Avevamo già parlato a Good Times Bad Times di Diego Esposito, ed è per questo che è possibile accostarsi a "Biciclette Rubate" con maggiore cognizione di causa, anche se quello che abbiamo di fronte è un artista che ha ritenuto di cambiare il suo nome d'arte per tenere, semplicemente, Esposito.
Rispetto allo sforzo precedente, lo troviamo più a suo agio in strutture più complesse, in saliscendi espressivi ed emotivi che trovano la loro completezza dalla fusione di musiche e voce, senza risultare mai posticci. Rock, cantautorato, elettronica, tanta voglia di raccontarsi, e con questi elementi esplicitare la propria visione su temi come il destino, le conseguenze delle nostre scelte, lo smarrimento che colpisce chi non ha ancora deciso cosa fare della propria vita.
"Bollani" e "La Casa di Margot" sono forse i due momenti più emozionanti e personali, dove le parole comunicano in maniera molto precisa emozioni e suggestioni che solitamente troviamo affrontate con snervante banalità. "Voglio Stare Con Te" è un potenziale singolo, che porta nel ballo un disco in realtà non così catchy. Realizzato davvero molto bene, fa venire voglia di muoversi e di staccare un attimo il cervello prima di affrontare le liriche più impegnative.
In generale, questo lavoro suona un po' vecchio rispetto a molte delle uscite recenti dentro questo filone. Ciononostante, si trova confezionato e presentato molto bene, senza troppi fronzoli e con una maggiore sicurezza rispetto al suo precedessore. Una curva ascendente che ci auguriamo Esposito possa continuare a seguire.
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