"Zanin" della savonese Margherita Zanin è una recente uscita discografica di Platform Music, etichetta indipendente lombarda nuova di zecca. Una pubblicazione non attualissima, che soffre un po' per le influenze antiquate (blues, canzone d'autore italiana fuoriuscita delle prime edizioni di Sanremo, rock folkloristico statunitense), un po' per l'alternanza linguistica inglese-italiano che continua ad essere sempre più canonica nei lavori di artisti particolarmente giovani, vuoi per la maggior consapevolezza nell'uso della lingua anglosassone, ma anche per quella visibile confusione identitaria che permea un po' tutto il mondo musicale odierno nel nostro paese, più teso ad imitare che a creare. A sopperire alle mancanze causate da queste debolezze, intervengono il calore della voce dell'interprete, la precisione chirurgica di alcuni innesti strumentali, gli arrangiamenti generalmente azzeccati e ben concepiti. Nell'eterogeneità del prodotto, che rimane evidente nonostante ogni singolo pezzo sia ben oltre la sufficienza, spiccano momenti tra loro collegati da una sana matrice emotiva ("Piove", "Travel Crazy"), ma anche una sorprendente attualizzazione di "Generale" di Francesco de Gregori, pallino di molti negli ultimi decenni ma pane per i denti della ventitreenne Margherita, che la fa sua in una maniera del tutto originale.
Ciò che non si capisce di questo lavoro è la finalità, l'obiettivo. Si vuole fare pop, richiamando l'esperienza ad Amici, oppure si vuole stupire con un prodotto underground? Il risultato è borderline, ondivago, galleggiante tra i due estremi, e ciò lascia spazio ad un giudizio un po' ambiguo: da un lato, i cenni ad un'evidente formazione blues ci fanno sentire ed apprezzare una Janis Joplin dei nostri tempi, dall'altro i brani più acustici come "You're Better Out" non riescono ad emozionare.
In ogni caso, viste le virtù tecniche di questa ragazza, è possibile vedere molto di più nei futuri dischi, e un album come "Zanin" può trovare posto nelle discografie di molti fanatici di tutto quello che sta in mezzo tra Celentano, la Vanoni, Bob Dylan e Patti Smith.