lunedì 25 ottobre 2010
Marcello Capra - Preludio Ad Una Nuova Alba (Electromantic, 2010)
Tracklist:
1. Preludio
2. Danza Verde
3. Omaggio A Lulù
4. Corsari
5. Danza Turchese
6. Gocce
7. Tipsy Guitar
8. Presagio
9. Danza Russa
10. La-Sol-Fa-Mi
11. Bassa Marea
12. Vento Teso
13. Canto Di Mare
14. Tracce Mediterranee
15. Aura
Marcello Capra è un famoso chitarrista torinese che arriva così al suo ottavo lavoro da solista, pubblicando per la prima volta con Electromantic. Un cambio di casa che non corrisponde ad un cambiamento musicale, seguendo un percorso lirico-poetico abbastanza coerente con il suo passato e che, ancora una volta, nonostante la sua imprescindibile abilità alla chitarra, ci fa fermare a riflettere più e più volte sopra le parole, quelle vere, quelle che raccontano di qualcosa di reale e di condivisibile, grazie a un insieme di termini e riferimenti che toccano l'immaginario collettivo con una dolcezza che si può solo equiparare al modo in cui il buon Capra solletica la sua chitarra.
Ma aspettate un secondo, questo è un disco strumentale! E cosa ci sembrava stessero dicendo quelle parole che sentivamo poco fa? Semplicemente, non sono parole. Il modo in cui una chitarra può raccontare una storia è incredibile, così com'è incredibile il modo superbo in cui lo fa Marcello. Entriamo seriamente all'interno del disco, concentandoci sui suoi contenuti.
Il tema dominante è quello dell'acqua, del mare. I corsari la cavalcano, la "Bassa Marea" ne indica lo stato, il "Canto Di Mare" le melodie, così come anche in altri brani si fa riferimento a questo elemento che condiziona, più o meno, la vita di tutta l'italica stirpe, così circondata dal mare da esserne a volte soffocata, altre volte ammaliata. I titoli non sempre riflettono poi la canzone, almeno per il mood che a me hanno provocato alla prima lettura, ma si può comunque parlare di una full immersion all'interno di un'opera che sfugge all'essenza di concept album solo di poco. Diciamo da una porta sul retro. E neanche troppo grande.
Quello che si può ascoltare è vagamente classicheggiante. Ci sono riferimenti piuttosto precisi ad una scena cantautorale ora sommersa ma che negli anni sessanta e settanta si fondeva sobbalzando con il prog degli astri nascenti che popolavano tutto lo Stivale, e la chitarra svolge una funzione d'accompagnamento che comunque ha connotazioni melodiche di tutto punto, sottolineando alcuni passaggi come fosse una vera e propria orchestra a dominare i brani, per provocare risposte emotive precise di fronte all'evocazione di particolari metafore o allegorie. Nonostante la retorica sia comunque ridotta all'osso, o meglio, non esista. Nonostante la musica sia d'autore ma al tempo stesso alla portata di tutti.
"Preludio Ad Una Nuova Alba" è un album che moltissimi appassionati di musica popolare italiana potranno ascoltare senza porsi troppe domande e lasciandosi cullare da quell'energica tenerezza della chitarra dell'artista torinese che tanto lo distingue da molti altri, nell'alternarsi di momenti impetuosi ed altri più rilassati e distesi, trasportati solo dalle parole che fluiscono dalle sei corde. Libere di essere interpretate come il nostro cervello in quel momento vuole sentirsi cullare.
Ancora una volta, l'acqua. Non annegatevi.
Voto: 7.5
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