Tracklist:
1. Ho Provato a Guardarmi Dentro Ma Ho Preferito Guardarmi Fuori
2. Sogno Italiano
3. Figlio del Mio Tempo
4. Dolce Polly
5. Sexteen (Miss Backstage)
6. Milano di Notte
7. Serenata Rock
8. Una Vita da Onorevole
9. Canto per Dispetto
10. Dad is Calling Out
"Un disco rock'n'roll carico di (auto)ironia, irriverente quanto basta." Le autodefinizioni si sprecano, forse è questa l'autoironia?
I My Own Rush marcano la loro prima presenza ufficiale nel mercato discografico con un album che fa del suo aspetto rappresentativo l'estetica più che la musica. Non penso l'abbiano scelto loro, e già questo non ne dà un'immagine positiva, se non si era capito. Il "sogno italiano", che in verità sarebbe sogno di fama, di donne e di soldi, è qui più che altro un sogno teso a spiegarti chi è un italiano, con i soliti cliché dell'italiano pizza e mandolino che hanno stancato anche gli stranieri (forse perché sono più impegnati a parlare male del nostro terribile gusto politico). La copertina è abbastanza provocatoria, ma si spiaggia su un umorismo che è già stato fatto e rifatto talmente tante volte che risulta semplicemente imitazione o, alla meglio, citazione.
In ogni caso il disco ha anche dei buoni spunti musicali. Definirlo rock'n'roll forse è abbastanza esagerato, però il suo piglio diretto, piuttosto straight-to-the-point e a suo modo arrivista è sicuramente parte di quel tipo di scena, rock'n'roll e poi punk, che fa della semplicità e della carica due tratti distintivi. "Sogno italiano" è un brano molto scarno, che fa il verso (forse senza neanche volerlo) alle prime glorie di gente come Vasco Rossi e Ligabue, con un utilizzo sfrontato delle rime più banali e un continuo tentativo di far sembrare l'arrangiamento pomposo e "rock" vecchio stampo, senza riuscirci. "Dolce Polly" fa un tuffo nel glam, comunque negli eighties tardivi che hanno poi regalato tanti fans ai Guns. "Canto per Dispetto" è un pezzo che troverebbe un importante punto di forza nel suo songwriting se non fosse troppo adolescenziale, troppo spoglio, come praticamente gran parte del disco. Ad esempio, l'immaturità dei testi di "Sexteen" e "Serenata Rock" ci fa pensare che il lessico scelto dalla band serva solo a gettarsi in pasto ai discografici e alle classifiche più che a fare un bel disco, tanto che in alcuni momenti ricordano i Finley o i disastri psico-elettronici di gente come i Dari (basta ascoltare "Milano di Notte").
Alcune note positive vengono dall'utilizzo della famigerata tecnica dello stop'n'go in pezzi come "Figlio del Mio Tempo", che dà sempre un po' di energia ai brani, e sicuramente raggiungerà la sua giusta dimensione nei live set. Inoltre il sound è ottimo e per questo la produzione va sicuramente applaudita. Non va applaudito invece il modo in cui la band promuove l'album, dicendo che i cantautori italiani plasmano i loro contenuti sul gusto della gente, quando è evidente che questo disco non fa altro che realizzare questa loro condanna nel migliore dei modi.
Fare un elenco di chi merita di ascoltare il disco e chi no è stato troppo, soprattutto se era all'inizio del tutto. Decorare dischi di rock anni '70, riff hard rock che non sanno di niente e testi populisti funzionava qualche anno fa quando l'avevano fatto ancora in pochi. Oggi, è fumo negli occhi, soprattutto quando il songwriting è acerbo e i musicisti tecnicamente bravi fino a un certo punto. Senz'altro si può intravedere in questo disco un barlume di speranza, la possibilità che il sound evolva e la stesura dei brani di un futuro disco possa essere migliore, ma per quanto riguarda Sogno Italiano non c'è altro da aggiungere.
In ogni caso la recensione parla chiaro, ora sapete se vi può piacere o no.
Voto: 4.5
6 commenti:
"del suo aspetto rappresentativo l'estetica più che la musica. Non penso l'abbiano scelto loro..."
Mi interessa solo farti sapere che:
- Nessuno ci dice che cazzo fare, nessuno ci dice che cazzo suonare. altrimenti forse avremmo alle spalle una major.Che sia chiaro. -
mike - my own rush
Fa sempre piacere vedere le band che rispondono alle recensioni dei propri dischi, e sia chiaro che questa è una delle cose più sbagliate secondo l'ottica "professionale" di quello che è un musicista. Almeno secondo me. E visto che anche questa, come la recensione stessa, è un'opinione personale, mi aspetto almeno che la rispettiate.
Detto questo, il senso della frase mi sembrava piuttosto chiaro, quindi se a voi non sta bene quello che c'è scritto non penso di potermi né scusare né dispiacere, dopotutto il senso di mandare in giro i propri dischi per avere una recensione è proprio quello di ottenere un giudizio sul proprio lavoro. E visto che online ci sono anche recensioni positive, così come anche altre negative, del vostro disco, questo significa che il vostro lavoro di promozione ha ottenuto dei risultati, e invece di criticare le singole frasi vi invito, anche se non mi piace fare la morale, a cogliere ciò che di critico c'è in questo articolo e non solo le frasi-battuta che comunque hanno un senso se lette nell'insieme. Come in questo caso e in molti altri.
Anche perché se leggete bene alcune cose mi sono piaciute, ma quando alla fine c'è un 4.5 capisco sia difficile rendersene conto.
Distinti saluti e buon lavoro
Emanuele
Ciao Emanuele, ho avuto modo di leggere la recensione. E ci tengo a dirti che non e' la recensione che mi infastidisce. Ci mancherebbe altro. Dei punteggi non mi interessa. Solo quella frase. Ci tenevo solo a dirti che siamo noi stessi e nessuno ha mai deciso per noi niente. Quindi se piace o non piace..e' solo roba nostra. Tutto qui. Mi spiego? Ciao Mike.
Forse sono stato troppo impulsivo, ma avevo visto un tono un po' polemico nel vostro commento, in ogni caso anche se fosse stato polemico è ben accetto, in quanto espressione di un'opinione.
Quella frase può essere vera come no, ma è pur sempre un'opinione. Da musicista e recensore, sinceramente, mi rincuora TANTISSIMO sentire che nessuno vi controlla e che è tutta farina del vostro sacco, e mi fa piacere per voi. Il massimo che posso dirvi è che adesso la gente che leggerà la recensione potrà vedere questo nostro scambio di opinioni e leggere la verità, ma l'articolo non lo posso cambiare, dopotutto quando ho ascoltato il disco le mie impressioni sono state quelle. Come tutti i recensori si può sbagliare o si può avere impressioni che sono distantissime dalla realtà, o idee che poi col tempo cambiano, ma ci trovo qualcosa di positivo e costruttivo anche in questo. Sarò io deficiente?
Buon lavoro comunque ragazzi, avete tutto il mio rispetto così come rispetto ogni band che in Italia ha ancora i coglioni di produrre roba propria mandando affanculo cover band et similia che stanno rovinando la scena ormai da troppo tempo
Nessun problema Emanuele..calcola che mi son sentito di scriverti io e non la band, che non sanno nemmeno forse della recensione. Ci tenevo solo a sottolineare quella cosa. Era come dire: "Ei guarda che nessuno ci dice che caxxo fare"..tutto li..buone cose..;)
mike
Ma non dite cazzate: conosco benissimo DMB MUSIC e la rispetto tantissimo, ma so che vi ha costruito a tavolino per il successo. A me la cosa non da fastidio, mi piace il vostro disco e penso siate in gamba. Però so con certezza che siete dei paraculi, tant'è che lavorate con MTV!
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