"We, hai sentito? Oggi sono 20 anni dalla morte di Frank Zappa"
"Ah sì, grande Zappa! Quello che ha detto dei giornalisti rock che sono gente che non sa scrivere che intervista gente che non sa parlare per lettori che non sanno leggere"
"Sì, ed è anche quello che ha detto che l'idrogeno non è la sostanza base dell'universo, ma la stupidità perché ce n'è molta di più"
"E quando quel tizio gli ha chiesto se era una ragazza perché aveva i capelli lunghi e lui, di rimando, gli ha chiesto se era un tavolino visto che aveva una gamba di legno?"
"Ah! Ah! Ah! Classico!"
"Senti, ma mi sta venendo un dubbio: che canzoni ha fatto Frank Zappa?"
"Ma come che canzoni ha fatto? Ma dai! Ma se ha fatto quella là, famosissima... 'Tengo na Minchia Tanta'!!!!!!"

Che immagine ha Zappa oggi 4 Dicembre 2013? Elio è stato profetico. Zappa è diventato un mito. Il baffo e mosca sardonici di Frank Zappa sono entrati nell'iconografia musicale, come lo sguardo distante di Jimi Hendrix, la prosa trionfale di Freddie Mercury e la figura di Jim Morrison. Anche le sue frasi vengono citate spesso, soprattutto da coloro a cui piace darsi l'immagine da intellettuale. La più gettonata, ultimamente, è "se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, il tuo insegnante, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti", seguita da "parlare di musica è come ballare d'architettura", frase snaturata dal suo contesto, peraltro. Anche il termine "Zappiano" viene usato a dismisura. Qualsiasi composizione sia complicata, variegata e, allo stesso tempo, buffonesca e sbeffeggiante, ancor di più se ha un testo volgare, verrà automaticamente etichettata in questo modo. Mi è capitato più di una volta di vedere magliette con quella foto di Zappa nudo seduto sul water, immagine che lui stesso ha ripudiato e rifiutato, ma che sembra essere diventata l'archetipo del suo modo di essere. Eccolo qua, un mito creato per riuscire a mangiare sulla sua immagine dopo la morte più di quanto fosse possibile farlo durante la sua vita. Sicuramente tutto questo, a Zappa sarebbe andato di traverso peggio del famoso salatino ingoiato da Bush.
Ora, Frank Zappa sarà anche morto, ma la sua musica continua a sembrare fresca, piena di ispirazione e, soprattutto, completamente diversa da qualsiasi altra cosa sia in circolazione, presente o passata. A noi restano quindi tre opzioni:
- Ci maceriamo e viviamo perpetuamente nel "cosa farebbe lo zio Frank se fosse ancora vivo?" ascoltando incessantemente i suoi dischi;
- Cerchiamo di convincere più radio a suonare la musica di Frank Zappa e più giornali a fare articoli su di lui;
- Cominciamo a trattarlo da compositore, il quale era, e cercare di fare in modo che venga finalmente riconosciuto come un tassello importante della musica del XX secolo.

Comunque, dire che non sta succedendo niente di buono che riguardi la sua musica sarebbe assolutamente ingiusto e fuori luogo. In qualche modo, il nome di Zappa viene celebrato e vengono già organizzati eventi a suo nome. Giusto poco tempo fa è uscito un bel documentario ad opera di Salvo Cuccia, intitolato "L'estate di Frank" che in questi giorni sta avendo molta fortuna e ha avuto anche messe in onda su Sky. Il problema è che siamo sempre gli stessi a celebrarlo e queste cose difficilmente incoraggiano nuovi adepti ad addentrarsi nella sua musica. Una sua entrata (di diritto) nella "musica classica" potrebbe essere un buon inizio per far riscoprire Frank Zappa. Il fatto che, questo Ottobre, la BBC Concert Orchestra abbia eseguito "200 Motels" alla Royal Festival Hall fa sperare bene.
Oggi, però, consiglio a tutti di aprire la Zappa Radio presente sul sito ufficiale e di farsi una bella scorpacciata della musica dello zio Frank. Ascoltatela e basta. Non pensate al baffo sardonico, non pensate allo sguardo sbeffeggiatore, non pensate ai giornalisti rock, ai tavolini, all'idrogeno e, soprattutto, dimenticatevi della "minchia tanta". Ascoltate la musica per quello che è: meravigliosa, complessa e unica, e forse capirete di cosa sto parlando.