Il concerto del Michele Salvemini nazionale inizia con 1 ora e mezza di ritardo tra i cori della gente (difficile fare una stima, forse piu di 1.000 persone) che inneggiano al Capa. Il palco è gremito di oggetti e strumenti, si sa che i concerti di Caparezza non sono solo musica ma sono anche spettacoli in cui è d’obbligo cantare, ridere, scherzare e non ultimo saltare e pogare.
Il concerto inizia con il primo singolo estratto dal 3° cd Habemus Capa: si tratta di “La Mia Parte Intollerante” e si accende subito il concerto. Il pezzo è seguito da moltissimi pezzi dell’ultimo CD sui quali spicca “Abiura Di Me”, leggiadro tributo ai videogiochi che fa impazzire letteralmente i fans tra salti e grida. Sempre tra le nuove canzoni da ricordare “Vieni a Ballare In Puglia”, singolo che la gente ha dimostrato di conoscere parola per parola, e che è significato subito dopo la magica frase “e tu dove vai a ballare…” una commistione di danza e pogo che ho visto sinceramente in pochi concerti. Tra i pezzi più vecchi da sottolineare la grande “Iodellavitanonhocapitouncazzo”, l’epica “Vengo dalla Luna” fatta come primo dei due bis e la potentissima “Dalla Parte Del Toro”, tutte canzoni vissute dal pubblico in maniera fisica seppur intima. Tutte le canzoni sono state rese come o meglio del CD, ad eccezione secondo me di “Eroe” che anche se molto intensa e vissuta in modo particolarmente coinvolto dai fans sembrava più scarica del solito, soprattutto per chi ha visto il Capa live altre volte. Ma non è certo questo che ha sminuito un ottimo concerto in cui forse si voleva vedere anche qualche altra hit del passato, tipo “La Fitta Sassaiola dell’Ingiuria” o “Dagli All’Untore”, di cui si sente un po’ la mancanza.
L’esecuzione strumentale della band del Capa è molto buona, sono tutti musicisti eccezionali e del resto non poteva essere altrimenti. Caparezza ci ricorda con citazioni colte all’interno dei suoi testi che se ne intende di musica e la scelta degli strumentisti non lascia scampo. Il batterista in particolare è molto potente e preciso, e spiazza anche con qualche assolo ben congeniato. Tutti ottimi anche a prendere parte alle scenette messe in piedi da Michele che si conferma vero animale da palcoscenico (memorabili quelle relative alla sua “fidanzata” prima di Dalla Parte dl Toro e l’omaggio a Pacman prima di Abiura di Me). Nota di merito anche per i fonici che hanno tirato fuori il meglio dall’impianto del Rivolta, non c’erano sbavature di suono e si riusciva a sentire tutto molto bene anche dalle prime file.
Che dire, Caparezza è davvero un grande artista e riesce a stupire ogni volta, con concerti che sono veri e propri spettacoli, carichi e densi di umorismo e musica e che coinvolgono il pubblico a tutti i livelli. Il basso prezzo a cui siamo abituati non viene alterato nonostante il sempre crescente consenso del pubblico e questo contribuisce a vivere appieno un grande concerto. Consigliato veramente a tutti i fan del grande Capa e anche a chi non lo conosce (esistono davvero?) ma vuole andare semplicemente a divertirsi con ottima musica!


I Meganoidi arrivano a questo "Al Posto Del Fuoco" dopo innumerevoli cambi di rotta che li hanno portati ad un prodotto rock sperimentale come "Granvanoeli", con la scomparsa quasi completa dei fiati, prosecuzione di quella evoluzione che era già iniziata con l'EP "And Then We Met Impero", pubblicato nel 2005. Il risultato è un album molto bello, che mescola il rock commerciale dei Negrita con qualche synth pinkfloydiano e qualche struttura di stampo progressive. Nel dettaglio: