Francesco Picciano, Carlo Rinaldini e Filippo Zoffoli sono i RadioLondra, e con il loro "Slurp" sparano in faccia all'ascoltatore tutto il loro livore comunicativo, in un progetto soft, raffinato, che investe sul contenuto e sulla qualità dei suoni in pari quantità, per arrivare nel migliore dei modi. La prima impressione, a fine ascolto, è che i tre abbiano gioco facile a riversare tutte le loro influenze in maniera tangibile, non omogeneizzandole troppo perché siano lì, leggibili a tutti. Di per sé, rendere evidenti i rimandi a Max Gazzè, Baustelle, Brunori Sas, Thegiornalisti (o forse facendo uno step ulteriore, Antonello Venditti) e perché no Jovanotti, Max Pezzali e Cesare Cremonini, può sembrare un azzardo e un comportamento che tipicamente noi recensori inquadriamo in maniera negativa per partito preso. In questo caso, non si parla mai di imitazione, ma di rielaborazione, come se tutti gli ascolti fossero frullati e sistemati nel modo giusto, in parti uguali. Certo è che la differenza la fa l'originalità, e quando sentiamo il modo di scrivere e le scelte di arrangiamento presenti in "Sulla Luna" e "Quanto Sei Abbronzata" ci rendiamo conto che i tre sono sulla strada giusta per perfezionare tutti questi linguaggi e restituire, al prossimo giro, la loro vera identità.
Sicuramente, il punto di forza sono le liriche, e questo continuo viaggio nel passato e nelle cose che dovremo imparare a dimenticare, o a ricordare in maniera selettiva e distaccata dal piano emotivo, lungo un disco, ha tutto il tempo di sedimentarsi nell'interlocutore - il pubblico - che inevitabilmente sviluppa intimità e coinvolgimento, un qualcosa che accade solo quando chi scrive ha una connessione personale profonda con ciò che scrive.
L'incipit di qualcosa di grande, apportando gli opportuni aggiustamenti. Avanti così.
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