Porcupine Tree, una di quelle band che meriterebbero molto di più. Icone del Prog moderno, probabilmente anzi sicuramente la miglior espressione Prog Rock (e non solo) degli ultimi anni, anzi decenni. I Porcupine Tree sono innanzitutto Steven Wilson, creatore della band, frontman, paroliere, chitarrista e cantante, insomma serve altro? Fu proprio lui a partire da solo con il progetto, suonando tutti gli strumenti e cantando. Il primo periodo mostra l'influenza delle atmosfere Pink Floydiane ma la band ha sempre sviluppato e ridefinito un proprio stile inconfondibile e contaminato da vari generi. Completano la band lo straordinario Gavin Harrison, uno dei più grandi batteristi al mondo, estremamente duttile, con mano sia Jazz che Hard quando serve. Lo stesso Harrison venne chiamato a sostituire il primo batterista Chris Maitland dal tastierista Richard Barbieri. Al fianco dei componenti già citati abbiamo Colin Edwin al basso, facilmente riconoscibile da un cappellino che copre la sua "testa pelata" e John Wesley come turnista.
Fear Of A Blank Planet è un album eccezionale che sperimenta vari modi di interpretare la musica. Non mancano atmosfere psichedeliche, o addirittura "Death" come specificato da Wilson in un intervista. Il tutto si mescola nella struttura Progressive.
Apre l'album il brano omonimo che inizia con il suono di un uomo che scrive al computer. Il riff è incredibilmente orecchiabile e muta poi in chiave Psichedelica e Heavy con un accelerazione nel finale. Chiave dei Porcupine Tree sono i meravigliosi testi del poeta Steven Wilson, tanto che proprio da questo album sono state prese alcune scritture inseriti in libri di letteratura inglese. My Ashes è decisamente una canzone docile agli stili di Lazarus, dell'album precedente, Deadwing (2005). Tutte le canzoni sono praticamente unite, quindi difficilmente ci si accorge del cambio, esattamente come un "concept". My Ashes precede il grande capolavoro dell'album, pietra miliare almeno di questo decennio, Anesthetize. E' una canzone piena di sorprese, con un testo straordinario, che condanna MTV e coloro che la considerano come unica filosofia. Ovviamente le atmosfere iniziali sono quasi strutturate come da sottofondo, ai primi versi di Wilson succede il solo effettuato da un grande special guest, Alex Lifeson dei Rush, e in effetti facilmente si riesce a percepire la sua tipica sonorità. Da qui ci sarà la svolta in chiave Metal molto decisa, proprio sui versi dedicati a MTV. Probabilmente la parte più emozionante del brano è proprio la sezione strumentale, straordinario Gavin Harrison, in questo frangente dimostra tutta la sua bravura e classe. La fine è più tenue, ugualmente emozionante, giochi di voci ne fanno da padrone.
Sentimental segue Anesthetize, la canzone si sviluppa più o meno sugli stessi toni di My Ashes.
In Way Out Of Here l'ospite d'onore è niente di meno che Robert Fripp, uno dei più grandi artisti degli ultimi 40 anni, da sempre in collaborazione con altri geni della musica, come appunto Steven Wilson. Qui la struttura è più simile al brano di apertura, anche qui abbiamo un risvolto finale in chiave Heavy. Sleep Together chiude l'album, qui notiamo anche un'altra caratteristica dei Porcospini come l'elettronica, spesso fa da atmosfera o accompagna la voce del cantante, il brano si articola come una degna canzone di chiusura accompagnato da atmosfera orchestrale.
Possiamo definirlo come uno dei migliori di album in una discografia che non ne ha un peggiore, o almeno è quasi impossibile da definire. Il genio dei Porcupine Tree e di Steven Wilson è in continua evoluzione. Infatti lo stesso Wilson è impegnato in altri progetti come No-Man e Blackfield ma non solo, Gavin Harrison ha recentemente partecipato al nuovo progetto targato King Crimson e oramai fa parte della formazione ufficiale. In un'intervista Wilson esprime un concetto davvero profondo "Io scrivo i testi ma non dico alla gente come li interpreto perchè mi piace pensare che la gente possa interpretarli a loro modo". La genialità non è solo bravura tecnica ma molto altro e i Porcupine Tree lo dimostrano a pieno. Mai ripetitivi e sempre innovatori in un genere musicale che in effetti di sorprese ne lascia sempre tantissime. E allora possiamo dire con sicurezza che l'"l'albero dei Porcospini" è destinato a crescere ancora tantissimo.
Voto: 8,5