Il progetto Herself, da anni sotto Jestrai Records, risponde al nome del cantautore Gioele Valenti. Arrivato al terzo disco tra propulsioni elettriche, sintomi di un interesse noise votato allo sperimentalismo e allo studio dei suoni (notevole visto che le registrazioni, dice Valenti, sono fatte “in casa”), e melodia dagli accenti folk, influenzato da quell'Inghilterra realistica nel suo essere triste e quantomai grigia. In effetti i toni del disco sono piuttosto cupi e tra riverberi e filtri sulla voce, si arriva a gustare anche qualche sprazzo di shoegaze. Anche se il guizzo cantautorale di Valenti resta preminente.
Difficile individuare una linea comune nel disco, non un'ossatura ben definita. A partire dalla opener track King Kong, che inizia con un arpeggio semplice e ripetitivo in modo da penetrare nella mente dell'ascoltatore per poi terminare in rumorismi di classe e synth quasi dark. Nails, simile agli ultimi lavori dei Kings of Convenience, con atmosfere quasi di sogno, ma sempre con qualche accenno alla malinconia dei paesi del nord (non solo la Gran Bretagna). Più accenti folk accendono il trittico Meet Miriam At The Park, Spider of the Dead e The One, peraltro messe in fila nella tracklist del disco forse a voler creare una specie di filo conduttore, per poi finire nel noise più sfacciato di King of Glory, nella cavalcata folk-epica To An Old Friend e nel finale in totale relax di Between Two Starz. Nota di merito particolare va a Hate 1, come un'iniezione di grunge da Seattle col suo distorto in chitarra e voce.
Il disco di per sé è molto vario, sebbene lo stile di Herself sia riconoscibile soprattutto per chi già conosceva i suoi lavori precedenti. I toni intimi ben si coniugano con un songwriting complesso che evidenzia le abilità compositive di un cantautore poliedrico come Valenti, anche se il lavoro suoi suoni poteva essere migliorato nelle canzoni più “elettriche”. Un disco veramente riuscito, appagante ed appagato, tetro ed ambizioso.
Voto: 7.5
gran disco
RispondiEliminaartista defilato, ma significativo
Concordo. E' un artista abbastanza fuori dal centro dell'attenzione, sempre lontano da interviste e cose di questo tipo però ha un gran valore artistico secondo me.
RispondiEliminaio ho visto un suo concerto.. dà molto in fatto di espressività.. ma è una persona molto schiva, timida
RispondiEliminacmq, gran concerto