Il Tetris, uno degli unici club del capoluogo giuliano a proporre rock di un certo livello, porta a casa un ottimo risultato accaparrandosi questo duo milanese che si presenta a Trieste con il valore aggiunto del batterista. Gli Iori's Eyes riempiono il piccolo localino, proponendo il loro intelligente miscuglio di synth/dream-pop, alternative ed elettronica, sparsa a piene mani sul prodotto finito grazie agli ottimi apporti della tastierista, confluendo poi nel viscerale pot-pourri di grondanti vibrazioni distorte della Gibson del cantante/chitarrista dall'appeal quasi garage rock, etichetta dalla quale ruba soprattutto la pesantezza, più che il sound.
Tutti i brani eseguiti nel breve set di tre quarti d'ora circa sono stati suonati molto bene, giocando sui suoni con ottime dosi di precisione e di tecnica, seppur limitata ad un raggruppamento in verità limitato di pattern (soprattutto dal punto di vista ritmico, più che compositivo). Si ottengono così svariati effetti tra cui il palesarsi concreto di un'atmosfera shoegaze che puzza presuntuosamente di post-rock, seppur annacquata dal timbro vagamente "effeminato" della voce del frontman (se possiamo chiamarlo così). Se non è nulla di originale né di estremamente coinvolgente a livello fisico, il pubblico è spinto a recepire il messaggio più sul piano uditivo ed emotivo, rendendo un loro concerto un'esperienza da provare (per credere), soprattutto per l'onestà di facciata che ricorda certo pop cantautorale come ultimamente va più di moda fare che ascoltare.
Se capitano dalle vostre parti, dategli una chance, se lo meritano.
* dal loro profilo ufficiale
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