Sound dal respiro internazionale, contaminazioni intelligenti e genuine, un'interpretazione splendida e fresca: è quello che troviamo nel primo lavoro di Miza Mayi, cantante italo-africana sicuramente ancora da dirozzare ma già indirizzata verso una direzione ben precisa. "Stages of a Growing Flower" è molto ben confezionato, e i suoi ingredienti più "ovvi", mi si passi il termine, passano dalla voce di Miza, sempre gradevole, raffinata, impeccabile, abilissima a calare sul piatto tutti gli assi a disposizione: soul, blues, jazz, gospel, una verve pop di notevole caratura, infine la capacità di riversare tutto questo in territori anche distanti, come l'elettronica o la canzone d'autore.
L'episodio più spendibile sul mercato radiofonico è certamente "In My Dreams", seguito da "Walk Away", chiaramente per ascoltatori di altre regioni del mondo, sebbene pure in Italia, indubbiamente, un'intensità espressiva di questo calibro può andare a segno con facilità. "Burn Down My Soul" sfodera anche l'arma dell'erotismo, come altri momenti dell'album, e ipnotizza con le sue tonalità scure, quasi noir tanto quanto il testo ancora più eloquente di "Kundalini Love", un altro dei passaggi più riusciti dell'intero disco. Un po' fuori fuoco le scelte timbriche e tonali di "The Third Way", anche se probabilmente volontarie e sensate dal punto di vista della costruzione, mentre andrebbe riposta maggiore cura nel tentare di scatenare il ballo forzatamente, come con "Flowers" e "Tom Tom Town", un po' artificiose ma in ogni caso sufficienti.
In conclusione, questa uscita risulta fresca, in linea con i gusti di una generazione che nel soul e nei decenni passati prova un perno per scegliere cosa ascoltare ancora oggi. Per evitare di diventare l'ennesima voce da applausi e lacrime nelle audizioni di un talent, sarà sufficiente seguire la stella giusta tra le tante che brillano nel suo cielo. Se poi sarà quella di "Burn Down My Soul" tanto meglio.