Il cantante non fa mistero delle sue influenze legate alla musica Italiana. Più che al cantautorato classico, però, sembra che il peso sia dato soprattutto ad artisti come Ligabue e Piero Pelù, cosa che peraltro si riflette anche nell'utilizzo della voce baritonale di Fogliati. I testi sono infatti scritti in maniera diretta, senza dare spazio alcuno a metafore o ad ermetismi, con un linguaggio molto terra-terra, che fa risaltare le intenzioni liriche in maniera netta senza dare spazio ad ambiguità o interpretazioni alternative. Musicalmente, il disco si presenta con una discreta varietà, non tanto dal punto di vista compositivo, quanto a livello di arrangiamenti: l'opener "Vertigine" è dominata dal sintetizzatore, il pianoforte evidenzia la drammaticità di canzoni come "A vent'anni" e "Il folle volo", "La tua maschera" e "Ad un passo da te" sono più intime e minimaliste e c'è addirittura posto per l'elettronica ("In tutto questo tempo") e per qualche semplice, ma efficace e apprezzabile, assolo di chitarra.
"Per te" è un disco che, a discapito del titolo, forse non è proprio per tutti. Nonostante le intenzioni dell'autore siano rivolte ad un pubblico più ampio, sicuramente è un lavoro che risulta più interessante a chi ha seguito la carriera dell'artista rispetto a chi si ritrova ad approcciarlo ex novo. Detto questo, chi è appassionato alla musica leggera Italiana sicuramente lo troverà comunque godibile, se non altro per la convincente presentazione di quel determinato stilema.
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