mercoledì 18 marzo 2009

Ministri - Tempi Bui (Universal, 2009)

I Ministri, trio milanese che ho già recensito su questo blog, arrivano nel 2009 a pubblicare per Universal il loro secondo album di inediti. Cosa troviamo all'interno di questo album? Undici canzoni dense di rock contaminato dal punk rock dei Foo Fighters tanto quanto dall'alternative di tradizione italica. Undici critici spaccati di vita quotidiana che il chitarrista Dragogna tramite la sprezzante e potente voce di Autelitano ci vuole spiattellare dritti in faccia, la scottante verità sotto forma di frasi-slogan e rime urlate. Questo è il formato di questo CD che ora mi appresto a recensire in maniera più approfondita.

L'album si dimostra molto più vario del precedente "I Soldi Sono Finiti" poiché, seguendo la traccia impostata dall'Ep "La Piazza" alterna momenti melodici e più rilassati a sferzate di potenza che ben si conciliano con la sfacciataggine dei testi. E' così che ascoltiamo il singolo "Tempi Bui" seguito dall'ironica, cinica e sfrontata "Bevo" e dalla malinconica "Il Futuro E' Una Trappola". I risultati della continuazione nel percorso artistico di questi tre si sentono nelle canzoni più particolari come "Vicenza (la voglio anch'io una base a)", violento pezzo il cui significato non ha bisogno di tante spiegazioni, e "Ballata Del Lavoro Interinale", probabilmente il brano meno in linea con la tradizione "ministrica". Frasi come "lascia che ci sia un padre sopra di noi che si batta il petto e si chieda perché dovrà seppellirsi da sè" e "il futuro l'avete inventato voi" suonano poetiche quanto dirette, e non lasciano libera interpretazione all'ascoltatore, ed alcuni potrebbero storcere il naso per qualche, comunque ammissibile, parentesi "politica" dei tre. Tecnicamente il gruppo sta migliorando e la produzione di qualità decisamente superiore a quella del primo disco rende molto bene questa evoluzione, che si vede sia nelle linee vocali che nei riff di Dragogna, sempre graffianti ma a volte più complessi e precisi, con qualche influenza dal metal e dal punk vecchio stampo (es. "La Faccia di Briatore" e "La Casa Brucia"). Il CD contiene anche "Diritto al Tetto", già vista sull'EP che ha preceduto di un anno la pubblicazione di questo disco, leggermente rimissata con un impercettibile riverbero teso a potenziare l'atmosfera già molto caotica, seppur bastevole a garantire una notevole orecchiabilità, del pezzo. Il mix dei suoni è in linea con la potenza che il gruppo da sempre cerca di comunicare, con basso e batteria neanche troppo in risaltato per permettere di apprezzare appieno il contenuto dei testi. Immancabili gli stralci di musica popolare inseriti per collegare una canzone all'altra come nel primo disco, e stavolta è toccato a due cantanti dialettali (Maurizio Palmieri e Francesca Cacciatore) salmodiare qualche verso di stili molto poco affermati come la "tammuriata" e il "griko", un canto salentino.

Alla fine questo album è sicuramente sopra la media e i Ministri devono aver ascoltato molto bene il monito di Caparezza riguardo il "secondo album" perché hanno fatto di tutto per fare un prodotto degno di nota e che certamente gli darà ancora più spessore anche grazie ai coinvolgentissimi concerti che offrono a poco prezzo ad un pubblico sempre in crescita. Ci si aspetta grandi cose dal loro terzo lavoro che ascolteremo chissà tra un anno o due.

Voto: 8

2 commenti:

Michela ha detto...

Migliori ministri, ovvio.
Questo commento è a dir poco inutile, ormai lo sanno tutti che li amo. Tiè.
ciao hombre
mak

Brizz ha detto...

Ehila Mak grande, mai imparziale tu eh? Haha