lunedì 1 novembre 2010
The Grandmothers - Grandmothers (Line Records, 1980)
Le madri dell'invenzione non sono solo le necessità; sono anche il primo leggendario gruppo di Frank Zappa, scioltosi ufficialmente nel 1969 (anche se Zappa per un po' userà comunque quel nome per suonare dal vivo). Questo album sembra essere un po' la risposta alla domanda che di solito appare al termine dei film, ovvero "Dove sono finiti?".
Infatti, in questo album, i Grandmothers non sono un gruppo vero e proprio, bensì una collezione di materiale registrato a cavallo del 1970 al 1980. Abbiamo quindi materiale di Don Preston (tastierista, sia a nome suo che a nome "Raw Milk"), Jimmy Carl Black (batterista, l'"indiano del gruppo"), i Menage a Trois (i fratelli Gardner, fiatisti), Elliot Ingber (chitarrista ai tempi di Freak Out) e Motorhead Sherwood (inizialmente roadie, in seguito sassofonista). E qua si scopre però, che nonostante i rapporti a volte un po' turbolenti con Zappa (grande genio, ma a volte un tiranno), la sua presenza era essenziale a rendere i Mothers il gruppo geniale che erano. Non solo perché Zappa era il principale compositore, ma anche perché, bacchettandoli e non lasciandoli liberi di fare ciò che volevano, teneva un po' a freno lo spirito ribelle e disorganizzato che invece si rispecchia totalmente nei loro lavori solisti. Dei 12 brani contenuti nel disco, infatti, vale la pena ascoltare solo quelli di Don Preston (ovvero "Sweet Fifteen" e "The Eye of Agamoto", geniali strumentali jazz fusion e "I Can't Breathe", pubblicata a nome Raw Milk, brano che inizia come un rock bizzarro e che in seguito diventa quasi "new age bizzarra"), e quelli di Jimmy Carl Black ("'59 Chevy" e soprattutto "Trail of Tears". Due brani semplici, ma efficaci, trascinanti e ben studiati). Il resto dell'album è costituito da esperimenti senza capo ne coda (quelli de i Menage a Trois) o inconcludenti canzoni che vogliono sembrare bizzarre, ma risultano più che altro confuse.
Il successivo "Looking up Granny's Dress", pubblicato nel 1982 sarà costituito da una facciata nella quale vengono eseguiti dal vivo alcuni classici dei Mothers of Invention e da un altra che segue la falsariga di questo disco (vi si aggiungono però partecipazioni di Ray Collins e addirittura Frank Zappa stesso comparirà, in una rara registrazione di archivio) e che, come questo album, conterrà sia brani di dubbio interesse, sia qualche gemma nascosta (la splendida "My Love Has Gone" di Buzz Gardner).
Interessante come curiosità e per i collezionisti, ma nulla più.
Voto: 5
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1 commento:
Rubo la definizione a Bertoncelli che li definì in modo azzeccatissimo come "il Gruppo T.N.T. del Rock".
Magari i più giovani non si ricorderanno Alan Ford ...
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