martedì 8 novembre 2022

Bob Balera - Pianeti (Dischi Soviet Studio, 2022)




Bob Balera è il nome di un duo composto dal cantante Romeo Campagnolo e il polistrumentista Matteo Marenduzzo. All'attivo dal 2014, "Pianeti" è il loro secondo album in studio, realizzato assieme al produttore Sandro Franchin. Non è esattamente un disco a tematica unica ma la sua lavorazione segue schemi prefissati: nostalgia per dei sapori musicali un po' vintage, testi che parlano di rapporti umani e volontà di far ballare l'ascoltatore.

Secondo le intenzioni degli autori, l'album dovrebbe essere un tributo alla scuola del cantautorato Italiano degli anni '70, in particolar modo al duo Mogol/Battisti. Di fatto, però, risulta più vicino a certe produzioni indie degli ultimi anni, soprattutto nella stesura dei testi più seri anche se, probabilmente, ciò è l'inevitabile risultato di voler tradurre quel particolare stile in canoni più attuali. Il che non è necessariamente un male, soprattutto se l'intenzione è, per l'appunto appunto, quella di voler colpire emotivamente l'ascoltatore: in effetti il sottofondo malinconico che si respira in canzoni come "L'astronave" e "Perdersi tra gli alberi" non lascia indifferenti e coinvolge abbastanza efficacemente. Non mancano, comunque, i momenti un po' più scanzonati, come "Ogni domenica" la cui leggerezza del testo risulta abbastanza divertente e aiuta a sgonfiare un pochino l'aria di seriosità artistica che permea un po' troppo il resto dell'album. Musicalmente, il disco regge piuttosto bene: le basi musicali ricatturano convincentemente le sonorità stile anni '70 e, allo stesso tempo, suonano come un prodotto dei giorni nostri. C'è inoltre anche una discreta varietà negli stili proposti, per cui si passa da ballate a ritmi più funk, pur mantenendo una certa matrice rock di sottofondo. Da un punto di vista strettamente sonoro, la voce di Campagnolo è senza dubbio il vero filo conduttore di tutte le canzoni. Si tratta sicuramente un cantante con delle qualità particolari e che, dalla sua parte, ha il pregio di avere una timbrica riconoscibile che dà un colore particolare alla musica e che rende le sue interpretazioni dei testi abbastanza personali.

Nonostante in determinati momenti, la stesura del disco risulti un po' troppo rigida e artefatta, "Pianeti" di base rimane un lavoro leggero e senza troppe pretese che si lascia ascoltare piuttosto bene e che di certo ha le carte in regola per far divertire l'ascoltatore.

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