Recensione di Fabio Gallato (www.impattosonoro.it)
Fa strano pensare di doversi affidare ai Love In Elevator per rifarsi di cocenti delusioni, dai 2 dischi all’anno, che non sanno di niente, dei Motorpsycho, ai mezzi passi falsi dei Verdena (“Requiem”) e ai loro silenzi più o meno infiniti, alla fine ormai annunciata di una gioventù sonica tutta italiana che non è più nè tanto giovane nè tanto sonica.
“Il Giorno Dell’Assenza”, terzo disco per questo trio veneziano, un tempo figlio più che incerto del girl power, ora figlio di un Veneto sempre più prolifico dal punto di vista musicale, è una sorprendente summa stilistica di sonorità a cavallo tra due decenni, tra due epoche, tra due modi di pensare la musica così continui, così contigui e così diversi. Dream pop e stoner, shoegaze e post-punk, noise e grunge, gli Scisma che incontrano i Sonic Youth e si soffermano sui migliori Verdena, revival intelligente ed espressione di uno stile proprio e sorprendente al tempo stesso. Vent’anni di rumori risputati fuori in un soffio, in un sogno psichedelico, tanto rischioso quanto affascinante, magari non sempre equilibrato e digeribile, ma certamente sempre coraggioso ed ammirabile. I Love In Elevator riescono ad inserire senza grossi intoppi la voce delicata, a tratti stucchevole, ma quasi sempre funzionante e funzionale, di Anna Carazzai in un’atmosfera monolitica e trascinante fatta di ritmiche urticanti (con la collaborazione del minore dei fratelli Ferrari), valanghe stoner, derive noise ed effluvi punk.
Un album onesto e completo, dove, ad ogni esplosione melodiosa corrisponde sempre un attacco frontale, diretto e di puro vandalismo sonoro, non può che risultare sorprendente.
Voto: 7
Nessun commento:
Posta un commento