E' assolutamente impossibile non conoscere o non canticchiare la title-track di questo disco. E' incredibile quanto un brano possa essere conosciuto e quanto il suo autore possa essere sconosciuto. I The Trammps erano un gruppo che faceva parte della scena disco degli anni 70, e, come il gruppo disco medio, erano musicisti dotati di ottimo groove e ottime capacità tecniche.
Purtroppo però, come ogni gruppo disco medio, nella versione LP, i brani tendevano a venire stiracchiati più del dovuto. Vi basti pensare che la versione studio della title-track dura ben 11 minuti!
E così, brani che sarebbero trascinanti e interessanti, come "Starvin'", "I Feel Like I've Been Livin' (On the Dark Side of the Moon)" e "Don't Burn No Bridges" vengono rese noiose e poco interessanti appunto perché terribilmente stiracchiate. Ed è un peccato, perché nella sezione "regolare" della canzone è possibile apprezzare le ottime voci, le interessanti sezioni di fiati e soprattutto il magistrale groove tenuto dalla sezione ritmica. Ironicamente, è proprio "You Touch My Hot Line", il brano più corto del disco la cosa meno riuscita.
Un disco divertente, ma che alla lunga stanca e che sicuramente oggi appare un po' obsoleto. Per questo motivo c'è poco da dire, ma è sempre interessante ascoltare album del genere, soprattutto per chi è un amante del ritmo e della musica "solida".
Voto: 6+
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