*foto di Martina di Toro
A Sant'Agata Bolognese organizzano un festival gratuito. Bella idea no? Ma non è certo la gratuità dell'evento a renderlo prestigioso quando si tratta degli Afterhours che in questo assetto fortemente elettrico (per una volta privo di tastiere e tante ballate acustiche), con il ritorno del disperso Xabier Iriondo, riescono a far sognare come o più di quanto i fan decennali ricorderanno negli anni '90.
Il concerto, durato circa 2 ore, si è concentrato perlopiù su brani degli album più vecchi, quelli su cui il buon Xabier, vero idolo della serata, era più ferrato. Con la sua presenza alla chitarra la band ha quasi assunto una carica diversa, nuova, o meglio ritrovata (con buona pace del povero Ciccarelli che non ha combinato poi molto alla chitarra, risultando comunque un ottimo riempitivo). Il modo in cui Iriondo distrugge le sue corde schitarrando con una potenza (e una presenza scenica) da vero animale da palco risulta quasi anomalo per chi è abituato a vedere gli Afterhours degli ultimi anni, che vengono catapultati da una dimensione che era ormai vicina al sound italo-pop a quella grunge superpestone e supercazzone degli anni '90, in sostanza quella che li ha resi famosi. Ed ecco infatti che la scaletta si colora con la presenza di "Siete Proprio dei Pulcini", assente in scaletta da tantissimo tempo, "Veleno", "Nadir" e "Posso Avere Il Tuo Deserto", tutte gemme che i fan non erano più abituati ad ascoltare live. Aggiungiamoci poi una versione perfetta, praticamente identica al disco, di "Strategie", cantata e ballata all'unisono, e il gioco è fatto. Con pochissime canzoni tratte dagli ultimi due dischi i milanesi mettono a segno un live praticamente impeccabile, salvo le ormai classiche piccole imperfezioni alla voce che, voglio dire, sono piuttosto normali visto l'incedere inarrestabile degli anni che passato anche per il buon Manuel Agnelli (particolarmente incazzoso questa sera secondo il sottoscritto). Con la loro mise un po' carnevalesca, chi vestito da dark, chi da schiavo sadomaso e chi da frate, provano anche ad aggiustare il tiro su una presenza sul palco che da anni si era sopita ma che ha sembrato questa sera voler rinascere, insieme alla graffiante cattiveria che ha investito chiunque, un Giorgio Prette che da quasi 10 anni non picchiava così forte e precisamente, un Roberto dell'Era che finalmente suona il basso e non ci giochicchia e un Agnelli assolutamente scatenato, più movimentato e aiutato anche dal solito gesticolare che accompagna da anni brani come "L'Estate", o i suoi trademark come lo sputo in aria e il microfono fatto vorticare per aria.
Insomma un live che non teme confronti, neppure se paragonato alle glorie degli anni '90 che i fan di oggi possono solo gustare in qualche bootleg. Gli Afterhours non sono mai morti e dimostrano, grazie anche all'insostituibile (e questo ce lo dimostra) Iriondo che rimangono gli alfieri del rock alternativo italiano senza ancora il canonico bisogno di un cambio della guardia. E dire che sono in testa da vent'anni, ho detto tutto. Efficaci, taglienti, roboanti, perfetti. Una performance eccezionale.
Questa è la setlist, completa ma non in ordine (mi scuso per l'assenza del titolo della cover, non la conoscevo e non sono riuscito a comprenderla).
PUNTO G
NADIR
GERMI
SIETE PROPRIO DEI PULCINI
RAPACE
POSSO AVERE IL TUO DESERTO
E' SOLO FEBBRE
VARANASI BABY
LA SOTTILE LINEA BIANCA
BALLATA PER LA MIA PICCOLA IENA
POCHI ISTANTI NELLA LAVATRICE
DEA
SIMBIOSI
TARANTELLA ALL'INAZIONE
VELENO
IL PAESE E' REALE
MALE DI MIELE
SULLE LABBRA
RITORNO A CASA
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THE LETTER (cover THE BOX TOPS)
L'ESTATE
TELEVISIONE
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STRATEGIE
BUNGEE JUMPING
IL SANGUE DI GIUDA
Video di Jadax83
1 commento:
Grande veccio!!!!! grazie!!!
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