lunedì 13 dicembre 2010

GTBT Incontra la Scena Italiana #10 - Giò Gentile

Dopo aver ascoltato, apprezzato e infine digerito il suo Atlantide, l'abbiamo intervistato. Trattatelo con cura, è appena diventato padre, e nonostante questo ha trovato tempo per farsi intervistare da noi. Da stimare. Let's read.

Salve. Ci fa molto piacere aver potuto ascoltare e recensire il tuo disco per GTBT. Atlantide: un sogno lontano, una presenza mitologica, per te cosa significa?
Salve e grazie a voi, Atlantide in realtà rappresenta un percorso della mia vita, dove ho immaginato la distruzione e la rinascita di una florida cultura tramandata dagli scritti di Platone e ripresa più volte tramite leggende e storie di avventati ricercatori. In questo discorso, ovviamente, ho rielaborato il mito del fantastico continente secondo una mia visione storico-mitologica condividendo la mia vita, le mie emozioni, le mie paure, la mia terra e la mia famiglia. Atlantide è solo un pretesto per celebrare la speranza e la positività; nella mia musica, tra le righe, si legge un lieto fine narrato con il linguaggio che più prediligo… la musica.

E' la tua musica che ti ha portato a scegliere questo tipo di argomenti per l'album o è una scelta che hai fatto successivamente? In che modo scegli le tematiche da affrontare e come avviene la stesura dei brani?
In generale la mia musica nasce da particolari sensazioni e suggestive visioni che vivo in particolari momenti della mia vita, in questo caso ho avuto bisogno di un luogo “fisico” per veicolare la mia musica e l’idea di Atlantide è venuta fuori grazie ad un’idea di mia moglie Francesca che mi ha spinto a narrare musicalmente il continente sommerso. Riguardo la stesura dei brani, posso dire che essi sono nati velocemente dopo aver ben impresso nella mia mente il concetto di “Atlantide”. Amo rinchiudermi e restare solo, immaginando il mio mondo tridimensionale, fotografo il panorama, i colori e i profumi e come per magia nascono le note. 

Non è facile trovare miscugli di prog e jazz così ben fatti in Italia ultimamente, ma a dire la verità pochissima gente si mette a fare un genere di questo tipo. Tu sapresti spiegare perchè? In ogni caso, come mai hai deciso di fare questo tipo di musica?
Grazie per il complimento! Bhe si, effettivamente parliamo di miscuglio di vari generi, da alcuni addetti ai lavori, la mia musica viene classificata come “fusion” o meglio ancora “fusion mediterranea”; le mie idee musicali partono da precisi capisaldi come il “Naples Power” degli anni ’80, i Pink Floyd e la loro psichedelia a me tanto cara, i mostri sacri come Vai, Satriani e Gambale fino a toccare il latin di Santana. Comporre musica strumentale è molto difficile, bisogna concentrare tutto nelle sole note che si suonano, in genere mi avvalgo anche di poesia e immagini, ma prediligo comporre solo musica perche solo con essa riesco ad esprimere tutto me stesso anche se a volte rischio di non essere compreso del tutto.  

Se non sbaglio tu provieni dalla Campania e Vivara è un'isola vicina a Napoli (spero di non fare una gaffe...). Questo disco parla anche un po' della tua Terra o hai deciso di dare spazio alla tua provenienza solo in un pezzo?
No nessuna gaffe, Vivara è una piccola isola vicinissima a Procida, e nella mia musica, ricordo sempre la mia terra perche mi evoca bellissimi ricordi e soprattutto mi regala un’atmosfera particolare fatta di profumi, immagini, colori. Il forte legame con la mia terra mi provoca un turbinio di emozioni che non si possono spiegare ma sicuramente si possono tradurre in note. Procida è il mio piccolo paradiso, il mio scudo e il mio rifugio e il mare che la circonda è il mio mondo.  

Come mai la scelta di dare così tanto spazio alle parti strumentali in un momento in cui la musica non cantata ha perso l'appeal che aveva fino a dieci/quindici anni fa?
In questo momento storico, la musica in generale vive un momento di profonda crisi, le grandi case discografiche investono poco e soprattutto su materiale commerciale, poi l’avvento della musica in rete ha fatto tutto il resto. Ovviamente, la musica strumentale subisce tale crisi, forse per la mancanza di materiale valido o forse perchè commercialmente non funziona e non “vende”. Voglio essere fiducioso e spero che nel prossimo futuro la musica strumentale ritorni in auge come negli anni 80/90, questo dipenderà anche dalle scelte commerciali delle Major di limitare i costi all’utente finale al fine di invogliarlo all’acquisto di materiale “originale”; è impensabile che un ragazzo che ha un piccolo budget a disposizione debba spendere 20 o 30 euro per un disco, per lui sarà più facile scaricarlo dalla rete internet…  

Infine, cosa c'è nel futuro di Gio Gentile? Altri dischi, concerti, progetti di altro tipo?
Progetti tanti, sogni ancora di più, al momento cerco di allestire il live di “Atlantide” e devo ammettere con sincerità che e’ molto difficile. Al momento stiamo continuando la promozione del mio lavoro con il mio ufficio stampa (Synpress44) e a breve sarà prodotto un videoclip dalla VocidentroFilms. Inoltre, mi mantengo in forma con le diverse situazioni “live” del momento. Per il futuro ho in testa un altro disco ed un altro sogno ma per il momento mi godo ancora la mia  “Atlantide” la mia cara famiglia e il mio figlioletto

Alla prossima e grazie per avermi dedicato un po del vostro tempo
gg

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