mercoledì 16 febbraio 2011

No Strange Delight - Un approfondimento sui Roxy Music



Il primo album dei Roxy Music è stato pubblicato nel Giugno 1972, ma la storia inizia nel Novembre 1970, quando Bryan Ferry, giovane insegnante di ceramica in una scuola femminile viene licenziato perché, invece di fare lezione, fa ascoltare musica alle sue studentesse. Il giovanotto, che nel tempo libero suona il pianoforte e canta, decide assieme al suo amico bassista Graham Simpson di pubblicare un annuncio per cercare un tastierista con cui portare avanti un progetto musicale. Contemporaneamente, Ferry fa un audizione per entrare nei King Crimson (si parla più o meno del periodo antecedente a "Islands"). Robert Fripp e Peter Sinfield decidono che la voce di Ferry non va bene per i King Crimson, ma restano abbastanza impressionati da lui da garantirgli un contratto con la E.G. Records, nel caso avesse bisogno.
Poco tempo dopo risponde all'annuncio un giovane insegnante di musica della Holland Park School, Andy Mackay, il quale però non suona le tastiere, bensì il sassofono e l'oboe anche se è possessore di un sintetizzatore VCS3. Mackay già che c'è porta a bordo un amico di università che presto farà parlare di se, Brian Eno, il quale anche se non è un vero e proprio musicista ha una visione interessante dell'arte, è in grado di adoperare il VCS3 di Mackay per manipolare i suoni del gruppo e sa cantare abbastanza bene da riuscire a fare i cori. Inizialmente Eno ha puramente funzione come tecnico del suono, ma ben presto diventa membro ufficiale. Dopo qualche tentativo fallito, vengono reclutati anche il batterista Paul Thompson e il chitarrista Davy O'List, precedentemente membro dei The Nice. Il gruppo prende così il nome di Roxy, un miscuglio tra "rock" e "sexy", ma dopo aver appreso che un gruppo Americano chiamato così esiste già, il nome del gruppo viene mutato in Roxy Music.
Grazie alla pubblicità del giornalista di Melody Maker Richard Williams, e al supporto del mitico DJ della BBC John Peel, la band registra la sua prima BBC session il 4 Gennaio 1972 (con i brani "Re-Make/Re-Model", "If There Is Something", "The Bob (Medley)", "Would You Believe?" e "Sea Breezes", tutti pezzi che in arrangiamenti leggermente differenti appariranno sul primo album). Poco dopo la session, in seguito ad alcuni fraintendimenti con il batterista Thompson, O'List lascia e viene sostituito permanentemente da un chitarrista mezzo Inglese mezzo colombiano, Philip Geoffrey Targett-Adams, che si fa chiamare Phil Manzanera. Con questa formazione la line-up classica dei Roxy Music (Bryan Ferry alla voce solista e al piano, Phil Manzanera alla chitarra, Andy Mackay ai fiati, Graham Simpson al basso e Paul Thompson alla batteria) nel Marzo 1972 registra il primo omonimo album.


FOR YOUR PLEASURE: THE EXPERIMENTAL YEARS (1972-1973)





Roxy Music (Island, 1972)

Fin dal primo album era chiaro che i Roxy Music volevano unire i loro differenti background musicali per creare un sound unico che però attingesse da diversi stili. "If There is Something", un brano dove per sei minuti succede di tutto, e nei quali diverse sezioni musicalmente diverse tra di loro sfociano l'una nell'altra in maniera pressoché perfetta, è parecchio esemplificativo. Un altro brano degno di nota, per lo stesso motivo, è l'ostica e avanguardistica "The Bob (Medley)", il brano dove la presenza di Eno è maggiore, contente un ottima prova chitarristica di Manzanera. Tale contrapposizione, un po' diluita, è presente anche in "Ladytron", che, dopo un introduzione atmosferica alterna ad una strofa pop, degli interventi strumentali tipicamente prog. "Sea Breezes" in un certo senso si potrebbe definire un po' il magnum opus del disco, maestosa nell'involucro e cervellotica nell'interno. Tra le canzoni più tradizionali sicuramente spicca "2HB", affettuoso omaggio a Humphrey Bogart, con la sua cadenza rilassata, quasi acquatica. Sicuramente i Roxy Music sono partiti col piede giusto, e questo disco è certamente uno tra i migliori album d'esordio di ogni gruppo.

Il bassista Graham Simpson diviene ogni giorno sempre meno interessato al gruppo e alla musica e sempre di più al Sufismo, cosicchè viene sostituito da Rik Kenton. Poiché l'album d'esordio non conteneva nessun 45 giri, il gruppo, con questa formazione, torna in studio di registrazione per registrare "Virginia Plain", un allegra canzoncina, tanto orecchiabile quanto bizzarra che diventerà presto uno dei classici del gruppo; apparirà inoltre in quasi tutte le ristampe (LP comprese) dell'album di esordio. Kenton però, inaspettatamente, lascia il gruppo, il quale decide che da ora in avanti non avrà più un bassista stabile. Viene reclutato come special guest John Porter, e il gruppo registra un nuovo album, intitolato "For Your Pleasure", degno di nota anche perché la gentil donzella che appare in copertina altri non è che Amanda Lear. Il disco viene anticipato dall'uscita del 45 giri "Pyjamarama", che segue le orme di "Virginia Plain" quanto canzone orecchiabile e bizzarra, ma i risultati di vendita ottenuti non sono gli stessi e il brano non viene inserito su album.


For Your Pleasure (Island, 1973)

Meno variegato del primo album, "For Your Pleasure" resta comunque un disco di grande interesse, non solo per la pregevolezza delle composizioni, ma anche perché il disco è intriso di un sound oscuro, quasi gotico, che non si ripeterà più nei dischi successivi. Il che è particolarmente notabile su "In Every Dream Home a Heartache", uno dei più alti vertici mai raggiunti dai Roxy Music, una disperata invocazione di una persona che vive nel lusso, la cui unica compagnia femminile è rappresentata da una bambola gonfiabile (vi sembra ridicolo? leggete il testo e sentite la musica e il tono di voce che lo accompagnano), ma anche sul lungo racconto di uno stupro "The Bogus Man" e sull'invocazione post mortem "Strictly Confidential". Impossibile non citare anche la splendida title-track, dove le personalità di Ferry e di Eno si scontrano bruscamente, il primo rassicurante e galante, il secondo inquietante e sperimentale.

Se queste differenze tra Eno e Ferry funzionavano dal punto di vista musicale, senza dubbio non lo facevano dal punto di vista umano. A Eno piaceva sempre di meno stare sul palco, e le divergenze con Ferry diventano ogni giorno più grandi fino a che Eno non esce dal gruppo. Manzanera, Mackay e Thompson non sono soddisfatti per niente di questo e per poco non lasciano a loro volta.


SERENADE: THE ART ROCK YEARS (1973-1976)




Il sostituto di Brian Eno è un giovane diciannovenne, Eddie Jobson, che chi segue questo blog ormai dovrebbe conoscere bene. Nonostante la giovane età, Jobson aveva già sul curriculum i Curved Air, e si trova a coprire il ruolo di Eno, quello di Ferry al piano (che si concentrerà unicamente sul canto) e il suo, innovando il sound dei Roxy Music con l'aggiunta del violino elettrico. Nonostante Manzanera, Mackay e Thompson siano estremamente irritati per l'abbandono di Eno e per la manipolizzazione di Ferry, riconoscono in Jobson un grande talento e infatti nei loro progetti solisti, tra i vari musicisti comparirà anche il nome del giovane Eddie. Il basso, per tutti gli anni successivi, in studio è suonato da John Gustafson, bassista parecchio talentuoso che però decide di non entrare in pianta stabile nel gruppo. Dal vivo il ruolo di bassista, oltre che dallo stesso Gustafson, è ricoperto da Sal Maida, Rick Wills e soprattutto John Wetton, un nome una garanzia.


Stranded (Island, 1973)

Anche se, chiaramente, i Roxy Music erano più Ferry che Eno, l'abbandono di quest'ultimo sicuramente ha fatto cambiare un po' le cose. Le composizioni contenute in questo ottimo "Stranded" hanno tutte l'inconfondibile timbro Roxy Music, ma appunto risentono della mancanza dell'elemento bizzarro che la presenza di Eno dava. Tuttavia la presenza di Eddie Jobson dà una certa professionalità e solidità che prima non c'era, che in parte bilancia le cose. Se da un lato è il primo album a contenere il primo vero passo falso dei Roxy Music (l'insopportabilmente lunga e pomposa "Psalm", anche se pare che sia stato il primo brano in assoluto composto da Ferry), i rimanenti sette brani sono tutti di qualità sopraffina, e rappresentano un evoluzione perfetta, che ha consentito al gruppo di cambiare stile pur rimanendo sempre se stessi. Per la prima volta, i brani non sono tutti solo di Ferry, ma è aiutato anche da Manzanera e Mackay. Con il primo compone "Amazona", una sorta di suite in quattro minuti, con il secondo la stupenda "A Song for Europe", uno dei momenti più toccanti dell'intera discografia. Doveroso citare anche il capolavoro del disco "Mother of Pearl", un brano di raro gusto e raffinatezza, l'energica "Street Life" e la conclusiva "Sunset", un brano il cui titolo è perfettamente appropriato, ottimo modo di concludere un ottimo album.

A parte il solito tour promozionale, tra le registrazioni di questo album e di quello successivo non accade nulla di importante. Come già detto prima, il basso sul seguente "Country Life" è sempre suonato da Gustafson.


Country Life (Island, 1974)

Ciò che al momento dell'uscita del disco ha provocato più scalpore è stata ovviamente la copertina, che se non altro non è un pretesto per nascondere musica mediocre. I passi falsi, purtroppo, continuano ("If It Takes all Night", "Three and Nine"), ma come per il precedente "Stranded", il resto del disco si mantiene a livelli più che buoni. Inoltre, finalmente il violino di Eddie Jobson comincia a farsi sentire, soprattutto nell'eccellente "Out of the Blue", il cui finale resta una delle migliori prove di tutta la carriera del giovane musicista. Country Life si può anche considerare il disco più rock dei Roxy Music, fatto evidenziato dalle trascinanti e coinvolgenti "Casanova", "The Thrill of it All", "All I want is You" e "Praire Rose". Nell'eccitazione si tira nel calderone anche un bizzarro e curioso canto medioevale, con armonizzazioni vocali che portano alla memoria i Beach Boys ("Triptych"). Un plauso anche alla produzione dell'album che contribuisce a rendere il disco molto solare.


Siren (Island, 1975)

Ad un primo ascolto "Siren" può apparire come una copia carbone di "Country Life". Ad un ascolto più approfondito, ci si accorge invece di quanto sia studiata la musica dei Roxy Music, e particolarmente, di quest'album. La ricetta è la stessa dei due album precedenti, ma migliorata, raffinata e quasi totalmente priva di errori. E' indubbiamente l'album migliore di questa fase, ed è facile capire perché dopo di questo disco i Roxy Music si siano presi una pausa di tre anni: o avrebbero prodotto una copia carbone di questo album, o avrebbero cambiato stile (cosa che avverrà, di fatto, tre anni dopo) e il che sarebbe stato rischioso. La prima impressione che lascia questo album è che sia un disco fiacco e con pochi punti d'interesse. Per fortuna tale impressione è largamente smentita ad un analisi approfondita. Non si tratta solo dell'eccellenza delle composizioni, quanto anche del collocamento dei brani nell'album (si ascolti ad esempio il modo in cui sono collegate "End of the Line" e "Sentimental Fool", o la contrapposizione tra l'ottimista e leggera "Love is the Drug" a inizio disco e la pessimista e amara "Just Another High" al termine dell'album). Tra i brani di maggior rilievo spiccano la già menzionata "Sentimental Fool", le incredibilmente energiche "She Sells" e "Whilrwind", la proto-disco di "Both Ends Burning" e "Nightingale", il brano meglio arrangiato del disco, probabilmente. Bisogna, inoltre, notare come Bryan Ferry sia di colpo evoluto vocalmente; le armonie vocali sono infatti una delle maggiori attrative di questo album. Un disco da gustare insomma e da sviscerare bene per poterlo apprezzare completamente, ma che, una volta fatto, da i suoi frutti!


Dopo di "Siren", i Roxy Music intraprendono un tour, finalmente con Gustafson anche live, dopodiché si concedono un periodo sabbatico. Nell'Agosto 1976 esce il primo live album del gruppo, compilato da concerti dal 1973 al 1975.


Viva! (Island, 1976)

Ciò che colpisce di più di questo live è la selezione dei brani: due da "Roxy Music", tre da "For Your Pleasure", nessun brano da "Stranded", uno a testa da "Country Life" e "Siren", più il singolo del 1973 "Pyjamarama". Insomma, 6 brani su 8 fanno parte del periodo Eno del gruppo; e il che è curioso visto che le scalette dell'epoca riportano principalmente brani degli anni successivi. Comunque sia, "Viva!" è un ottimo documento live, che dimostra un gruppo compatto e solido e che non esegue copie carbone dei brani in studio. Tra le migliori esecuzioni si ricordano due versioni lunghe e ispirate di "In Every Dream Home a Heartache" e "If There is Something" e "The Bogus Man", un po' riarrangiata, ma con la sua aura inquietante riprodotta perfettamente.


Come dicevamo prima, i Roxy Music si prendono un periodo sabbatico. Eddie Jobson va a suonare con Frank Zappa, prima, poi forma gli UK e in seguito entra nei Jethro Tull. Insomma, ha ottimi motivi per non tornare nel gruppo quando si riformerà tre anni dopo.


WHILE MY HEART IS STILL BEATING - THE ROMANTIC YEARS (1979-1983)




A metà 1978 Ferry, Manzanera, Mackay e Thompson, che nel frattempo non erano rimasti con le mani in mano ma si erano dedicati tutti a progetti solisti, tornano in studio di registrazione a nome Roxy Music, aiutati dal grande Paul Carrack alle tastiere e al basso due grandi bassisti: Gary Tibbs e Alan Spenner. In questa ultima fase dei Roxy Music c'è appunto da evidenziare che, sebbene continuino a non avere un bassista ufficiale (Spenner sarà quello più usato), il basso per la prima volta è molto presente e spesso è proprio ciò che porta avanti i pezzi.


Manifesto (E.G. Records, 1979)

Dal punto di vista concettuale, "Manifesto" riprende un po' la ricetta di "Siren", cercando di espanderla un po' verso nuovi orizzonti. Da questo punto di vista, piazzato nel contesto storico del gruppo, l'album può quindi quasi considerarsi un fallimento. Dal punto di vista musicale però è un album molto buono, nonostante un paio di brani mediocri ("Cry, Cry, Cry" e "My Little Girl" su tutte). Tuttavia impossibile non notare la strana costruzione (e allo stesso tempo orecchiabile) della title-track, o l'ottimo fluido improvvisativo che colpisce l'ascoltatore su "Stronger Through the Years". Anche le canzoni pop non deludono, come dimostrano "Dance Away" e "Spin Me Round", così come convincono anche "Angel Eyes" e "Still Falls The Rain", più movimentate.


Va notato che nella maggior parte delle edizioni CD di "Manifesto", le versioni originali di "Angel Eyes" e "Dance Away" sono state sostituite con le versioni su singolo. Mentre la seconda era essenzialmente un mix e un edit diverso della stessa versione, la prima era un arrangiamento completamente diverso della medesima composizione: hard rock su album e discomusic su singolo. L'ultima versione in CD mantiene la versione su singolo di "Dance Away", ma ripristina la "Angel Eyes" originale. Il motivo di questa scelta fu che le versioni su singolo dei due brani diventarono delle hit, superando di popolarità le versioni album. Chi volesse sentire le due versioni originali insieme su CD, si procuri il boxset "The Thrill of It All", che include anche le interessanti B-side del gruppo. Per il tour di questo album troviamo al basso Gary Tibbs e al piano David Skinner. Paul Thompson si rompe un dito in un incidente in moto successivo al tour di "Manifesto" e non parteciperà alle session del seguente "Flesh + Blood". I Roxy Music quindi, già assotigliati dalla partenza di Jobson, vengono ridotti ad un trio composto da Ferry, Mackay e Manzanera. Per la realizzazione di questo album, i tre vengono aiutati oltre che dai soliti Carrack, Tibbs e Spenner, anche da Neil Hubbard alla chitarra, Neil Jason al basso e Allan Schwartzberg, Andy Newmark e Simon Phillips alla batteria.


Flesh + Blood (E.G. Records, 1980)

Proseguono le innovazioni nel sound introdotte su "Manifesto" e vengono abbandonate le vecchie sonorità definitivamente. E' importante notare quanto Paul Thompson fosse essenziale al sound caratteristico di questo gruppo. E' indubbia e indiscutibile la bravura dei session man che suonano su questo disco, ma le parti di batteria non suonano più così personali, bensì semplici scansoni ritmiche che portano avanti i brani. Dal punto di vista musicale, è un disco più spento rispetto ai precedenti, forse anche dovuto al cambio di formazione e di direzione. Un solo accenno allo sperimentalismo ("No Strange Delight"), accostato a qualche convincente ballata ("Oh Yeah", "My Only Love"), qualche ottimo brano movimentato ("Same Old Scene", "Flesh and Blood", "Over You") e purtroppo, i soliti episodi incerti e discutibili (la cover dei The Byrds "Eight Miles High" e la conclusiva "Running Wild"). Generalmente parliamo di un buon disco, ma non al livello dei precedenti e soprattutto, il classico disco di transizione, abbastanza buono da non provocare disinteresse, troppo poco innovativo per essere totalmente interessante.


Prima del tour, Paul Thompson, guarito dall'incidente, torna brevemente nel gruppo, ma dopo aver sentito cos'hanno realizzato i suoi compari senza di lui, esce definitivamente. Il suo sostituto definitivo dal vivo sarà Andy Newmark, eccellente batterista dal punto di vista tecnico, ma probabilmente inadatto per le vecchie parti di Thompson (basti sentire il suo drumming su brani come "Out of the Blue"). Al basso ci sarà Alan Spenner e alle tastiere, come nel tour precedente, David Skinner. Il Lunedì 8 Dicembre 1980, un pazzo, Mark Chapman, spara e uccide quasi sul colpo John Lennon. I Roxy Music, come tributo, incidono la loro versione di "Jealous Guy" e la pubblicano come 45 giri. Sarà il primo e unico singolo dei Roxy Music a raggiungere il primo posto in Inghilterra. Subito dopo questo nuovo successo, i Roxy Music tornano in studio di registrazione per il loro ultimo (fino ad oggi) album in studio. Il personnel per "Avalon" è troppo lungo per essere citato tutto, ma a parte i fidi Spenner e Newmark, è bene citare almeno il fatto che Neil Hubbard diventa quasi un secondo chitarrista ufficiale, piuttosto che un ausiliario.


Avalon (E.G. Records, 1982)

Per "Avalon", sostanzialmente, possiamo fare lo stesso discorso che abbiamo fatto per "Siren". E' indubbiamente il disco migliore di quest'ultima fase del gruppo, e anche se personalmente non lo reputo tra uno dei migliori dischi dei Roxy Music, è senza dubbio uno dei più acclamati, ed è facile capire il perché. E' il disco più curato del gruppo, in ogni cosa: sia dal punto di vista della composizione, sia da quella degli arrangiamenti, sia dalla produzione impeccabile e persino dell'esecuzione. La voce di Ferry, magari non più personale come un tempo, sicuramente è molto più matura e versatile, così come gli interventi di Manzanera e Mackay sono più professionali (e meno calorosi) del solito. Per questi motivi, non si trova un vero punto debole del disco, mentre è facile notare gli sbocchi positivi, come "More Than This", il brano più celebre del gruppo, un ottimo brano melodico, piacevole, semplice, ma non ripetitivo o banale. Irresitibli le atmosfere notturne di "The Main Thing" e "The Space Between", e poco da aggiungere a ciò che già la musica esprime per quanto riguarda "Take a Chance With Me" e la splendida title-track.


The High Road (Polygram, 1983)

Mini-album registrato dal vivo a Glasgow il 27 Agosto 1982, pubblicato al termine del tour, che nulla aggiunge e nulla toglie alla discografia dei Roxy Music, a parte una splendida versione, estremamente superiore a quella in studio, di "My Only Love". Il calore presente su "Viva!" è scomparso. In cambio si può sentire una grande professionalità che però non da particolari segni di originalità o di unicità, come invece faceva il live album precedente. I quattro brani inclusi in questo EP saranno ristampati nel 1990 sul live album "Heart Still Beating", una poco interessante (per i motivi già spiegati qua sopra) prospettiva del tour del 1982. Un omonimo video viene pubblicato, ma le performance in esso contenute differiscono da quelle di questo album.


Probabilmente, proprio per aver completato brillantemente ancora una volta la ricerca di una nuova strada, dopo il tour di "Avalon" i Roxy Music vanno ancora una volta in pausa, in modo che ognuno dei membri possa occuparsi dei propri progetti solisti. Una pausa però che questa volta durerà per un bel pezzo.


RE-MAKE/REMODEL: REUNION (2001-now)




Dopo 18 anni di silenzio, i Roxy Music tornano a varcare le scene. Ferry, Manzanera e Mackay vengono raggiunti dal loro vecchio amico e compagno Paul Thompson, che col suo drumming potente e personale confermerà quanto espresso sopra, ovvero la sua enorme importanza per il gruppo. Tuttavia, Eno e Jobson non partecipano alla reunion. Da allora i Roxy Music hanno pubblicato "Live at the Apollo" (includendo anche un DVD), registrato all'ultima data del tour del 2001, ma nessun disco in studio (anche se nell'ultimo album di Bryan Ferry, uscito nel 2010 compaiono Mackay, Manzanera e Eno).
Attualmente i Roxy Music sono impegnati in un interessante "For Your Pleasure" tour, nel quale, oltre ai soliti classici, hanno anche rispolverato anche qualche classico dimenticato, come "Sentimental Fool", "2HB" e "Amazona". Speriamo in un nuovo album, anche se nessuno dei membri del gruppo smentisce o conferma (o meglio, fa entrambe le cose).


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