Luca Bash nasce come violinista, poi conosce la passione per la chitarra acustica e la canzone d'autore. Fonda anche una band, i Bash appunto, che lasciano un segno profondo nella sua anima di musicista, quasi quanto l'incidente in moto che lo mandò in coma qualche giorno.
Bastano pochissimi minuti, al primo ascolto di questo "Oltre Le Quinte", per capire che chi lo interpreta ha molto da dire, sa come farlo, e ha intenzione di farlo arrivare al destinatario. Il mittente di questo messaggio ha deciso di scriverlo in due lingue, componendo anche la versione in inglese "Keys of Mine", utilizzando tutti gli stereotipi del pop e del rock per imbastardare il tutto in una canzone d'autore volutamente radiofonica che perde di senso proprio nei momenti in cui riesce ad avere maggiore orecchiabilità. I frammenti migliori sono quelli dove si sbizzarrisce con la sua amata chitarra, anche approfondendo l'effettistica ("Come Il Sole" e i suoi delay eterei), ad esempio in "Ti Canterò di me e della Libertà" con il suo assolo finale che calamita tutta l'attenzione risultando uno dei momenti più memorabili di tutto il (lungo, troppo lungo) disco.
Quando compare un po' di funky ("Tre e non più di tre", "Nu Shu", questa un po' più blanda) si balla ma si notano anche i limiti di una composizione eccessivamente eterogenea, dove ogni brano ha un suo carattere facendo un effetto greatest hits. "Per Non Dire No" svisa nel reggae accennato, vagamente Police nel basso, e "Swing Lover" non nasconde già dal titolo cosa si sta ascoltando.
Racconta Luca che i vari musicisti coinvolti hanno composto le proprie parti rimanendo dove si trovavano, senza fare grandi session tutti insieme. Purtroppo, questa cosa non è un pregio. La disomogeneità esorbita dai limiti dell'accettabile, rende tutto slegato e quasi ardito. Tuttavia Luca sa scrivere, sa comporre, sa andare oltre agli steccati che delimitano la sua possibilità di esprimersi, facendo parte di un genere totalmente asservito a delle linee di demarcazione spesso invalicabili. Per questo motivo, "Oltre Le Quinte" è comunque ascoltabile e in un certo senso chiama ad un giudizio democristiano, perché è impossibile annientarlo quanto è impossibile venerarlo ed innalzarlo a capolavoro. La verità sta nel mezzo.
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