L'ex cantante dei Cranberries. Bollarla così (cioè come molti giornalisti fanno) è un modo molto riduttivo di definire Dolores O'Riordan, vittima del suo stesso personaggio che si è creato uno stile diventato macchietta e che tende a sminuire ogni sua mossa al di fuori della celebre band degli anni '90 etichettandola come un tentativo di fare soldi con canzoni che sono identiche a ciò che già proponeva con la sua vecchia formazione.
Per “No Baggage” tutto questo è (quasi)completamente sbagliato. Ci troviamo di fronte ad un disco fresco, di una schiettezza rimarchevole, e senz'altro originale, contenente qualche perla pop che pochi si sarebbero aspettati da qualcuno come Dolores, soprattutto dopo così tanti anni di carriera. Gonfio di ritornelli che ricordano certo le esperienze passate della cantante (Skeleton e It's You in particolare), orecchiabile e radio-friendly al punto giusto per circolare in tutte le emittenti radiotelevisive di grido e colpire un vasto pubblico, l'album è dotato di una forza comunicativa che tramite le linee vocali e la delicatezza degli strumenti (piano e chitarra su tutti, davvero notevoli) riesce a plasmare gioielli di pop di matrice cantautorale piuttosto moderno e riuscito. Alla faccia dei detrattori. E' così che The Journey, primo singolo estratto risulta essere un gran pezzo, così come la malinconica Lunatic, nel loro essere semplici ballate dalla faccia pulita degne di cantautori di alto livello come Bob Dylan (ma il genere chiaramente non è lo stesso). E' proprio l'essere accessibile pur mantenendo una base profondamente originale e personale (cosa rara di questi tempi) che rende questo disco un prodotto così buono.
L'assenza di pretese si capisce in pezzi più volubili e leggeri, a livello compositivo, come Be Careful e Fly Through, sotto la media ma in linea con il tiro generale del disco. Le atmosfere mai troppo cupe, seppur in alcuni tratti poco accese come quell'Irlanda piovosa che la O'Riordan sembra voler ricordare con le sue canzoni, creano una simbiosi perfetta con la sua voce, mai troppo diversa da come ci ha abituato, comunque consistente e sempre presente con linee facilmente memorizzabili, adatte sia all'ambito radiofonico che pretende brani chiusi nella struttura strofa-ritornello-strofa-ritornello, sia a quello più “casalingo” di chi vuole ascoltare musica composta in un certo modo, magari più “pensato”.
E l'unione di questi due fattori, crea un squisitissimo “No Baggage”, consigliato ai cultori del pop, agli amanti di Dolores e dei suoi vecchi lavori, così come a chi vuole ascoltarsi semplice musica che possa accompagnare momenti spensierati o più tristi; in poche parole, a tutti.
Voto: 8
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