Edo, giovane cantautore veneto, arriva nel 2009 a pubblicare un “live” registrato in uno storico locale della sua Padova, una raccolta di otto pezzi (sette inediti e una cover) che precede un album che sarà rilasciato entro la fine dell'anno.
La chitarra acustica di Edo in questi otto brani è l'unico strumento ad accompagnare le parole, spensierati testi dal gusto provinciale e qualche volta macchiati di politica, con venature ironiche a tracciare un quadro generale della vita di un giovane padovano nell'epoca dei social network e del lavoro che non si trova più (Web Generation e Lavoro a Londra, le più divertenti ed “impegnate”, sotto questo punto di vista). C'è spazio per qualche storiella su personaggi realmente esistenti (Tommy R. e La Nana), e su “gangster di inizio novecento” come Jhon Colombo, la canzone con il giro di accordi più originale del disco. I pezzi più “orecchiabili”, che portano all'estremo l'attitudine radio-friendly dell'intero repertorio, sono Nevica sulla Luna e Horror, con ritornelli particolarmente facili da ricordare. Apprezzabile anche la scelta di includere una ben fatta cover di Jeff Buckley, in particolare l'intramontabile So Real.
Musicalmente la produzione di Edo pecca di originalità. Se i testi sono in grado di attrarre potenzialmente il pubblico e si prestano quindi all'ottica “etichetta discografica”, la costruzione dei brani è piuttosto banale e soffre certamente l'assenza di un gruppo che darebbe più grinta e più colore a delle canzoni a loro modo già complete. Anche la tecnica non è ai massimi livelli, e qualche sbavatura sia di chitarra che di voce pesa sul rendimento finale. E se molti critici direbbero che c'è bisogno di meno “provincialismo” per uscire dall'anonimato, è invece proprio questo il vero salvagente di Edo, nell'era di Vasco Brondi e dei cantautori regionali. Definitivamente un buon prodotto, simpatico al punto giusto, in attesa del primo disco.
VOTO: 7+
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