano una veste malinconica, aiutano un po' a spezzare la tensione e ad evitare di dare a tutto il lavoro un imprinting troppo disfattista.

Il passato di Dipasquale come produttore si fa sicuramente sentire: dal punto di vista dei suoni e degli arrangiamenti il disco si presenta solido. Certamente non manca una certa varietà: in particolare, si possono gustare delle chitarre sognanti in "Voce dell'essere", delle ritmiche più vicine al pop moderno che al rap su "Caramelle gommose" e della convincenti atmosfere dance su "Ciricado". Questi accorgimenti funzionano bene anche a livello di sequenza, dando così all'album coerenza oltre che doversità.

In definitiva, nel suo genere, "Cronico" è un lavoro che si presenta con una certa credibilità e che raggiunge abbastanza con successo gli scopi prescritti. Non è esente da difetti: in effetti, a volte, certe liriche appaiono un po' ingenue e, forse, un po' semplicistiche rispetto ai loro intenti. Detto questo, è un rischio nel quale forse è inevitabile cadere affrontando tematiche di questo tipo e che, comunque, viene compensato da una certa convinzione nella realizzazione, in particolare per quanto riguarda le voci dei due artisti che lo rendono piuttosto personale e sincero.

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