mercoledì 28 ottobre 2009

Ma.La.Vita - Necrosi Poetica (Autoproduzione, 2009)




I Ma.La.Vita sono un trio di Padova, attivo da qualche anno nella scena underground e con all'attivo un bel po' di date nel circuito regionale. Dall'ascolto di questa autoproduzione, dal titolo “Necrosi Poetica”, emerge un flebile tentativo di affermarsi come band innovativa e fuori da ogni canone (come dichiarano sul loro MySpace), impastando le varie influenze in una miscela nuova, o perlomeno tentandoci. Sicuramente si nota tanta ambizione e voglia di sfondare. A livello compositivo l'album è certamente discreto, e a confermarlo sono tutti i pezzi, che alternano sezioni melodiche ad altre più aggressive sempre in bilico tra alternative rock, grunge e qualche elemento funky e di indie più ballabile.
Brillano particolarmente brani come Caffè, quasi un inno a questa bevanda tipicamente italiana, musicalmente piuttosto ballabile e vicino ad atmosfere british, nonostante il tipo di cantato ammicchi direttamente al panorama italiano (mi ricorda un po' band come Le Strisce). Lo Sgarro di Giorgia, un pezzo molto simile ai primi lavori de Le Vibrazioni, anche nel tipo di testo e di sound, risulta piuttosto apprezzabile, forse tra i più originali del disco. Interessante a livello strumentale è, in maniera particolare, la seconda parte delle canzone, con un crescendo finale di sicura presa nei live. Non è l'unico brano che viene naturale paragonare alle atmosfere della band capitanata da Sarcina; anche La Chiave di Sol, Melodicamente Sesso e Sei Merilyn, sulle quali non vale la pena spendere tante parole più che altro perché molto simili a quella che già ho descritto sopra. I riff più orecchiabili ed indie emergono nel brano in apertura, Caos Calmo, composto in maniera notevole seppur nella media abbassato da un tipo di cantato ben poco adatto (una delle pecche dell'intero disco, in verità, complice magari una produzione di bassa qualità in ogni caso comprensibile visto che si tratta di un lavoro di matrice quasi “casalinga”). Le influenze più punk spingono su Il Demente Tra La Gente, forse il brano più movimentato in questo “Necrosi Poetica”, a confermare che gli orizzonti della band non si fermano solo all'alternative rock più ascoltabile e più radiofonico di altri brani.

Tecnicamente la band non ha niente da invidiare a musicisti affermati, fatta eccezione per la voce, purtroppo in alcuni casi quasi fuori luogo, anche a causa di un timbro talvolta inadeguato al tipo di stile e di approccio del gruppo. Pollice alzato in particolar modo per la sezione ritmica, con qualche spunto originale che emerge soprattutto dalle linee di basso. Riguardo al songwriting si può parlare invece di un lavoro piuttosto immaturo, frammentario, in alcuni tratti risultato di un'esperienza che fuoriesce certo da una buona conoscenza delle scene da cui attengono, rielaborando gli ingredienti che li influenzano in maniera sì personale, ma purtroppo in alcuni tratti senza una forma ed un contenuto che possano definirsi propriamente “musicali”, di facile ascolto. E questo non è un fattore positivo se parliamo di un disco di questo genere.
Le premesse per portare lo stile dei Ma.La.Vita a qualcosa di più originale e studiato ci sono tutte, anche a livello di suono, basta lavorare di più sulla costruzione dei pezzi. Per ora, materiale che può solo far presumere (o sperare) una crescita per il futuro, da assaporare soprattutto nei concerti (dove posso assicurare, che questi pezzi rendono molto di più). E questo è “Necrosi poetica”.  

Voto: 5.5 

2 commenti:

  1. Di niente ragazzi, è sempre un piacere poter dare una mano (perché di questo si tratta no?) dando dei consigli sotto forma di recensione a una band. Ci si becca in giro per i locali del Veneto (e si spera anche oltre), un saluto!

    Brizz

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