lunedì 20 settembre 2010

U.N.Disco - A Kingem Records Electro Indie Pop Neo Italo Tribute (Kingem Records, 2010)


Tracklist (tra parentesi gli interpreti):
1. Into The Night (Silvia Paradiso)

2. Future Vision (And The Clock Strikes Thirteen)
3. Church of Sound (Olivio Flora)
4. Astro Fille (Le Petit Chenilles)
5. Hot Times (Barry Bianco ft. Vanessa London)
6. Jellyfish (Cynn Der Elle)
7. Hologram Eyes (Clementine Light)
8. Mumarcord (Le Mulin Blanc)
9. Wonder (Vigint Mille Lieues Sous Les Mers)
10. Camouflage Detection (Nitelife USA)
11. King Of The Parking (Mary Skins)


Recensione:
U.N. Disco è un progetto dell'etichetta Kingem Records, che vuole tributare alla musica elettronica italiana anni '80 senza rubare troppi talenti a quel panorama (né a quello nuovo). In realtà non è facile parlare di un disco così, ma ci si vuole provare, visto che merita. 

Il lavoro è costituito di undici bei brani di elettronica, meglio definibile con le etichette piuttosto "indecenti" di indie-pop ed electro-pop, ma ancora meglio definibile se la si ascolta e non ci si sofferma su nomi e nomignoli di categorie già morte prima di essere nate. L'endecalogo è affidato a undici interpreti diversi, provenienti sia da band già note alla Kingem e anche da altri gruppi più o meno immersi nel panorama dell'elettronica underground. Questo la rende una compilation, e tutti i nomi che trovate tra parentesi sulla tracklist soprariportata hanno riferimenti mica da poco. Un po' di cenni random: c'è gente dagli italiani Formanta!, dai Friday Bridge, svedesi e fieri di esserlo, dagli Stars in Coma (già recensiti qui per GTBT) e dai The Brigadier. Le collaborazioni sono notevoli e i brani inclusi hanno tutti un'anima indie che volutamente si immerge in quel filone da classifica che però non ha molto spesso gli sbocchi adeguati per entrarvi veramente. La fonte primaria sono gli eighties, lo si è già detto, e "Astro Fille" lo conferma in pieno, con quei sintetizzatori così dark mood da impensierire anche gli ascoltatori più gioiosi. E si provocheranno gaudenti reazioni a chi ascolta tutto il pop anni '80 senza trascurare Eurythmics, Depeche Mode e Alan Sorrenti quando si arriva a "Hot Times" e "Mumarcord", tra i brani più 80s-oriented che si possono trovare nel disco. Ci sono brani che invece fanno fede a quel panorama indie più moderno che già prima nominavamo: trattasi di "Jellyfish", "Hologram Eyes" e, in parte, anche "Future Vision".
Molte tracce sono affidate a frequenti incursioni di sintetizzatori dall'abile e distinto piglio disco, con una spiccata prevalenza di voce femminile, anche questo per dare decise stoccate a chi vuole morto e sepolto il decennio più controverso di sempre per quel che riguarda la pop culture. E' piuttosto complesso carpire informazioni di fondo per definire quale filone preciso voglia seguire questa compilation, ma la sua indole è plausibilmente quella di un brillante e sequenziale omaggio alla categoria synth-pop, dove pop prevale solo per l'animosità delle sue ragioni, e la parte "sintetizzata" della musica conferisce la corretta strategia interpretativa per leggere una compilation azzeccatissima che, salvo qualche intermezzo di natura più blanda, colpisce dritta all'udito e arriva dove vuole arrivare. In men che non si dica. Ancora un buon disco dalla Kingem Records, etichetta destinata agli onori della stampa, anche lei, in men che non si dica.


Voto: 8

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