venerdì 14 maggio 2010

Mallard - Mallard (Virgin, 1975)


I Mallard sono un gruppo molto interessante, sebbene la loro carriera si sia svolta interamente all'interno di tre anni. Il gruppo nasce dalle costole della Magic Band di Captain Beefheart, e producono una musica simile alle cose più blueseggianti del Capitano. La musica è meno strana di quella di Don Van Vliet, ma non per questo disprezzabile, e l'ascolto dell'album risulta molto interessante, con qualche vena sperimentale nel miscuglio nonostante tutto.
I Mallard sono infatti Mark Boston al basso, (Rockette Morton nella Magic Band), Arthur Tripp alla batteria e alle percussioni (conosciuto come Ed Marimba, che qualche anno prima aveva suonato anche con i Mothers of Invention di Frank Zappa), Bill Harkleroad (il leggendario Zoot Horn Rollo) alla chitarra più Sam Galpin alla voce (che in alcuni momenti ricorda vagamente il Capitano, pur non mancando di espressività) e John "Rabbit" Bundrick alle tastiere (che ha partecipato alla realizzazione del mitico The Rocky Horror Picture Show e ha collaborato con i Free, i Fairport Convention, Sandy Denny, Who e Roger Waters tra gli altri). I quattro vennero aiutati da un altro ex membro della Magic Band, ovvero John French (Drumbo, batterista storico del gruppo) che aiutò a comporre qualche canzone e dal grande Ian Anderson dei Jethro Tull, fan del gruppo e appunto di Capitan Beefheart, che li aiutò anche economicamente e li sostenne per tutta la loro, purtroppo breve, carriera.
"Back on the Pavement" e "She's Long and She's Lean" poste in apertura all'album si rifanno appunto al blues bizzarro del Capitano, ovvero accordi tipicamente blues ma struttura e ritmi parecchio strani, mentre si discosta totalmente da tutto ciò "Desperados Waiting for a Train", una cover di Guy Clark, ovvero una triste ballata basata sulla chitarra acustica suonata con lo slide e il piano.
"One Day Once" è quanto di più convenzionale vi sia nell'album (e il che dice tutto), "A Piece of Me" e "Winged Tuskadero" (con un tocco di marimba) sono validi pezzi rock incentrati sulla splendida voce di Galpin e sulla chitarra di Harkleroad, "Reign of Pain" è un ottimo miscuglio tra il Captain Beefheart di "Clear Spot" e i Gentle Giant "contemporanei" di "Free Hand" e "South of the Valley" riesce a conciliare molto bene un sound tranquillo basato su chitarre acustiche con una melodia tutt'altro che convenzionale.
Non mancano gli strumentali, come "Road to Morocco" con un'ottima linea di basso e una brillante prova di Tripp alle percussioni, l'acustica e quasi commovente "Yellow" e la conclusiva "Peon", cover di Captain Beefheart, meno bizzarra dell'originale, ma sempre efficace e di grande bellezza.
Al giorno d'oggi riscoprire gruppi come i Mallard è un vero piacere, e c'è un certo rimpianto sapendo che dopo l'album successivo (intitolato "In a Different Climate", inciso con un cambio di formazione che sostituiva a Arthur Tripp e a Rabbit Bundrick, George Draggotta e John Thomas rispettivamente) si sono sciolti, senza avere quella fama che sicuramente avrebbero meritato e che Ian Anderson avrebbe tanto sperato.
I due dischi dei Mallard sono stati ristampati in un unico CD a metà degli anni 90 e sono disponibili solo così.

Voto: 8

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