domenica 21 dicembre 2014

The Return of the Son of Frank Zappa II


  

Riprendiamo la tradizione, in occasione del giorno del compleanno di Frank Zappa, di recensire gli album postumi del Maestro. A causa della scarsità di materiale uscito nel 2012 e nel 2013, abbiamo deciso di saltare temporaneamente gli aggiornamenti nei due anni precedenti e di aspettare che si accumulassero più pubblicazioni. Come al solito, sono uscite delle chicche gustosissime, affiancate ad altre cose meno interessanti. Oltre a queste pubblicazioni, un altro evento importantissimo è stato, finalmente, la ristampa totale del catalogo di Zappa, avvenuta nel 2012. Molti di questi nuovi CD sono stati trasferiti di nuovo dai master tape dei dischi e, in molti casi, presentano il mixaggio originale dell'album, a volte radicalmente diverso da quello dei CD precedenti ("Hot Rats" e "Sleep Dirt" sono i due esempi più palesi). Per chi volesse approfondire, segnaliamo questo ottimo link: una piccola guida che spiega dettagliatamente quali nuovi CD possono essere utili anche a chi possiede le edizioni precedenti.

Prima di proseguire, invitiamo i lettori, nel caso non l'abbiano già fatto, alla lettura dei due precedenti articoli che trattano delle uscite postume di Zappa a partire da "The Lost Episodes":


Understanding America (Zappa Records/UMe ZR3892)
Data di pubblicazione: 30 Ottobre 2012

Una compilation preparata dallo stesso Zappa, intorno al 1991. Tra i due CD, non c'è nessun inedito vero e proprio, solo una versione deluxe di "Porn Wars", il famoso collage per synclavier dedicato alle tematiche del PMRC e della censura musicale, uscito nel 1986. La nuova versione aggiunge ben 14 minuti in più ai 12 già esistenti (!), ma il nuovo materiale consiste in stralci di canzoni di Zappa, inserite a mo di commento, e qualche altra frase degenerata da parte dei membri del congresso, per un totale di ben 25:51". Sicuramente, avrete capito che non è qualcosa che ascolterete spesso. Il resto della compilation, inoltre, proviene dai vecchi master usati per i CD precedenti, e soffre di molti disturbi audio (Zappa, verso la fine della sua vita, aveva qualche problema d'udito). Come se non bastasse, molto spesso i brani sono mozzati e seguono tra di loro in maniera molto rudimentale. Purtroppo, per questi motivi, non funziona bene nemmeno come introduzione alla musica del Maestro, ed è consigliabile solo ai fan più estremi che non vogliono perdersi "Porn Wars Deluxe"

Voto: 4


Road Tapes, Venue #1 (Vaulternative Records VR 20122)
Data di pubblicazione: 7 Novembre 2012

Zappa, nelle note di copertina della serie "You Can't Do That On Stage Anymore", aveva fatto notare spesso come le migliori performance fossero proprio quelle che venivano registrate sui cosiddetti "guerrilla tapes", ovvero le registrazioni non catturate su multi-traccia. Con questo primo volume di "Road Tapes", lo ZFT lancia una serie che finalmente dà spazio a quelle performance, strumentisticamente ineccepibili, ma registrate in maniere professionale. In un certo senso, potremmo paragonare i Road Tapes ai volumi dei "King Crimson Collectors Club": così come nei KCCC, anche nei Road Tapes, infatti, i nastri vengono pubblicati integrali, persino le canzoni che, sulla registrazione originale, risultano incomplete. Non si può, comunque, parlare di bootleg ufficiali perché si tratterà sempre, comunque, di nastri registrati dell'equipe di Zappa. Questo primo volume contiene il concerto alla Kerrisdale Arena di Vancouver del 25 Agosto 1968, nel tardo periodo Mothers of Invention. La formazione include Frank Zappa, unico chitarrista e cantante, Don Preston alle tastiere, Ian Underwood ai fiati e alle tastiere, Bunk Gardner ai fiati, Jim "Motorhead" Sherwood al sax baritono, al tamburello e all'armonica, Roy Estrada al basso e Jimmy Carl Black e Arthur Tripp alla batteria. La qualità audio è sorprendentemente molto nitida e di buona definizione, sebbene l'archivista dello ZFT Joe Travers abbia affermato nelle interviste che, per renderla pubblicabile, è stato necessario un minuzioso lavoro di ripulitura, e la performance è ottima. Oltre ad alcuni classici del gruppo ("Help I'm A Rock", "Hungry Freaks Daddy", "Trouble Every Day" e "King Kong", eseguita come bis da un sorpreso, ma compiaciuto Zappa, in seguito alle urla entusiaste del pubblico), spiccano bellissime versioni del medley "Orange County Lumber Truck" e di "Holiday In Berlin", qui intitolata "Shortly". Vengono inoltre inclusi anche due cavalli di battaglia del repertorio dei Mothers che erano precedentemente disponibili soltanto in registrazioni non ufficiali: "Oh, In The Sky", un bizzarro brano doo-wop cantato in maniera deliziosamente demenziale da Roy Estrada e "Octandre", un riarrangiamento dei Mothers di un'opera di Edgar Varese. Una pubblicazione eccellente che, a dispetto della descrizione della serie, può essere apprezzata da tutti. Anzi, questo doppio CD è più rappresentativo dell'attività dal vivo dei Mothers rispetto a "Ahead of Their Time", l'album pubblicato nel 1992 tratto dai due concerti alla Royal Festival Hall il 25 Ottobre 1968. Da avere!

Voto: 9


Finer Moments (Zappa Records/UMe ZR3894)
Data di pubblicazione: 12 Dicembre 2012

Si tratta di un disco di archivio preparato nel 1972 da Zappa, completo e pronto per essere pubblicato ma, per qualche motivo, lasciato su uno scaffale a prendere polvere. Il disco si alterna tra materiale del 1969 e del 1971 ed era stato concepito come doppio vinile. La prima facciata, alterna frammenti del leggendario concerto alla Royal Albert Hall del 6 Giugno 1969, tra cui l'ispirato assolo Zappiano "Sleazette" e la musique-concrete di "The Walking Zombie Music", ad altro materiale del 1971, nello specifico i coinvolgenti assolo di "The Old Curiosity Shoppe". La seconda facciata, contiene un piccolo divertissment in studio e un lungo brano ("Uncle Rhebus"), tratto da un esecuzione di "King Kong" a Boston, l'8 Agosto 1969, contenente 17 minuti di intensa e furiosa improvvisazione musicale. La terza facciata dell'album, è anche la più ostica. Si tratta, essenzialmente, di una lunga serie di 21 minuti di sperimentalismo, con frammenti registrati dal vivo ("There Is No Heaven From Where Slogans Go To Die"), uniti ad altri in studio ("Enigmas 1 Thru 5", "Pumped and Waxed"), conclusi dal demenziale "Squeeze It, Squeeze It, Squeeze It" che, senza rivelare cosa sia, dovrebbe, ormai, essere ben familiare ai fan di Zappa. La quarta, e ultima, facciata, infine, è interamente occupata da "The Subcutaneous Peril", 19 minuti di improvvisazioni tratte da versioni dal vivo di "King Kong" e di "Pound for a Brown", tratte dai concerti alla Carnegie Hall dell'11 Ottobre 1971. Parti di questo materiale sono uscite ufficialmente sparse su "The Lost Episodes""Mystery Disk", "Carnegie Hall" e su vari volumi di "You Can't Do That On Stage Anymore". Tuttavia, come prodotto in sé è interessante, i vari assolo pubblicati sono tutti di alta caratura ed è un lavoro che lo scolaro Zappiano dovrebbe procurarsi, anche se, chi è alle prime armi, forse, dovrebbe aspettare un po'. Comunque, un'uscita affascinante.

Voto: 7


AAAFNRAA 21 December 2012 - Baby Snakes, The Compleat Soundtrack 2h 44m 20s (Zappa Records/Itunes)
Data di pubblicazione: 21 Dicembre 2012

Una delle più grandi delusioni in assoluto: una semplice estrazione in audio del DVD di "Baby Snakes". Nessuna differenza: stesso mixaggio, stessi titoli e stessa suddivisione in capitoli. D'accordo, il materiale presentato è musicalmente eccellente, ma perché mai qualcuno dovrebbe privarsi dello (splendido) DVD e acquistare solo l'audio su Itunes? La cosa, non è conveniente nemmeno a livello di prezzo. Questi Birthday Bundle (pacchetti I-tunes pubblicati il giorno del compleanno di Zappa) si rivelano, ancora una volta, le peggiori pubblicazioni postume. Se non altro, il Birthday Bundle del 2013 (non recensito in questo articolo in quanto tratta esclusivamente delle pubblicazioni audio) è stato un favoloso video di 10 minuti del tardo 1973 che mostra il gruppo in studio (la formazione di "Roxy & Elsewhere" più le Ikettes in studio) intento a registrare una versione di "Cheepnis" ma, veramente, si tratta dell'unico caso degno di nota. Il voto finale è una media tra quello musicale (8) e quello della pubblicazione in quanto tale (1). 

Voto: 4,5


Road Tapes, Venue #2 (Vaulternative Records VR 2013-1)
Data di pubblicazione: 31 Ottobre 2013

Anche il secondo volume dei Road Tapes si rivela essere di estremo interesse per ogni fan di Zappa. Questa volta, ci troviamo davanti ad una selezione tratta dai concerti del 23 e 24 Agosto 1973 a Helsinki, tre in tutto (due nel giorno 23). Nonostante le premesse della serie, la qualità audio è ottima: in stereo e, solo con una leggerissima distorsione nel canale vocale. Ancora più importante, questa particolare formazione della band di Zappa non aveva ancora avuto il suo spazio nelle pubblicazioni ufficiali d'archivio: oltre a Zappa, c'erano il celeberrimo violinista Jean-Luc Ponty, i coniugi Ruth e Ian Underwood, alle percussioni e ai sintetizzatori rispettivamente, George Duke alle tastiere e alla voce, Tom Fowler al basso, suo fratello Bruce al trombone e Ralph Humphrey alla batteria. Splendido il medley che apre il primo CD ("The Eric Dolphy memorial Barbecue", "Kung Fu", "Penguin in Bondage", "Dog Meat" e "RDNZL") e monumentali le versioni di "Dupree's Paradise", preceduta da una lunga introduzione inserita in una traccia a parte, "Don't You Ever Wash That Thing?""Big Swifty" e "Farther O'Blivion". Da segnalare anche il "Finnish Hit Single" "Dun Dun Dun", un'improvvisazione basata su quella che Zappa descrive come "la parte di violoncello che c'è nella colonna sonora dei film dell'orrore quando arrivano i mostri". Se i volumi futuri di questa serie sono come quelli che sono usciti, è il caso di tenerli d'occhio: potrebbero essere, assieme ai Project/Object (ovvero, i making of degli album), le cose più interessanti in assoluto.

Voto: 8,5


A Token of His Extreme Soundtrack (Zappa Records ZR20015)
Data di pubblicazione: 25 Novembre 2013

"A Token of His Extreme" era il titolo un programma-concerto TV del 1974,  registrato dal vivo agli KCET Studios di Los Angeles il 27 Agosto 1974, ma mai andato in onda ufficialmente. Alcune parti di questo programma erano finite nel video "The Dub Room Special" ma, nel 2013, lo ZFT ha finalmente pubblicato l'intero programma in DVD, ricevendo un plauso unanime da parte dei fan. Forse però era meno necessario pubblicare anche la colonna sonora. Sia chiaro: le selezioni sono eccellenti e l'ascolto del disco non può che dare immenso piacere (specialmente "Pygmy Twylyte", "Room Service", "Oh No" e "Son of Orange County"), ma, molto di questo materiale è in comune con quanto uscito sul CD colonna sonora "The Dub Room Special" e non c'è nessuna differenza nella scaletta rispetto al DVD, anche se il mixaggio è diverso dalle altre pubblicazioni. Tutto sommato, il fan non troppo esigente si può accontentare del DVD. Il voto complessivo è una media tra il contenuto musicale (8,5) e la pubblicazione in sé (4).

Voto: 6


Joe's Camouflage (Vaulternative Records VR 20132)
Data di pubblicazione: 30 Gennaio 2014

Solitamente, la Joe's Corsaga contiene cose destinate solo ai fan più accaniti, ma questo nuovo volume è interessante per chiunque. Si tratta di una collezione tratta da varie prove in studio di una formazione di Zappa mai andata in tour e risalente a metà 1975, precisamente tra Agosto e Luglio: oltre a Zappa, Denny Walley alla chitarra, Napoleon Murphy Brock al sax e alla voce, Robert Camarena alla chitarra e alla voce, Roy Estrada al basso, Novi Novoog alla viola, André Lewis alle tastiere e Terry Bozzio alla batteria. Un CD della stessa serie, "Joe's Domage", conteneva anch'esso una prova in studio, ma in qualità audio bassa ed estremamente frammentaria, piena di pause. Chi è memore di quell'esperienza e non l'ha apprezzata può stare tranquillo: a parte un paio di selezioni proveniente da una cassetta in mono registrata da Denny Walley, la maggior parte dei brani sono stati registrati professionalmente su multi-traccia e non c'è praticamente nessuna interruzione al loro interno. Sicuramente, il succo di questo CD sono i due inediti, sconosciuti prima d'ora anche ai fan più accaniti: la strumentale "Phyniox", trionfale veicolo per assolo di Zappa, presentata in due take diversi e "Reeny Ra", un delizioso pezzo nonsense che ricorda un po' i primi Mothers of Invention. Da notare anche che, nella traccia denominata "Choose Your Foot", compare un frammento di "Swallow My Pride", brano eseguito nel tour successivo e tutt'ora non pubblicato ufficialmente. Il resto dell'album non è meno interessante: alcuni pezzi sono in arrangiamenti inediti ("T'Mershi Duween"),  altri in versioni embrionali, a volte notevolmente differenti da quelle pubblicate in seguito ("Honey Don't You Want a Man Like Me", "The Illinois Enema Bandit", "Sleep Dirt" e "Any Downers?"), il tutto intervallato da qualche frammento di audio veritée, in modo da dare un senso di "documentario" al tutto. La ciliegina sulla torta è la bellissima versione di "Black Napkins", con l'assolo di viola di Novi Novoog. Incredibile come,  a 21 anni dalla sua morte, ci siano ancora così tante cose di Zappa che dobbiamo ancora sentire!

Voto: 8



Roxy by Proxy (Zappa Records ZR20017)
Data di pubblicazione: 13 Marzo 2014

Praticamente ogni fan di Zappa sa bene l'epopea che c'è dietro ai famigerati filmati dei concerti registrati al Roxy Theatre di Los Angeles tra l'8 e il 12 Dicembre 1973. I concerti vennero filmati per poter essere pubblicati in video, ma il progetto non è mai stato completato, a causa di costi troppo elevati, anche se due minuti di "Dummy Up" sono finiti nella VHS "The True Story of 200 Motels". Dopo la morte del compositore, il film è stato più volte annunciato e sono state rese disponibili varie anteprime: un trailer di tre minuti, 30 gustosissimi minuti proiettati prima dei concerti della coverband ufficiale di Dweeil, Zappa Plays Zappa (adesso disponibili sul sito ufficiale a questo indirizzo), la pubblicazione del già citato video delle registrazioni di "Cheepnis" in studio e, infine, questo CD, un prequel al video e che contiene tracce mixate e preparate da Zappa nel 1987, forse per "You Can't Do That On Stage Anymore", ma in seguito non utilizzate. Ma, come se non bastasse, anche questo CD ha una piccola epopea:  inizialmente, questo album era stato annunciato a fine 2012 come un progetto di gigantesco crowd founding; i fan interessati avrebbero comprato i master e sarebbero stati i distributori, ma la cosa si rivelò un grandissimo flop e non se ne fece nulla. Il disco venne annunciato, quindi, come pubblicazione regolare, in uscita prevista il 21 Settembre 2013, ma difetti tecnici nella stampe dei dischi hanno spostato la pubblicazione al 13 Marzo dell'anno successivo. Una cosa divertente da notare è che la data di uscita è stata posticipata di settimana in settimana, tenendo i fan sul filo del rasoio! In ogni caso, una volta che ci siamo trovati il CD tra le mani, siamo stati tutti molto veloci a dimenticare i disagi passati. La formazione è fantastica: FZ, Napoleon Murphy Brock al sax, al flauto e alla voce, Ruth Underwood alle percussioni (le cui note nel libretto del CD risultano interessantissime), i fratelli Bruce e Tom Fowler al trombone e al basso, George Duke alle tastiere e alla voce e Paul Humphrey e Chester Thompson alla batteria. Ogni brano presente su CD è in versione monumentale, ma segnaliamo "Inca Roads" in arrangiamento inedito, con una divertente introduzione cocktail jazz, una versione, una versione di "Cheepnis" suonata solo con la batteria e le percussioni, prima di eseguire di nuovo il brano, stavolta normalmente, "Dupree's Paradise", con una serie di assolo mozzafiato, tra cui quello di Tom Fowler, che riprende un inciso di "Montana" e il conclusivo medley finale "King Kong/Chunga's Revenge/Mr. Green Genes". Sebbene l'attesa per questo materiale sia stata lunga, la pazienza è stata ricompensata e, questo CD, schizza subito in alto tra le pubblicazioni postume più belle. Stando a quanto dice Gail Zappa, niente di ciò che è pubblicato in questo disco è in comune con il film e, in effetti, questa versione di "Dupree's Paradise" non è la stessa che c'è nei 30 minuti resi disponibili fin'ora. Oltre ad avere il DVD, la vera colonna sonora, a quanto pare, sarà resa disponibile a parte in futuro. Staremo a vedere ma, nel frattempo, godiamoci questo bellissimo CD.

Voto: 9


Happy Mothers Day (Zappa Records download)
Data di pubblicazione: 10 Maggio 2014

Piccolo bonus in digitale rilasciato il giorno della mamma, acquistabile dal sito ufficiale. Due le selezioni: una versione di "Zoot Allures" preparata da Zappa stesso, tratta da varie esecuzioni dal vivo del 1982 (l'assolo è stato registrato a Londra il 18 Giugno dello stesso anno), ma con una nuova pista di batteria in studio di Chad Wackerman, e "Cosmik Debris" proviene dagli stessi concerti ad Helsinki del 1973 che hanno dato vita al secondo volume della serie "Road Tapes". Entrambi i brani sono di ottima qualità e contengono due assolo di Zappa particolarmente energici e aggressivi, il secondo con un buon uso di wah-wah. Contrariamente ai vari Birthday Bundle, questo EP è senza dubbio più apprezzabile, meno costoso e, nonostante questi due pezzi non siano assolutamente delle rarità nelle pubblicazioni Zappiane, non ridondante.

Voto: 7

The Frank Zappa AAAFNRAA Birthday Bundle 2014 (Zappa Records download)
Data di pubblicazione: 21 Dicembre 2014

Ovviamente, non poteva mancare il consueto Birthday Bundle. Nonostante la nostra esplicitamente dichiarata antipatia per questo genere di uscite, questa volta non possiamo proprio lamentarci. L'anno scorso, come già citato, la famiglia Zappa ci aveva presentato un bellissimo video con un making of di un take in studio di "Cheepnis". Quest'anno si continua sulla stessa scia. Solo un brano non è eseguito da Zappa. Per il resto, ci sono due file audio e uno video. Partiamo dai due audio: "Down in De Dew" è un outtake in studio del 1973, pubblicato per la prima volta su "Läther". Questa particolare versione è un mixaggio originale di Zappa del 1974 ed era già stata pubblicata quest'anno come retro del 45 giri "Don't Eat The Yellow Snow" uscito durante il Record Store Day del 2014. "Freak Choufflè" è un prezioso documento storico: una jam blues dal vivo registrata nel 1966, con una formazione inedita: FZ, Del Casher alla chitarra ritmica, durato nella line-up solo pochi mesi, Roy Estrada al basso, Don Preston alle tastiere e Jimmy Carl Black e Billy Mundi alla batteria. Per una volta, rompiamo una regola, e consideriamo anche il filmato: "RDNZL" registrata dal vivo a Palermo, il 14 Luglio 1982, durante il famoso concerto in cui scoppiò una terribile rivolta. Il brano è stato filmato prima dello scoppio dei disordini, ma non per questo è meno interessante. La versione è eccellente, il video, filmato dal tecnico Thomas Nordegg, è di qualità molto alta pur essendo single-shot, e l'inizio del pezzo è arrangiato diversamente rispetto a tutte le versioni pubblicate ufficialmente fino ad ora. Il gruppo cita pure la marcia trionfale dell'"Aida" di Giuseppe Verdi per omaggiare il bel paese. A giudicare da cosa ha scritto Gail Zappa nella mailing list del sito ufficiale, questo video è solo una piccola anteprima di qualcosa che vedremo in futuro, speriamo presto. Finalmente ce l'abbiamo fatta: dopo otto anni, abbiamo dato un (meritatissimo) voto alto ad un Birthday Bundle!

Voto: 8

Come al solito, il materiale uscito è molteplice e interessante, anche se, purtroppo anche questo come al solito, di varia qualità. Gestire l'eredità musicale di un artista come Frank Zappa non è certamente un compito semplice e, sicuramente, va dato un plauso allo ZFT per il nobile tentativo che sta facendo: sebbene continuino a persistere con alcuni errori, la qualità delle pubblicazioni si è sempre dimostrata generalmente solida e, addirittura, in crescita, grazie ad iniziative sempre nuove e interessanti (l'ultima, appunto, i Road Tapes). Nonostante Zappa sia morto da ormai 21 anni, non sono ancora arrivati a raschiare il fondo del barile e, in certi casi, ci hanno offerto alcune delle incisioni più belle del Maestro, sia dal vivo che in studio. Per quanto riguarda ciò che potrebbe uscire in futuro, stando ad una recente intervista a Gail Zappa, la prossima uscita, cronologicamente la #100, dovrebbe essere finalmente "Dance Me This", un disco inedito per synclavier di Zappa preparato nel 1992 che dovrebbe essere quanto di più vicino alla world music il compositore abbia mai fatto. Tuttavia, nel momento in cui scriviamo, non ne è ancora stata annunciata una data ufficiale di pubblicazione. Un'altra cosa che sembra che uscirà sicuramente è il Project/Object  di "Apostrophe (')", esplicitamente annunciato sul retro del 45 giri di "Don't Eat The Yellow Snow" uscito durante il Record Store Day di quest'anno. Tanto per salivare un po' di più, ecco una breve lista incompleta di cose annunciate in varie interviste, in varie epoche: i Project/Object di "Hot Rats" e "Uncle Meat", un secondo volume di "The Lost Episodes", un secondo CD dedicato al Petit Wazoo tour (il primo è stato "Imaginary Diseases" del 2006), un concerto del Bongo Fury tour con Captain Beefheart, un progetto companion di "The Lumpy Money Project/Object", il concerto al Ritz di New York del 17 Novembre 1981, considerato dai fan come uno dei migliori in assoluto e "The Mothers Live at the Whiskey", un album dal vivo preparato da Zappa nel 1968, rimasto inedito. Dovremmo aspettarci queste cose? Sicuramente sì, ma non in questa priorità e, probabilmente, non tutte nella maniera in cui le hanno annunciate. Ma d'altra parte, una delle cose più belle delle uscite postume di Zappa è che, così come quando era in vita, è assolutamente impossibile predire cosa uscirà e in che modo. Per questo motivo, auspichiamo che l'eccitazione che c'è ogni volta che una nuova release viene annunciata sia destinata a permanere per ancora un bel po' di tempo!



Potete comprare gli album al BARFKO-SWILL SHOP!

NOTA - Questo articolo è il terzo della serie dedicata alle uscite postume di Frank Zappa:


  1. Frank Zappa II
  2. Frank Zappa II 2.0
  3. The Return of the Son of Frank Zappa II
  4. Frank Zappa's continuing voyage into the twilight realm of his own secret thoughts

giovedì 4 dicembre 2014

Hot Poop - Numero 4 - We Are Not Afraid

Una sera d’estate, un paio di amici e qualche birra. Così ho conosciuto i We Are Not Afraid (o Wana, per chi non ha tempo da perdere). Suonavano all'esterno di una birreria e, dato che più di qualche mio conoscente già spendeva belle parole su di loro, colsi l'occasione per fermarmi ad ascoltarli.
Ad essere sincero non ne uscii pienamente appagato. Ok, l’ambiente non era il massimo, i synth e la batteria poggiavano sulla strada di fronte al locale in maniera piuttosto rustica, limitando fortemente lo spettacolo, ma quello che non mi convinceva davvero era la cosa più importante: il loro suono, all'epoca influenzato pesantemente dalla brostep. Da amante della musica elettronica, non mi sono mai posto limiti sui vari sottogeneri che questa musica giorno dopo giorno partorisce, e di fatto sono passato anche per quella dubstep di cui Skrillex è la figura di riferimento. Quando però finii a quel loro live, nell'estate del 2013, la brostep era già bella che morta. Beat, melodia orecchiabile e drop non facevano più per me e quella sera fu tutt'altro che memorabile, complici anche i litri di birra. 

E’ passato più di un anno da quell'incontro e di strada i Wana ne hanno fatta tanta. Il progetto nasce in realtà nel 2011 dalla mente di Elia Bazzan (tutt'ora membro) ed Enrico Zanirato. Il percorso intrapreso dai due aveva un taglio tra il post rock e l’elettronica. Poi, a fine 2012, è subentrato nella band Emanuele Brizzante, attuale batterista, e i suoni hanno cominciato a spingersi sempre più verso l’elettronica e sempre meno verso il post rock. L’avventura dei tre durerà però pochissimo poiché Zanirato abbandonerà il gruppo dopo pochi mesi, lasciando proseguire Elia ed Emanuele il percorso iniziato.
Si diceva, di cambiamenti i due ne hanno fatti in questi due anni di collaborazione, andando a toccare vari generi, sempre sperimentando e alla ricerca dell’innovazione, passando dalla dubstep, dal synthpop, dal glitch.

La vera novità proposta dai due è però "Holes", il loro nuovo album. In questo prodotto quello che salta subito all'orecchio è che sono i bassi a farla da padrone; bassi non più d’ispirazione dubstep, ma che si confondono all'interno di pezzi techno, trap, rave e noise, riuscendo inevitabilmente a mettere d'accordo diversi tipi di pubblico. L’idea, filo conduttore di tutto il disco, è quella di far sentire l’ascoltatore come se si trovasse ad un party di Grooverider sotto MDMA nei primi anni '90. Per otto tracce, infatti, si viene catapultati con la mente all'interno di un oscuro club, assaliti da una gran voglia di spaccare la testa contro un muro. Si percepisce, fin da subito, che l'intero album è studiato proprio per essere suonato live, reale punto di forza dei We Are Not Afraid che, in poco tempo, grazie alle loro performance dal vivo, sono riusciti a farsi un nome soprattutto nell'Est Europa, dove il suono proposto dal gruppo è di casa. Le influenze sono palpabili, proprio come i synth che aprono la strada ai bassi massicci che si impongono prepotenti per tutta la durata dell’album. Ci si avvicina ai prodotti della Hyperdub Records con "Buttons", a quelli mathrock dei 65daysofstatic con "Leitmotiv", passando per la trap proposta in "Sharks", e ondeggiando sulle note di "Chrome" grazie all’angelica voce di Olivia Denis (talentuosa cantante francese), il tutto capeggiato da dell’ottima techno d’ispirazione "Gesaffelsteiniana". I suoni cupi e violenti finiscono però con un’ultima, morbidissima, traccia suonata a pianoforte: "Faded". Con questo pezzo si raggiunge l'epilogo, e si raggiunge con l’ambiguità di una carezza dopo uno stupro. Dopo più di 25 minuti di bassi giganti e sintetizzatori taglienti, i Wana salutano l'ascoltatore con un gesto di affetto, quasi a scusarsi per i litri di sudore che ha dovuto lasciare sulla maglietta o ai denti che ha perso nella violenza di un pogo al centro della pista.  

"Holes" è un disco consapevole. Consapevole del livello che la musica elettronica ha in Italia, confrontata con paesi come Francia, Inghilterra, Germania o Est Europa, dove le sonorità espresse dai We Are Not Afraid sono il pane quotidiano per qualsiasi clubber. E' un disco coraggioso, un disco frutto di anni di esperienza e studi, nonostante la giovane età dei protagonisti, che hanno mischiato il loro passato, chi più orientato verso il punk, chi più verso la musica classica, in quella che è la magia dell'elettronica, capace di unire restando sempre al passo con i tempi.

E forse uno di quei tanti "holes" in cui spesso sprofonda la musica nostrana, con questo disco, è stato riempito.




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