Pierpaolo Capovilla, colui che si è autodefinito “catastrofista consapevole”. Colui che è per definizione “ubriaco sempre”. Ce le ha suonate per anni con i One Dimensional Man e chi si aspettava che con questa nuova formazione cambiasse l'antifona non è mai stato ad un loro concerto.
1 ora e 40 di cattiveria pura alternata a melodie angoscianti. Pogo sfrenato su Compagna Teresa, salti allucinati dalle luci su Carrarmatorock!, coro stonato su La Canzone di Tom e trascinamento emotivo con le più lente e cadenzate Lezione di Musica e Maria Maddalena. I 4 eseguono alla perfezione tutto il loro primo CD e regalano al pubblico anche un paio di inediti dal loro futuro disco, di cui non si conosce il titolo. Ottimi pezzi che suscitano immediatamente la curiosità: come sarà il prossimo disco?
Tecnicamente niente da dire, suonano molto bene (soprattutto il batterista) e lo studio dei suoni non può che essere congeniale al genere, e quindi bassi a palla e distorsione graffiante. Fare metal non è sempre la soluzione se si vuole alzare l'amplificatore. Pierpaolo ubriaco (o forse no?) barcolla, si blocca, si getta sul pubblico, fuma, beve, urla, lancia la frecciata al premier e fa qualche arringa sulla grandezza delle piccole cose e sui sogni. Insomma, il solito Capovilla che alcuni fan accaniti acclamano addirittura come “il Messia”, tra i vari appellativi. Grondanti di sudore, noi e loro, torniamo a casa verso le 2 con le orecchie distrutte e qualche livido per chi è rimasto dentro il cerchio del pogo dall'inizio alla fine.
Un consiglio, se vengono nei pressi di casa vostra lasciate a casa la stanchezza e andate a vivere uno dei fisici live del Teatro degli Orrori, non ve ne pentirete.
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