Per chi non conosce Eugenio Ciuccetti occorre fare un breve sunto della sua carriera. Ostetrico e sociologo per formazione universitaria, collabora da sempre con la scena più tipicamente italica come autore e produttore discografico, ma ha all'attivo anche alcune esperienze di grande spicco negli Stati Uniti con il network CNN. Dopo il personale tentativo sanremese, datato 1997, alla kermesse più famosa del Belpaese hanno partecipato diversi artisti sotto la sua ala, e non è casuale la recente inaugurazione dell'etichetta Bazee Records, che pubblica anche questo lavoro.
Il Boom è un progetto in cui Ciuccetti si avvale di artisti eccezionali, provenienti dal jazz, abituati con lo swing e la musica popolare nostrana. Con testi pericolosamente sospesi tra ironia, autobiografia e tentativi pseudopoetici, Rinciari riesce principalmente a dare lustro alla sua vocalità più che alle parole, che comunque risultano sopra la media dei dischi sentiti in questo periodo. La nostalgia di "Come Un Cartone Animato" arriva come un fendente e "Il Karma del Perdente" riesce a mettere il sorriso anche se congelato in un universo noir. E' interessante quanto pop risulti il disco pur conservando l'irregolarità e il nervosismo dei ritmi jazzati, e questo è senz'altro merito di un lavoro di composizione certosino e matematico. Molti ci hanno sentito Paolo Conte, ma appaiono più evidenti riferimenti a Sergio Endrigo, Rino Gaetano e perché no, Lucio Dalla e Renato Zero. Questo lavoro ha però la pecca di non lasciare il segno, scivolando via leggero e indolore, forse perché tutto ciò che lo compone è stato inciso, approfondito e sviscerato in lungo e in largo da decine di altri artisti italiani negli ultimi quarant'anni. Resta il fatto che il songwriting sia eccellente, senza sbavature, così come i suoni e le linee vocali, dando al pacchetto nel suo complesso un'aria molto classy. Non lo ricorderemo come un grande episodio di questo duemilaquindici, ma neanche come un fallimento completo.
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