"Non È Un Problema" per il cantautore toscano Gregorio Mucci debuttare in maniera così ambiziosa sul mercato discografico, farlo con un EP coraggioso, breve ma intenso. L'immagine di un artista impavido sovviene alla mente dello scrivente più che altro per la forza che Mucci trasmette con le sue parole, un messaggio di resistenza, di speranza, di sopravvivenza, perfetto contrasto al grigiore del periodo storico che stiamo, e sta, vivendo.
In verità, le tematiche sono banali, seppur trattate in un modo personale e con un lessico ricco, che permette all'autore di spaziare in diversi umori, non disdegnando nemmeno qualche capatina nel cinismo e nel sarcasmo. L'amore è quasi obbligatorio in un prodotto d'autore di questa risma ("E Aspetto Te", il brano più radio-friendly dell'EP), ma la sua versione più angelicata sorprende meno di quella più generalista, non necessariamente legata ai rapporti di coppia ma più alle relazioni come concetto cardine delle nostre vite, del pezzo che più colpisce emotivamente, forte di un'interpretazione molto accorata e quasi aggressiva negli intenti e nella realizzazione: "Non E' Un Problema", la title-track, mette in chiaro la cifra stilistica di questo artista, dotato di una penna mordace ma chiara, resa vocalmente senza inutili svolazzi e riuscendo a delineare con timbro, intonazione e variazioni armoniche il contesto emotivo/sentimentale da cui ha tratto spunto, con tutta probabilità (noi non lo sappiamo) la sua vita. Sì perché ciò che arriva forte e chiaro di questo esordio è proprio la personalità presente in maniera preponderante in ogni nota, quella sensazione di spontaneità ed autenticità cui il panorama musicale nostrano ci ha disabituato.
Con un'apertura ("Il Jaguaro") e una chiusura ("Bambola Gonfiabile") forse meno a fuoco del corpo centrale, nasce e muore un'inizio di carriera al fulmicotone, curato in tutti i suoi dettagli, che sfugge alla stravaganza per rimanere con i piedi a terra, nella quotidianità in cui tutti ci possiamo riconoscere. Si può tranquillamente prenotare l'ascolto dei futuri lavori con relativa curiosità, dove si spera il nostro abbia modo di esprimersi in un discorso più articolato, magari approdando al suo primo full-length e con un budget maggiore per dare più lustro anche ai suoni, forse il punto debole di questa produzione.
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