sabato 8 gennaio 2011

GTBT incontra la scena italiana #11: Kipple

I Kipple ci hanno piacevolmente sorpreso qui. Ora li abbiamo intervistati. Le opinioni le lasciamo a voi. Let's read.

Ciao ragazzi. Iniziamo subito con una domanda lampo. Perché questo nome?
Il nome è preso da un concetto espresso nel libro Ma gli androidi sognano pecorelle elettriche di Philip K. Dick. Il termine "kipple" (come si può leggere anche sul nostro Myspace) fa riferimento a tutte le cose su cui non riesci ad esercitare un controllo. Ci è piaciuto e lo troviamo molto adatto alla nostra attitudine musicale.

Quando abbiamo recensito il vostro disco abbiamo accennato alla vostra origine geografica. Raccontateci di voi, di come vi siete conosciuti. Quanto ha influito la vostra provenienza in quello che fate?

S.C.- I nostri incontri sono stati, da un certo punto di vista, assolutamente casuali. Abbiamo iniziato io e Renè un giorno di luglio del 2008. Ci siamo trovati a vivere nello stesso appartamento per pochi giorni. In due di questi abbiamo abbozzato (anche se noi al tempo li pensavamo già più che completi come arrangiamenti) 4 pezzi. Il caso volle che nessuno di questi pezzi sia finito sull'album....
Salvo M è entrato attivamente nel gruppo da gennaio 2009, grazie anche a un incontro fortuito con Renè sempre a Padova.
Carlo fa parte del gruppo da Marzo 2010. E' stato chiamato in causa all'inizio per dare un contributo alle performance live. Adesso è il 4° Kipple effettivo.


S.M. - René faceva la mia stessa facoltà, ci conoscevamo di vista. Un giorno d'estate ci incontrammo per caso ad un concerto, parlammo molto di musica. Quando vidi la grande passione musicale di René gli consigliai vivamente di prendere uno strumento in mano e di impararlo in fretta. Ci ritrovammo ancora casualmente qualche anno dopo, io ero ad una festa di laurea nel locale dove René lavorava, ero abbastanza brillo e mi misi al pianoforte del locale a strimpellare qualcosa. René ascoltò ed apprezzò, mi parlò del neonato progetto kipple che condivideva con Salvo C., e che gli sarebbe piaciuto avere delle tastiere. Così mi inviarono alcune tracce mp3 di cui mi innamorai subito, una la rispedii indietro con le parti di piano e di drum machine che ancora oggi stanno su Fisting.

La provenienza geografica personalmente nulla, la nostra musica é quanto di più distante possa esistere dal folklore siciliano.

Com'è la scena musicale nella città in cui ora risiedete? Pensate che andrebbe fatto qualcosa di più per spingere le band?
S.M.: A Bologna l'atmosfera musicale si percepisce abbastanza. Non solo per i locali con programmazione internazionale, ma anche perchè è facile incontrare per le strade e per le piazze del centro, magari ad un piccolo concerto, personaggi della scena musicale underground italiana. E' bello che puoi ritrovarti ad un tavolo con Moltheni o che un amico ti presenti Max Collini (ci è capitato davvero!). I locali per suonare ci sono, le piccole associazioni culturali anche. Se ti sbatti ed insisti un pò qualche concerto riesci a procurartelo. Io vivo nella piccola illusione che se fai musica di qualità pian piano riceverai gli apprezzamenti che meriti, anche se con la consapevolezza che i Kipple offrono un prodotto musicale che non gratifica le masse. E' chiaro che le conoscenze di rilievo ti spianano le strade, ma quello credo non sia responsabilità del musicista. Il lavoro del musicista finisce nel momento in cui realizza con dedizione musica che lo rispecchia e si mette in condizione di farla ascoltare alle persone.

Se vi chiedessero di fare qualche nome di band italiane che reputate indispensabili negli ascolti di tutti negli ultimi anni, o, ancora meglio, che reputate sopravvalutate, chi citereste? Dai, non fate i buonisti, tutti odiano qualcuno.

S.C:Come band indispensabili italiane dico CCCP, Massimo Volume, Offlaga Disco Pax e i Marlene Kuntz. Il più grande di tutti rimane comunque Battiato. Adesso mi piace molto IOSONOUNCANE e apprezzo moltissimo i Japanese Gum.

S.M. : Amo molto Moltheni, anche i Verdena sono imprenscindibili. Sul lato indipendente rimasi fulminato dai Port-Royal anche se l'ultimo lavoro l'ho trovato un po' forzato. Japanese Gum, Arbdesastr, Mauve sono gruppi che meritano visibilità. Sopravvalutati sono quei gruppi che vendono ma non dicono niente di nuovo con la musica, il loro lavoro è abbastanza inutile se escludiamo i fini economici. Negramaro e gli ultimi Subsonica rientrano in questa categoria a mio avviso, troppa cura dell'immagine, troppo poca per la musica.
 
In Italia la mafia è anche nelle webzine, nei siti, nei giornali. Si pubblicizzano alcuni artisti e se ne penalizzano altri anche in virtù di patti stretti economicamente con agenzie, etichette, promoter e quant'altro. Cosa ne pensate di questa situazione? Anche secondo voi è diventato difficile suonare da quando ci sono troppi intermediari (il locale, la booking agency, l'etichetta, i promoter esterni, gli sponsor, ecc.)?
S.M: La musica ha un aspetto umano fatto dell'introspezione del musicista che immagina suoni e si impegna a realizzarli e di quella dell'ascoltare, che lega la musica che ascolta ai propri vissuti, ne fa colonna sonora per la propria soggettività che é unica e speciale. 
Ma la musica è anche un'azienda che segue le leggi del mercato e del denaro. E' triste ma questo vale per tutte le realtà di questa società, per la politica, per la sanità. Noi attualmente non siamo ancora calati così tanto in questa realtà di intermediari, vendiamo qualche cd a poco prezzo ma chiaramente non ci paghiamo tutte le spese fatte finora. L'etichetta discografica un pò ti aiuta, sfrutta i suoi agganci, grazie a loro siamo stati al MEI ad esempio, ma il grosso del lavoro lo facciamo in prima persona noi del gruppo.

S.C. Purtroppo se non hai una buona agenzia di booking suoni poco, anche se nel nostro piccolo siamo riusciti a fare qualcosa. Se non sei "raccomandato" pochi ti considerano, quasi nessuno.

Com'è uno spettacolo live dei Kipple. Proponete i vostri brani semplicemente, in puro stile rock, o infarcite le performance con qualcos'altro? Alcuni dei vostri pezzi a mio modesto parere starebbero abbastanza bene accompagnate da qualche immagine di sfondo, un video, qualcosa...penso ad esempio a "On Cloud Nine". 
S.M.: E' una cosa che abbiamo sempre pensato anche noi, infatti ci stiamo lavorando. Live come quelli di Port-Royal ed Alva Noto sono uno spettacolo per gli occhi oltre che per le orecchie. Carlo, che é l'informatico del gruppo, ci ha promesso di deliziarci a breve con alcuni lavori visuali. Attendiamo.

Facciamo un gioco veloce...se doveste scegliere tra una di queste due cose, cosa scegliereste...
- un live insieme ai Mogwai o un live insieme ai Coldplay?

S.M.: Ascoltavo i Coldplay in passato, ma chiaro che aprire un concerto dei Mogwai sarebbe un onore ed una soddisfazione rara.
Grazie alle loro sonorità ho comprato la mia Telecaster ed ho imparato a suonarla.

S.C. Senza dubbio Mogwai....anche se per me il sogno resta sempre aprire per i Sonic Youth. Nel panorama italiano Marlene Kuntz.

- regalare il vostro cd a una persona che pensate possa "spingervi" o a un fan che vi implora di avere una copia gratis? 
S.M. - Un fan dovrebbe supportare la nostra musica e metterci in condizione di proporla, quindi se ha problemi a darci 5 euro per un cd vuol dire che non è poi tanto un fan. Un cd gratis lo do a qualcuno del settore, lo abbiamo dato a radio o locali dove abbiamo suonato. Credo non ci sia niente di male.
- suonare a gratis in un locale della vostra città o a 400 km da casa con solo le spese pagate?
S.M. - Suonare gratis a Bologna mi va super bene, collude con la mia pigrizia. Sogno di riuscire a suonare prima o poi nel pub a 20 metri da casa mia.

S.C. Abbiamo spesso suonato gratis all'inizio. Adesso cerchiamo il minimo indispensabile: rimborso spese e cena.

- leggere voi stessi stroncati su Rockit o su GTBT (questa è tosta, haha)
S.M. - Per fortuna entrambi avete apprezzato il nostro lavoro! Per me é indifferente, dipende dal recensore che fa l'ascolto, che se non ha gradito ha tutto il diritto di dirlo, e se ci dà dei consigli per migliorare anche meglio.

GRAZIE MILLE A VOI PER LO SPAZIO CHE CI AVETE CONCESSO.

S.C. Salvo C
S.M. Salvo M

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