martedì 29 giugno 2010

Succede Una Sega - Il Cavallo di Troia (A Buzz Supreme, 2010)



La recensione è stata scritta per Indie for Bunnies

Tracklist:
1. Succede una Sega
2. Digging for Birds
3. Gli Errori di Copernico
4. La Cura
5. Ubriaco
6. Dance
7. Uovo alla Coque
8. L'Ultima Moda
9. Rimpiango L'Utero
10. Questa Città
11. Esplosione di una Raffineria

"Paghiamo gli eccessi degli anni '80, noi siamo gli errori di Copernico". Una frase che in bocca a qualcun altro sarebbe diventata un inno, un must, un refrain indimenticabile, ma siccome lo dicono tre simpatici toscani che ancora devono uscire dal bunker dal quale sono già emigrati Zen Circus ed altri, allora resterà una perla per pochi. Quello che propongono i Succede Una Sega è un punk rock anti-cliché, pregno di alternative e momenti melodici, senza tralasciare qualche momento noise e quelle scudisciate garage date da un uso assolutamente graffiante delle chitarre e della voce. "Centocinquanta morti ricoperti di ketchup" e "centomila asini fottuti da un cavallo", quello di Troia, citato in "La Cura", la canzone che dovrebbe passare per title-track ma che invece è stata trasformata in qualcos'altro, nel titolo, per fortuna. E funziona, eccome se funziona. Il punk di questi ragazzi stupisce, per la potenza, i testi assolutamente fuori dagli schemi, vicini al cantautorato tipico degli ultimi anni italiani, con le sue impennate ballabili che derivano sicuramente da quegli anni '80, o dai Gang of Four. Con qualche, anacronistico, sassofono. L'animo alla base del disco è comunque pop, snocciolato con distorsioni e momenti d'alta scuola rumoristica, quasi crossover, seppur senza poter dare troppo credito ad un'etichetta del genere. "Questa città" fa troppo il verso ai Marlene Kuntz più melodiosi e sdolcinati, ma rimane comunque un brano fortemente carico ed intenso, forse tra i più comunicativi di questo lavoro insieme a "Ubriaco".
E poter dire che finalmente c'è un disco italiano nel duemiladieci con undici brani tutti strafighi, è sicuramente una cosa da non dimenticare. Se li ho sopravvalutati scrivetemi pure un messaggio, ma non penso potrò accettare le vostre obiezioni. Gran disco, composto bene, suonato meglio ed interpretato in maniera magistrale.

Voto: 8.5

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