mercoledì 2 febbraio 2022

Helle - Disonore (Volume!, 2021)



Helle è il nome d'arte di Lisa Brunetti, cantautrice bolognese che, nonostante la giovane età, ha un curriculum notevole che vanta collaborazioni con Ricky Portera e Bruno Mariani. Dopo la pubblicazione di diversi singoli finalmente è uscito "Disonore", lavoro nel quale l'artista intende fare una solta di viaggio interiore nell'ipocrisia nei comportamenti quotidiani per mettere l'ascoltatore di fronte ai compromessi che chiunque è costretto ad accettare nella vita di tutti i giorni per poter andare avanti. 

Certamente le esperienze musicali di Helle si riflettono nella realizzazione del disco: quello che colpisce l'orecchio in primis è quanto questo album, a livello di melodie, cantato e produzione, sia credibile nel contesto della musica pop odierna. La musica offerta è un electro-pop maturo, orecchiabile e ben congegnato che, benché a livello di dinamica si mantenga più o meno tutto sullo stesso territorio, presenta una eccellente produzione con delle sonorità che all'orecchio suonano assai piacevoli e, soprattutto, adatte ai testi della giovane cantautrice. Le canzoni stesse sono decisamente melodiose e in alcuni casi particolarmente accattivanti come "Barbie" la cui cantilena nel ritornello risulta irresistibile e contagiosa. La cosa più interessante nel quadro sonoro di questo album, però, è senza dubbio il cantato: la voce di Brunetti, impeccabile a livello di intonazione, ha una timbrica distintiva che ad un primo ascolto può non colpire particolarmente ma che in seguito diventa l'elemento musicale predominante che aiuta a rendere le canzoni più personali e intime ma allo stesso tempo molto vicine all'ascoltatore. Ciò è un bene dato che alcune delle liriche ("Tom""Figli delle nube", "Chimere" su tutte) suonano parecchio catartiche, come se fossero state scritte come sfogo in un momento di particolare rabbia. Il linguaggio, in generale, è colloquiale e netto senza essere insulso o stupido e fa apparire il personaggio di Helle rabbioso ma sincero e autoironico con un mordente che ricorda il Morrissey degli Smiths dei tempi d'oro, non tanto a livello di stile quanto nelle intenzioni.

Tutti questi ingredienti rendono "Disonore" un lavoro di buona caratura che, con una diffusione adeguata, potrebbe riscuotere parecchia attenzione ed interesse nel pubblico di massa. Helle ha infatti abbastanza talento e comprensione delle esigenze del consumatore di pop Italiano moderno e, per questo motivo, potrebbe essere un nome di cui sentiremo parlare a livello più mainstream tra non molto tempo.

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